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La ricostruzione gengivale, quali sono le pratiche da seguire?

Home / Chirurgia Orale / La ricostruzione gengivale, quali sono le pratiche da seguire?
La ricostruzione gengivale, quali sono le pratiche da seguire?

3 Ottobre 2018 //  by Fabio Cozzolino//  32 Comments//  Ultimo aggiornamento: 16 Luglio 2020

La ricostruzione gengivale competenza del parodontologo è uno degli interventi più diffusi in uno studio dentistico che offre anche servizio di chirurgia. Si tratta di una soluzione importante per risolvere diversi problemi che affliggono i pazienti che hanno bisogno di trattamento di una recessione gengivale con rigenerazione dei tessuti molli.

Cosa sono le gengive e come si danneggiano

Indice

  • Cosa sono le gengive e come si danneggiano
  • Cos’è una recessione gengivale
  •  Scopri di più sulla Chirurgia Orale
  • Perché curare la recessione gengivale
  • Cause delle gengive ritirate
  • Sintomi e conseguenze (è doloroso?)
  • Rimedi e guarigione per le gengive ritirate
    • Ricostruzione e innesto: intervento chirurgico
    • Immagini prima e dopo le operazioni
    • Otturazione in materiale composito
  • Aspetti post-operatori della ricostruzione
  • Bibliografia per approfondire il tema

Le gengive ricoprono le arcate alveolari e circondano il colletto dei denti. La loro funzione prioritaria è proteggere il parodonto da eventuali attacchi di agenti esterni.

Ricordiamo che il parodonto è un insieme di strutture il cui compito principale è quella di sostenere il dente e di mantenerlo ben ancorato al tessuto osseo.

Se il legamento parodontale subisce dei danni a cui non viene posto rimedio si rischia la caduta del dente coinvolto.

Va da se quindi, che qualsiasi problema riguardante la salute delle gengive non deve essere in alcun modo sottovalutato.

Poiché nel lungo periodo può portare a complicazioni ben più gravi di un’infiammazione.

Cos’è una recessione gengivale

Le patologie più conosciute dalla maggior parte delle persone sono la gengivite e parodontite, non tutti sanno però che le gengive possono andare incontro a un’ulteriore problematica che è quella della recessione gengivale.

La recessione gengivale è un processo graduale che porta la gengiva a ritirarsi dalla sua naturale posizione fino alla radice, esponendo così il dente al rischio di attacco da parte di agenti patogeni.

Le zone più esposte a questa patologia sono quelle dell’area canino-premolare, vale a dire quella di massima curvatura dell’arcata dentaria che combacia con la minor protezione possibile dagli agenti che tendono a causare questo problema. Spesso si osserva una recessione gengivale superiore nel settore sinistro per i destrorsi (destro per i mancini) in base alla forza che viene messa nello spazzolamento.

 Scopri di più sulla Chirurgia Orale

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Perché curare la recessione gengivale

La maggior parte dei pazienti sono portati a pensare che quando si verifica un processo di recessione gengivale si soffre automaticamente di parodontite. In realtà non è così.

Quando c’è un problema parodontale serio oltre ad un arretramento delle gengive sono ben visibili degli spazi neri tra i denti. Se questi non sono presenti, ma c’è solo una perdita del tessuto gengivale esterno al dente, probabilmente la causa va ricercata nello scorretto spazzolamento dei denti.

recessione-gengivale
recessione gengivale

In quest’ultimo caso, non curare le recessioni non porta alla caduta dei denti, ma ciò non vuol dire che il problema debba essere trascurato rimandandolo all’infinito.

Le motivazioni che devono spingere ad agire per coprire le recessioni sono diverse.

Come prima cosa avere la radice del dente scoperta oltre a provocare una fastidiosa sensibilità dentale al freddo e al caldo a lungo andare può rendere necessaria la devitalizzazione del dente. Se infatti la radice non è protetta dallo smalto lo stesso spazzolamento “sega” il dente danneggiandolo.

In secondo luogo c’è il fattore estetico. Il dente appare più lungo rispetto agli altri e se ad essere colpite da recessione sono le gengive dei denti frontali, questa discrepanza sarà visibile e potrà pregiudicare la bellezza del sorriso insieme alla serenità dei rapporti interpersonali.

