Mettere un impianto dentale può essere impegnativo per il paziente sia da un punto di vista psicologico che economico. Per molti affrontare un intervento può rappresentare un evento stressante. Inoltre l’implantologia ha un costo che può essere anche abbastanza elevato nel caso in cui il trattamento interessi l’intera arcata.
Per questo mettere un impianto dentale può far paura, ma a causare ansia è soprattutto la prospettiva di perdere l’impianto dentale e vedere vanificati tutti gli sforzi sostenuti in quel momento.
Vediamo allora quali sono i problemi che ci si potrebbe ritrovare ad affrontare con un intervento di implantologia dentale e come la percentuale di insuccesso può essere ridotta al minimo affidandosi a mani esperte.
Rigetto
Una complicazione legata agli impianti dentali è la mancata osteointegrazione erroneamente definita rigetto dell’impianto.
Il rigetto degli impianti è un falso mito perché le viti degli impianti dentali sono costruite in titanio, un metallo biologicamente inerte e perfettamente tollerato dall’organismo che lo riconosce come una struttura propria e quindi ci si attacca.
Possiamo però perdere un impianto nelle settimane successive all’intervento.
Questa evenienza avviene se ci sono stati dei problemi durante l’intervento o nei giorni successivi ad esso. La perdita precoce di un impianto può essere legata a diverse cause come errori tecnici intra-operatori, un approccio chirurgico non sterile, una preparazione inadeguata all’intervento, il surriscaldamento dell’osso per insufficiente irrigazione, la mancanza di un adeguata stabilità primaria dell’impianto (in caso ad esempio di osso molto morbido), una scorretta profilassi antisettica e antibiotica, il mancato rispetto delle direttive post operatorie da parte del paziente, etc.
Perimplantite
Uno dei principali problemi che si possono avere nel tempo con un impianto dentale è la perimplantite, un’infezione batterica che distrugge i tessuti in prossimità dell’impianto
La causa della perimplantite come per la parodontite è sempre dovuta all’accumulo di placca e tartaro attorno all’impianto.
Se la perimplantite viene diagnosticata nelle sue fasi iniziali si procede facendo un’accurata igiene dentale professionale, se invece viene trovata in uno stadio avanzato e ha già attaccato l’osso che ospita l’impianto sarà indispensabile un nuovo intervento chirurgico in cui se possibile si rigenererà l’osso attorno all’impianto oppure l’impianto verrà rimosso contestualmente all’infezione
Per ridurre al minimo l’eventualità di contrarre la perimplantite è importante avere una scrupolosa igiene orale domiciliare, sottoporsi a regolari sedute di igiene professionale, non fumare o quantomeno limitare il consumo di sigarette, seguire attentamente le linee guida fornite per i portatori di impianti.
Osteoporosi e impianto dentale
Chi può andare incontro a maggiori complicazioni con un impianto dentale sono i pazienti con osteoporosi data la natura stessa di questa patologia. Le criticità possono derivare dall’assunzione di farmaci a base di bisfosfonati che potrebbero favorire l’insorgenza di osteonecrosi difficile da controllare.
Tuttavia anche chi soffre di osteoporosi può sicuramente ricorrere all’implantologia dentale a patto di avvertire l’implantologo dello stato della malattia e del piano terapeutico in modo da poter mettere in atto protocolli preventivi ed evitare qualsiasi complicazione.
Implantologia dentale per pazienti diabetici
I pazienti diabetici possono presentare maggiori percentuali di insuccesso a causa della loro condizione metabolica. Se il diabete non è compensato i tempi di guarigione si allungano e c’è il rischio che si sviluppino infezioni che ostacolano l’osteointegrazione dell’impianto dentale.Se il paziente diabetico riesce a tenere sotto controllo gli indici glicemici e segue una corretta profilassi antibiotica può certamente mettere l’impianto dentale.
Pazienti fumatori
I pazienti fumatori hanno alte probabilità di vedere fallire l’intervento di implantologia dentale a meno che non smettano di fumare. Il fumo infatti danneggia il tessuto osseo rendendolo più rarefatto e mettendo in serio rischio il processo di osteointegrazione.
I fumatori inoltre sono più vulnerabili e inclini a contrarre infezioni dopo l’intervento, con tempi di guarigione più lunghi rispetto ai non fumatori.
La sigaretta elettronica è una valida alternativa.
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