Protesi Dentaria
La protesi dentaria è quella branca dell’Odontoiatria che si occupa della diagnosi, del piano di trattamento, della riabilitazione e del mantenimento delle funzioni orali, del comfort, dell’estetica e della salute di pazienti con condizioni cliniche associate alla mancanza di uno o più denti e dei tessuti ad essi adiacenti.
La riabilitazione viene effettuata per mezzo di protesi fisse (faccette, corone, ponti, intarsi) o rimovibili (dentiere, scheletrati) supportate da denti o radici residue, da impianti osteointegrati o dalle mucose che ricoprono le ossa mascellari.
Grazie alle nuove tecnologie, oggi è possibile prendere impronte digitali, ossia impronte dentarie senza le classiche paste (materiali da impronta) ma con degli scanner intraorali, ossia delle piccole videocamere che fotografano i denti. Per queste scansioni non serve fare anestesia e possono essere realizzate sia sui denti che sugli impianti per qualsiasi tipo di restauro (faccette, corone, ponti, intarsi).
L’impronta digitale, inoltre, permette di visualizzare in tempo reale forma e colore dei denti e, qualora ci fosse qualche imprecisione, è sufficiente riprendere la scansione anche in un appuntamento successivo.
L’uso dell’impronta digitale permette di realizzare restauri progettati al computer mediante sistemi CAD-CAM (Computer Aided Design-Computer Aided Manufacturing) che disegnano e fresano i restauri in maniera automatica e molto precisa.
Casi Clinici
Caso 1: Faccette in ceramica feldspatica su denti anteriori
Caso di una paziente di 26 anni, che presentava la frattura dei margini incisali dei due incisivi centrali superiori.
La paziente riferiva di aver già provveduto alla ricostruzione di tali elementi dentari in due occasioni e che in entrambe le circostanze i restauri erano andati in contro a frattura; inoltre, la paziente lamentava un risultato estetico non soddisfacente.
Si è proceduti alla realizzazione di due faccette in ceramica.
Tale tipologia di restauro adesivo permette di ripristinare estetica e funzione con un approccio conservativo e preparazioni minimamente invasive, pari ad uno spessore di circa 0.6 mm. L’utilizzo di questi materiali garantisce un risultato predicibile e duraturo, ed un’alta resa estetica, non andando incontro a discromie nel tempo, a differenza dei restauri in composito.
Caso 2: Riabilitazione con corone in zirconia su incisivi centrali
Un paziente di sesso maschile di 28 anni giungeva alla nostra osservazione lamentando un discomfort estetico a carico di due restauri in resina composita sugli incisivi centrali superiori, per altro fratturati e strutturalmente compromessi.
Si concordava quindi la sostituzione dei pregressi restauri con 2 corone in ceramica integrale in zirconia prodotte mediante tecnologia CAD-CAM.
Questi restauri permettono un perfetto mimetismo tissutale, a differenza dei restauri in metallo-ceramica che spesso lasciano trasparire un colore grigio tenue a livello delle regioni cervicali dovuto alla presenza delle strutture metalliche. Ciò è particolarmente vero in caso di biotipo gengivale sottile e festonato.
Caso 3: Riabilitazione estetica minimamente invasiva mediante faccette in ceramica
Una paziente di sesso femminile di 33 anni di età richiedeva un miglioramento estetico e funzionale del gruppo anteriore mascellare precedentemente restaurato con faccette in composito.
All’esame obiettivo si rilevavano una marcata opacizzazione dei restauri ed una evidente usura generalizzata dei margini incisali del gruppo anteriore sia mascellare che mandibolare. Si optava per la realizzazione di 6 faccette in ceramica feldspatica, da canino a canino, con allungamento dei margini incisali, al fine di migliorare l’estetica e di ripristinare una corretta funzione.
Caso 4: Riabilitazione di edentulia totale mandibolare con overdenture
Caso di edentulia totale mandibolare in paziente di 63 anni.
La paziente era portatrice di protesi totale rimovibile scarsamente stabile, che nel tempo le aveva provocato problemi di alimentazione, fonazione e forte disagio psicologico nei rapporti interpersonali. Grazie alla buona quota di osso basale nella zona interforaminale, è stato possibile inserire 4 impianti Straumann utilizzati come supporto per una riabilitazione protesica di tipo overdenture.
Questa soluzione si ripropone di assicurare un’ottima ritenzione e stabilità alla base protesica, permettendo di ripristinare funzioni estetiche, masticatorie e fonatorie, soddisfacendo anche i soggetti con minori possibilità economiche.
Caso 5: Corona in ceramica su molare
Bibliografia
Fabbri G, Sorrentino R, Cannistraro G, Mintrone F, Bacherini L, Turrini R, Bombardelli T, Nieri M, Fradeani M. Increasing the Vertical Dimension of Occlusion: A Multicenter Retrospective Clinical Comparative Study on 100 Patients with Fixed Tooth-Supported, Mixed, and Implant-Supported Full-Arch Rehabilitations. Int J Periodontics Restorative Dent. 2018 May/Jun;38(3):323-335.
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Zarone F, Ferrari M, Mangano FG, Leone R, Sorrentino R. “Digitally Oriented Materials”: Focus on Lithium Disilicate Ceramics. Int J Dent. 2016;2016:9840594. doi: 10.1155/2016/9840594. Epub 2016 Aug 18.
Autore Roberto Sorrentino
Odontoiatra protesista perfezionato in estetica del sorriso, iscritto all’ordine il 17/02/2003, con N° TO 2314. Past-President del “Membership & Recruitment Committeee” dell’International Association for Dental Research (IADR). Socio ordinario dell’Academy of Dental Materials (ADM) e della Società Italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo Facciale (SIOCMF). È stato Segretario nazionale della Società Italiana di Odontostomatologia Protesica ed Implantoprotesi (SIOPI). Ricercatore RTD-B in Protesi ed Odontoiatria Digitale presso l’Università Federico II di Napoli. Abilitazione a Professore Ordinario ed Associato nel 2017. Professore a contratto di “Protesi e Riabilitazione” presso le Università Federico II di Napoli e di Siena.