Cause delle gengive ritirate

Le gengive ritirate si riscontrano soprattutto nella popolazione che ha superato i quarant’anni. Le cause più frequenti che portano al processo di recessione sono due:

  • Spazzolamento scorretto
  • Tartaro

Spazzolare i denti in modo aggressivo, in senso orizzontale e con uno spazzolino con setole dure, oltre al ritiro delle gengive, può provocare diversi danni come l’abrasione del dente che poi può portare ad accumulo di placca e tartaro ed a carie.

Per evitare problemi è importantissimo imparare come pulire i denti in modo corretto, quale spazzolino usare e quali sono le manovre da mettere in pratica. Come prima cosa la scelta dello spazzolino, che deve avere dimensioni proporzionate alla grandezza della propria bocca e setole di durezza media.

recessioni gengivali
Intervento per la ricopertura gengivale Pre-operazione a sinistra e post-operazione a destra della foto

Oltre alla presenza di tartaro e alle cattive abitudini in fatto d’igiene orale, gli altri fattori che possono portare le gengive a ritirarsi sono le malocclusioni, le anomalie della mucosa, le malattie ereditarie e gli scompensi a livello ormonale.

Sintomi e conseguenze (è doloroso?)

Capire se le gengive si stanno ritirando non è facile per il paziente, perché come dicevamo è un processo molto graduale e non immediatamente visibile. In generale quando si soffre di recessione gengivale si avverte un aumento della sensibilità dentale ed esteticamente il dente coinvolto appare molto più lungo del normale. In questi casi solo la normale prevenzione può aiutare i pazientare a prevenire questo fenomeno.

Rimedi e guarigione per le gengive ritirate

Le gengive si riformano da sole? In effetti no.

Per ricoprire le recessioni gengivali possono essere seguite due strade, la prima è quella dell’intervento chirurgico, la seconda è l’otturazione in materiale composito, detta otturazione di quinta classe.

Solitamente si decide per l’intervento quando a essere coinvolti sono i denti centrali e c’è un esigenza estetica, mentre si preferisce l’otturazione quando la recessione riguarda i denti interni o se si ha una linea del sorriso bassa, quindi non sono visibili quando si sorride.

Ricostruzione e innesto: intervento chirurgico

Esistono due tipi d’intervento chirurgico, uno con il quale si vuole semplicemente riposizionare la gengiva e l’altro che prevede l’innesto del tessuto gengivale. In base al caso specifico il dentista deciderà quale tipo di operazione eseguire.

Solitamente si decide per l’intervento di riposizionamento quando la gengiva è abbastanza spessa e alta e c’è la necessità di ricoprire il dente solo in altezza. In pratica si scolla la gengiva e dopo averla riposizionata, la si sutura in modo da ricoprire la parte del dente che era rimasta scoperta.

Quando c’è anche la necessità di aumentare lo spessore della gengiva, si ricorre all’innesto di tessuto gengivale che in genere è prelevato direttamente dal palato del paziente, oppure esistono anche innesti artificiali in collagene come la Fibroguide.

La parte di tessuto da prelevare è estremamente sottile e va accuratamente attaccata con suture molto piccole, per questo motivo l’intervento deve essere svolto con l’ausilio del microscopio ottico.

La principale funzione di questo strumento, infatti, è quella di ingrandire nel dettaglio la parte da trattare, dando la possibilità al dentista di operare con la massima precisione. Entrambi i tipi di interventi vengono fatti in anestesia locale.

Immagini prima e dopo le operazioni

Per capire il vantaggio di un’operazione del genere è utile avere dei riferimenti con foto del prima e dopo un intervento di ricostruzione gengivale che abbiamo affrontato nel nostro studio con diversi pazienti.

CASO 1

recessione gengivale
recessione gengivale su incisivo inferiore. PRIMA
ricostruzione gengivale
DOPO intervento di chirurgia muco-gengivale

CASO 2

recessioni gengivali
recessione gengivale su canino inferiore
ricostruzione gengivale
situazione post intervento di ricostruzione gengivale

Quale materiale preferire: collageni o tessuto gengivale?

Fabio Cozzolino

“Il materiale che dà una maggiore predicibiltà e migliori risultati è sempre l’innesto autologo di gengiva”.

Dr. Fabio Cozzolino

 

Intervento chirurgico di ricostruzione sugli impianti.

“È molto importante avere sempre un adeguata quantità di gengiva aderente attorno all’impianto. La mancanza di gengiva può anche portare alla perdita dell’impianto stesso.

Fabio Cozzolino

In questi casi è sempre preferibile un innesto di connettivo del paziente”.

