Di solito la rigenerazione ossea è un intervento preliminare o contestuale al posizionamento di un impianto dentale per permetterne l’inserimento. In altri casi è un intervento volto a rigenerare l’osso perso attorno al dente a causa della parodontite.
Nel primo caso alcuni pazienti non hanno la quantità d’osso minima indispensabile per posizionare gli impianti dentali garantendone una corretta estetica e stabilità nel tempo. In questi casi aumentando l’altezza o lo spessore dell’osso mascellare è possibile preparare un sito implantare adeguato.
Nel secondo caso alcuni pazienti predisposti alla malattia parodontale possono perdere l’osso in modo tale che però può essere rigenerato. Questa possibilità terapeutica è in realtà piuttosto rara e dipende da una serie di fattori.
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Quando si verifica perdita di osso
La riduzione delle ossa mascellari è dovuta a un naturale processo che inizia quando uno o più denti vengono persi. Infatti un dente finché è presente in arcata contribuisce con la sua funzione ed in particolare col il legamento parodontale al mantenimento del volume osseo.
Estrazione dentale
Dopo un estrazione, in assenza della radice del dente, i tessuti tendono a ridursi ed in particolare l’osso diventa più sottile e si riduce in altezza. In termini più tecnici si ha un riassorbimento osseo sia orizzontale che verticale.
Nei tre mesi subito successivi all’estrazione si ha la maggior parte del riassorbimento. Si perde infatti circa il 25 per cento dell’osso. Ecco perché soprattutto in zona estetica sugli incisivi anteriori, in caso di estrazione, si mettono in atto manovre rigenerative come la Socket Preservation atte a limitare questo riassorbimento e a preservare il più possibile l’osso alveolare. Tale riassorbimento, dopo la fase iniziale, continua più lentamente negli anni a seguire.
Per questo motivo se dopo la caduta di un dente si decide di sostituirlo con un impianto dentale è consigliabile non far passare molto tempo per evitare che siano compromesse l’estetica, la funzione e la fisionomia del paziente.
Parodontite ed osteoporosi
Oltre a questa evenienza le ossa mascellari possono ridursi anche a causa della parodontite e più raramente dell’osteoporosi.
La parodontite nella maggior parte dei casi determina un riassorbimento osseo orizzontale attorno ai denti. In questo caso l’osso si abbassa attorno a tutti i denti scoprendo le radici come potrebbe fare una bassa marea con i piloni di un pontile. Quando questo succede non si può mai rigenerare l’osso perso.
In alcuni casi però, quando la malattia parodontale è più grave, il riassorbimento attorno al dente ha una forma irregolare. Si parla in questi casi di riassorbimento osseo verticale. Quando l’osso che si riassorbe attorno ad un dente ha quindi la forma di una cavità contenitiva è possibile rigenerare l’osso perso. Quanto più è contenitivo il deficit osseo tanto più il coagulo insieme al materiale innestato sarà stabile e si potrà avere una rigenerazione efficace e predicibile.
Come può essere rigenerato l’osso
Il riassorbimento dell’osso dentale può essere contrastato agendo con tecniche rigenerative che mirano ad aumentarne il volume. Le ossa mascellari possono essere rigenerate sia utilizzando osso autogeno sia bio-materiali.
L’osso autogeno, cioè prelevato dal paziente stesso, è l osso migliore per ottenere una rigenerazione ossea in quanto è ricco di fattori di crescita presenti naturalmente nell’osso stesso.
I bio-materiali vengono utilizzati soprattutto quando l’innesto interessa zone meno estese.
I biomateriali spesso si utilizzano insieme all’osso autogeno. Da un lato i biomateriali limitano il riassorbimento naturale che si ha nelle fasi di guarigione e stabilizzano il coagulo facendo da mantenitore di spazio (per intenderci), dall’altro l’osso autogeno stimola la formazione di nuovo osso grazie alle sue capacità osteoinduttive.
Rigenerazione ossea e parodontite
La rigenerazione ossea può anche essere utilizzata con successo nel trattamento della parodontite. Questo vale quando abbiamo la presenza di tasche con una forma tale da poter contenere in modo stabile coagulo, che è la condizione necessaria per poter ottenere una buona rigenerazione.
Oggi per indurre la formazione di nuovo osso e nuovo legamento parodontale intorno ai denti si usa un gel a base di amelogenine che agiscono – per intenderci – come agirebbero delle cellule staminali. In questi casi viene ripristinata correttamente la struttura ossea scomparsa attorno ai denti a causa della malattia parodontale, evitando in molti casi la perdita di questi ultimi.
L’osso ha bisogno di tempo per rigenerarsi. In linea di massima il completamento del processo fino alla completa mineralizzazione ha bisogno di 6 mesi / 1 anno.
Post intervento
L’intervento di rigenerazione ossea non è doloroso perché fatto in anestesia locale. Per agevolare la guarigione dopo l’intervento è importante seguire le direttive del dentista con molta attenzione. In particolare:
- seguire una dieta semiliquida
- evitare bevande e alimenti troppo caldi che fanno sanguinare
- utilizzare uno spazzolino con setole morbide per l’igiene dentale domiciliare
- fare sciacqui con un collutorio antibatterico a base di clorexidina per il tempo indicato dal dentista almeno fino alla rimozione dei punti
- non bere alcolici per alcuni giorni
- non fumare
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