Dr Fabio Cozzolino

Otturazione in materiale composito

Nel caso in cui la gengiva ritirata si trovi su un dente interno alla bocca e quindi non visibile, si può decidere di evitare l’intervento chirurgico e di agire con un’otturazione in materiale composito. Ovviamente in questo caso si ricopre la radice esposta con materiale composito e avremo un dente più lungo.

In questo caso è indispensabile usare la diga di gomma, cioè uno strumento utilizzato anche in endodonzia per evitare il rischio di contaminazione dell’otturazione con saliva e il respiro del paziente e quindi con germi e batteri presenti normalmente nella bocca. Ovviamente tutte le recessioni gengivali possono essere trattate sia chirurgicamente sia con l’otturazione.

Nel caso in cui il paziente per motivi autoestetici o personali, preferisca agire direttamente sulla gengiva anche per i denti non centrali o dove non ci sono motivazioni estetiche, il dentista potrà sicuramente accontentare la sua richiesta.

Aspetti post-operatori della ricostruzione

La paura della maggior parte delle persone che devono sottoporsi a un intervento chirurgico, è quella di provare dolore dopo che sia passato l’effetto dell’anestesia. In effetti anche nei caso di operazioni di ricostruzione delle gengive può capitare di sentire dolore soprattutto nella sede del prelievo di connettivo quando è necessario.

Fortunatamente può essere tenuto facilmente sotto controllo con l’assunzione di semplici antidolorifici. Gli antibiotici vanno presi sotto prescrizione medica per prevenire rischi di infezione. Mentre per contrastare un eventuale gonfiore o comparsa di ematoma sono sufficienti impacchi di ghiaccio, con l’accortezza però di avvolgerli in un tessuto morbido come della carta o un asciugamano.

Bibliografia per approfondire il tema

Clinical efficacy of periodontal plastic surgery procedures: consensus report of Group 2 of the 10th European Workshop on Periodontology.

Tonetti MS, Jepsen S; Working Group 2 of the European Workshop on Periodontology.

J Clin Periodontol. 2014 Apr;41 Suppl 15:S36-43. doi: 10.1111/jcpe.12219. PMID: 24640999

An overview of periodontal regenerative procedures for the general dental practitioner.

Siaili M, Chatzopoulou D, Gillam DG.

Saudi Dent J. 2018 Jan;30(1):26-37. doi: 10.1016/j.sdentj.2017.11.001. Epub 2017 Nov 14. Review. PMID: 30166868 Free PMC Article

Periodontal materials and cell biology for guided tissue and bone regeneration.

Andrei M, Dinischiotu A, Didilescu AC, Ionita D, Demetrescu I.

Ann Anat. 2018 Mar;216:164-169. doi: 10.1016/j.aanat.2017.11.007. Epub 2017 Dec 28. Review. PMID: 29289707

Periodontal plastic surgery of gingival recessions at single and multiple teeth.

Cairo F.

Periodontol 2000. 2017 Oct;75(1):296-316. doi: 10.1111/prd.12186. Review. PMID: 28758301

About Fabio Cozzolino

Odontoiatra implantologo e parodontologo iscritto all’ordine il 23/06/1997, con N° TO 1968. Autore di articoli su riviste scientifiche, di un Atlante di ortodonzia invisibile con la Dott.ssa Mariniello e lecturer al Master Internazionale di II livello dell’Università degli Studi di Siena.

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    Comments

    1. Sandra

      15 Aprile 2017 at 19:16

      E’ vero che se non ci sono le papille praticamente l innesto non funziona nel senso che la radice nn si…copre?? Quando cioe’ il dente risulta con la gengiva completamente giu’ possibile che nn si possa far niente??io ho questo problema quando sorrido nn si vede ma il fatto di avere i denti così mi crea tanto disagio…cosa posso fare?

      Rispondi
    2. Fabio Cozzolino

      19 Aprile 2017 at 15:12

      Se esiste una mancanza delle papille la soluzione migliore è quella di applicare delle faccette in ceramica che cambiando la morfologia del dente chiudono lo spazio nero tra i denti.

      Rispondi
      • Giusi Di Martino

        3 Settembre 2020 at 08:22

        Ho un distaccamento della gengiva dal dente per eccessiva formazione di tartaro. Per due anni ogni sei mesi ho effettuato pulizia dei denti e la gengiva si “riattaccava”. Adesso si è staccata, infiammata e non mi permette di bere e di mangiare. Ho fatto una visita e mi hanno detto che dovrei tagliare il pezzo di gengiva staccata e il frenulo. È la cosa giusta da fare?

        Rispondi
        • Fabio Cozzolino

          7 Settembre 2020 at 11:38

          Buongiorno,
          le problematiche da valutare sono molteplici. Potrebbe essere una mancanza di gengiva aderente, ma è impossibile valutarlo senza una visita parodontale accurata.

          Rispondi
        • Elvira

          3 Marzo 2021 at 15:45

          Buongiorno,ho avuto un ritiro di gengiva simile alla Prima foto,denti inferiori della bocca,al centro,mi hanno fatto un innesto tre anni fa ma non ha tenuto,si è staccato…non voglio rifare lo stesso intervento cosa mi suggerite?ho sentito parlare di laser

          Rispondi
          • Fabio Cozzolino

            3 Marzo 2021 at 16:20

            Buonasera, il laser non è un valore aggiunto in parodontologia. L’attecchimento dell’innesto dipende solo dalla procedura chirurgica, dall’abilità dell’operatore e dalla collaborazione del paziente che non deve fumare né spazzolare la zona dell’intervento.

            Rispondi
    3. Angelica

      23 Maggio 2017 at 18:10

      Salve, io ho avuto una recessione gengivale con annesso spaziamento tra i due denti.. in questo caso grave è possibile intervenire?e come si interviene?

      Rispondi
    4. Eleonora

      25 Ottobre 2017 at 08:47

      Buongiorno, il mio è un problema in po’ diverso rispetto alla recessione gengivale. Ho 29 anni e per circa un anno ho portato l’apparecchio. Avevo il palato stretto e il canino destro non era “sceso” completamente, rimanendo fuori arcata. Dopo il trattamento ortodontico ( espansore sotto il palato + piastrine con filo) il canino è ritornato abbastanza in linea e per il momento sto utilizzando delle mascherina per la notte. Il problema è che il canino e molto più lungo rispetto all’altro nell’arcata gengivale. Esteticamente non è il massimo. Mi hanno detto che non c’è nulla da fare, se non appunto l’innesto gengive, che però gli stessi dentisti mi hanno altamente sconsigliato, perché nella maggior parte dei casi il risultato ottenuto non è dei migliori e i costi sono piuttosto elevati. Cosa mi consiglia?

      Rispondi
      • Fabio Cozzolino

        25 Ottobre 2017 at 14:26

        Bisognerebbe visitarla per una risposta completa. Se ci sono i presupposti e il chirurgo ha l’esperienza e la competenza per eseguire questo tipo di interventi, la ricopertura di una recessione è possibile. Ma è realmente una recessione? È esposta radice? Si deve valutare clinicamente.

        Rispondi
      • Sibilla

        8 Febbraio 2020 at 18:19

        Buonasera, a seguito otturazioni mi ritrovo con un buco tra due denti vicini voglio dire che è stato tagliato un pezzetto di gengiva e siccome l’otturazione era molto profonda ho forte sensibilità il dente è vivo mi era stato detto che non serviva devitalizzare. In più ci sono delle tasche paradontali e i colletti scoperti su tutte le otturazioni. È corretto mettere un punto di contatto tra i due denti o può dare problemi a lungo termine? E per i colletti scoperti? Cosa mi consiglia? Ringrazio anticipatamente.

        Rispondi
        • fabio cozzolino

          10 Febbraio 2020 at 16:34

          Buongiorno, se una carie ha distrutto tessuto dentario sotto la gengiva bisogna necessariamente incidere la gengiva per esporre la cavità da otturare applicando sempre la diga di gomma, la quale impedisce di contaminare tutte le fasi dell’otturazione con saliva e respiro della paziente. Il punto di contatto tra due denti deve essere sempre presente e ben saldo, per intenderci il filo interdentale deve schioccare senza sfilacciarsi. Un punto di contatto corretto è la base per il successo di un’otturazione a lungo termine. I colletti scoperti sono in genere lesioni da spazzolamento scorretto e si possono curare o riposizionando la gengiva sopra i colletti o ricoprendoli con un materiale composito da otturazione.
          Dr Fabio Cozzolino

          Rispondi
    5. Luca

      7 Novembre 2017 at 00:27

      Gent.mo Dott. Cozzolino,
      da qualche mese mi sono accorto di soffrire di arretramento gengivale, non so se causato da parodontite, o da altro. Negli ultimissimi mesi ed in particolare in uno degli incisivi inferiori la gengiva è scesa in maniera molto evidente e questo mi fa preoccupare per più fattori. In primis, il timore di perdere i miei denti e, poi, essendo cosciente che per questo problema occorrerà un intervento “massiccio” sulla gengiva, ho anche il timore di avere troppo dolore dopo un’operazione del genere e di dover attendere chissà quanto tempo prima di poter tornare a vivere normalmente, con libertà di mangiare, bere e parlare senza sentire male e senza la preoccupazione di danneggiare la parte di gengiva operata. D’altro canto sono cosciente che aspettare può solo peggiorare la situazione e che non giova a niente. Quindi, mi vorrei mettere in mano a qualcuno veramente competente (io scrivo dalla Toscana) e, siccome l’arretramento gengivale l’ho notato, seppur in misura meno marcata, anche su altri denti, Le volevo chiedere se, secondo Lei, possono essere trattati anche più denti con uno stesso intervento, oppure se, per ogni dente, dovrò comunque fare da capo tutta la trafila (visite, intervento, decorso, ecc…).
      La ringrazio anticipatamente e La saluto.

      Rispondi
    6. Massimiliano

      25 Novembre 2017 at 17:18

      Buongiorno sono Massimiliano e oltre a man armi un pochi di denti ho il problema della paradontite infatti un dente sopra mi si muove poco mentre 2 sotto mi si muovono abbastanza intatti sto molto attento a cosa mangio perché potrei perderli magari non insieme ma ce questa possibilità perché sono vicini. Io non vorrei mettere dentiera ho già delle protesi non fisse ma oltre alla piorrea vorrei nel possibile mettere denti fissi. Cosa mi consiglia?

      Rispondi
    7. Saada

      19 Giugno 2018 at 13:46

      Ho la gengive di sotto tirata quanto mi costa per ricostruirla.grazie.

      Rispondi
    8. Mirko

      13 Luglio 2018 at 21:12

      Buongiorno io porto la protesi ma nella parte inferiore la gengiva è diventata molto sottile e la protesi si muove molto so che si puo fare la ribasatura ma così facendo temo che diventi ancora più sottile vorrei sapere se c è anche la possibilità di aumentare la gengiva grazie Mirko

      Rispondi
      • fabio cozzolino

        17 Luglio 2018 at 17:48

        Salve Mirko,
        naturalmente c’è bisogno di un consulto con il protesista ma in linee generali la ribasatura risolve questo tipo di problema.

        Rispondi
    9. Mina

      15 Novembre 2019 at 22:25

      Salve ,Ho fatto un intervento prelevando della mucosa dal palato per una recessione ai denti a distanza di un anno avverto un fastidio sul palato esiste un rimedio. Grazie

      Rispondi
      • Fabio Cozzolino

        19 Novembre 2019 at 11:24

        È inusuale, dovrebbe fare una visita col suo dentista di fiducia.

        Rispondi
    10. Claudio

      2 Maggio 2020 at 20:00

      Buona sera il mio problema è il seguente: ho 43 anni e circa 10 fà decisi di chiedere informazioni da un studio di Odontiatria
      se potevo allinearmi i denti in modo perfetto e mi fù detto di sì quindi mi fù messo il distanziatore sotto al palato agganciato ai molari superiori però dato che avevo un dente primo
      molare superiore sx incapsulato mi fu agganciato al settimo molare sx e al sesto molare dx, mi dissero di andare a giorni alterni per girare la chiave al distanziatore in modo da dare la spinta ai molari e poi mi dissero che lo potevo fare a casa anche da me è così feci per una decina di giorni dopo di chè mi fecero mettere gli elastici per allineare i denti tutto questo x un paio di anni.
      In sintesi a distanza di un paio d’anni ho dovuto estrarre l’ultimo molare dx perché accusavo dei forti mal di testa e ad ora ho le gengive infiammate dell’arcata superiore e inferiore e in più ho una ferita/infiammazione sotto al palato creata dal distanziatore che mi da fastidio.quindi mi sono addrizzato i denti ma sono nervoso perché sento di aver forzato qlcs nella mia bocca.
      Secondo lei dott. sarà possibile ritornare ad avere una bocca con gengive e palato risanate o devo abituarmi a stare così?

      Rispondi
      • Anna Mariniello

        5 Maggio 2020 at 13:14

        Signor Claudio è difficile darle una risposta senza un esame cinico però consideri che l’espansore del palato da spostamenti scheletrici solo nei bambini (allargando realmente il palato) mentre negli adulti produce solo spostamenti dentari. Potrebbe essere capitato quindi che i suoi denti sono stati spostati troppo rispetto alla struttura ossea e quindi hanno meno tessuto di sostegno e maggiore sensibilità. Se così fosse si dovrebbero valutare varie possibilità terapeutiche e da non escludere un ulteriore terapia ortodontica per riportare le radici dei denti nell’osso.
        Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.
        Dr Anna Mariniello

        Rispondi
    11. Diana Litcheva

      10 Gennaio 2021 at 10:33

      Ho ricostruita la parte superiore con
      8 implanti.Adesso sono con denti provvisori di resina cimentati,ma per mancanza di gengive sono ricoperti con gengiva finta.Posso fare una ricostruzione di gengiva solo la parte davanti, quelli di sorriso per mettere i denti di qualità migliore?

      Rispondi
      • Fabio Cozzolino

        11 Gennaio 2021 at 11:25

        Cara Diana, la risposta è no. Quello che chiede non è possibile.

        Rispondi
    12. Chiara

      18 Gennaio 2021 at 11:29

      Salve,

      ho 44 anni e una paradontite aggressiva che sto curando. Il curante, giustamente, mi dice che non è il momento di pensare all’estetica finché non avrò stabilizzato del tutto la malattia e concordo pienamente, ma vorrei almeno farmi un’idea delle possibilità.

      Il gruppo anteriore superiore, che è quello maggiormente esposto quando sorrido, mostra triangoli neri e decapitazione delle papille piuttosto marcata.

      Secondo lei, c’è modo di mascherare la cosa? Dubito si possano fare innesti…

      Grazie.

      Rispondi
      • fabio cozzolino

        21 Gennaio 2021 at 13:05

        Assolutamente è possibile risolvere il problema estetico in modo efficace, ma solo dopo aver risolto e stabilizzato la parodontite.

        Rispondi
        • Lella

          18 Maggio 2021 at 20:12

          Buona sera,ho lo stesso problema della signora,potrebbe perfavore spiegare come si risolve questo problema?qual è la procedura?grazie

          Rispondi
          • Fabio Cozzolino

            19 Maggio 2021 at 16:44

            È possibile risolvere gli inestetismi dei triangoli neri con delle faccette in disilicato di litio o in modo più economico, ma meno efficace nel tempo, con delle ricostruzioni in composito che ingrandendo il diametro apicale del dente mascherano la problematica dei triangoli neri tra i denti.

            Rispondi
    13. francesca

      16 Febbraio 2021 at 12:16

      buongiorno ho 45 anni , molti anni fa ho messo un impianto dei due incisivi superiori. a seguito di un apicectomia la gengiva si è ritirata lasciando intravedere leggermente il nero dell’ impianto. si puo’ fare qualcosa? grazie

      Rispondi
      • fabio cozzolino

        16 Febbraio 2021 at 15:37

        Buongiorno Francesca, sono molteplici gli interventi possibili per eliminare o ridurre inestetismi gengivali. Necessita di una visita per poter indagare la soluzione migliore.

        Rispondi
    14. Giulia

      1 Marzo 2021 at 13:50

      Buongiorno,
      3 giorni fa ho subito un intervento di innesto gengivale con l’inserimento di un innesto artificiale in collagene. La posizione dell’innesto è nell’arcata inferiore e comprende uno dei denti davanti e in parte anche i due che lo affiancano. La guarigione sembra andare bene, anche se sanguina sempre quando mi lavo i denti (nonostante le giuste accortezze). Volevo chiedere: non mi sarà concesso fumare finché non tolgo i punti? E perché mi è stato sconsigliato di farlo? So che è un vizio stupido, ma volevo comunque chiedere per essere più “motivata” a non fumare.
      Grazie.

      Rispondi
      • fabio cozzolino

        3 Marzo 2021 at 16:12

        Fumare nelle settimane successive all’inserimento dell’innesto può pregiudicare l’attecchimento dell’innesto stesso. Dia ascolto al suo dentista 🙂

        Rispondi
    15. Roberta

      23 Febbraio 2022 at 14:19

      Non si capisce, in questo sito, se le cure proposte si possono effettuare attraverso l’asl oppure sono obbligatoriamente a pagamento… Grazie

      Rispondi
      • Fabio Cozzolino

        7 Marzo 2022 at 16:48

        Questo è uno studio professionale privato e pertanto non convenzionato con l’ASL.

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