Sorridere è importante ma se lo si fa con una dentatura perfetta è meglio. Ecco perché affrontare i problemi delle faccette dentali: queste soluzioni aiutano ad avere denti belli da mostrare ma hanno alcune controindicazioni.
Avere un bel sorriso ci aiuta a stare bene con noi stessi, ci agevola nei rapporti interpersonali e lavorativi. Insomma, chi ha la fortuna di avere denti perfetti e un sorriso smagliante ha una vera e propria marcia in più.
Lo sanno benissimo anche le star di Hollywood che sempre più spesso abbandonano lo studio del chirurgo plastico per sedersi sulla poltrona del dentista. Molti Vip hanno scelto le faccette dentali per ottenere questo risultato ma quali sono i problemi con le faccette dentali che potrebbero subentrare? E le relative soluzioni?
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Cosa sono e come funzionano le faccette dentali
Oggi tutti possono aspirare ad avere un bel sorriso grazie all’uso delle faccette dentali, sottilissime protesi in ceramica applicate direttamente sul dente per ritoccarne l’aspetto estetico. Con le nuove tecnologie, è possibile realizzare restauri estetici senza toccare lo smalto (se non in minima parte) e senza devitalizzare i denti.
Per quanto l’applicazione delle faccette sia un’operazione priva di rischi, la maggior parte delle persone che prende questa strada viene assalita da dubbi e paure, il che è normale quando si decide di affrontare un cambiamento.
Per avere un sorriso da fashion blogger la strada da seguire è questa. Se hai i denti storti, devi pensare ad una cura per raddrizzarli con un apparecchio invisibile, e se sono macchiati devi pensare ad uno sbiancamento. Le faccette dentali, invece, risolvono problemi estetici anche più importanti. Ma quali sono i dubbi e i problemi dei pazienti?
Perché si ricorre alle faccette dentali
Iniziamo dal primo, dubbio. Forse il più importante per chi decide di sottoporsi a questa terapia. I motivi per cui si ricorre alle faccette dentali per risolvere un problema estetico sono fondamentalmente attribuibili a tre cause:
- Un trauma che può aver spezzato un dente.
- Una condizione congenita (es. macchie sui denti, spazio tra gli incisivi, etc.).
- L’usura dei denti nel tempo.
Se le prime due cause, cioè quelle traumatiche e quelle congenite, non sono controllabili né si possono prevedere o evitare, l’usura dei denti che porta al loro consumarsi è invece spesso legata ad una serie di cattive abitudini legate prevalentemente allo stress. Tali abitudini sono difficilissime ma non impossibili da eliminare. Basta avere la consapevolezza per la distensione ed il relax che servono a riacquisire presenza. Ecco qualche esempio.
Digrignamento notturno
Il bruxismo può essere legato ai disturbi del sonno, avviene nella “fase 2” del sonno e riguarda la contrazione della muscolatura masticatoria. Tali contrazioni producono sfregamenti tra i denti che possono addirittura svegliare chi dorme nelle vicinanze. Il fenomeno è nervoso e, in alcuni casi, lo smalto si consuma al punto da esporre la dentina, favorendo ulteriormente l’usura dei denti. Si può arginare con l’utilizzo di un bite nelle ore notturne.
Rosicchiarsi le unghie o mordicchiare le penne
Anche l’abitudine insistente di mangiarsi le unghie o mordicchiare la penna, a lungo andare, è deleteria per gli incisivi, i canini e i molari (oltre che chiaramente per le unghie e le penne!). Questi fenomeni sono chiaramente legati al nervosismo ed allo stress e possono essere tenuti sotto controllo con impegno, consapevolezza.
Lavarsi i denti con eccessiva forza
A volte, l’eccesso di zelo produce effetti contrari a quel che ci si aspetterebbe. Lavarsi i denti con troppa forza può abradere lo smalto provocando danni gravi, non solo agli incisivi ma a tutti i denti, comprese le gengive che possono ritirarsi scoprendo i colletti dentali. Esistono su internet video che mostrano come lavarsi i denti correttamente, in ogni caso suggeriamo ai nostri pazienti di non avere fretta e di spazzolare i denti con calma.
Possibili problemi delle faccette dentali
Le faccette dentali vengono posizionate in modo da non correre il rischio che si stacchino a causa dei movimenti masticatori o di quelli legati allo stress. Sarà buona norma correggere le cattive abitudini che possono causare logoramento e usura dello smalto. Il relax e, in generale, tutto quanto aiuti in termini di distensione sono l’invito rivolto a tutti i pazienti che mostrano i comportamenti sopra citati a causa dello stress e della tensione, in presenza dei quali si può arrivare nel tempo a consumare lo smalto e perfino a perdere le faccette dentali.
Devo limare il dente per mettere la faccetta?
La prima preoccupazione di ogni paziente riguarda la limatura del dente sul quale sarà posizionata la faccetta. La fase di preparazione è importantissima e prevede la limatura di una minima quantità di smalto dentale pari allo spessore della faccetta che sarà cementata. Se questa operazione non viene eseguita perfettamente, si viene a formare uno “scalino” nella zona di passaggio a livello della finitura del margine delle faccette dentali.
Con il tempo si rischia di vanificare tutto il lavoro fatto a fini estetici, in quanto le infiltrazioni di cibo e placca si accumulano nello scalino che con il tempo cambierà colore fino a diventare giallo o marrone.
Oggi, grazie all’utilizzo di materiali di ultima generazione che permettono la realizzazione di faccette dentali molto sottili, come il disilicato di litio, è possibili limare il dente pochissimo, bastano infatti solo 0.2 mm.
C’è rischio che le faccette si stacchino? Quanto durano?
Dopo quella della limatura del dente, la paura più frequente è sicuramente quella relativa alla “caduta delle faccette” (distacco o decementazione). In realtà, questa è una preoccupazione infondata perché, se viene studiata bene l’occlusione e se la cementazione è eseguita in modo corretto, non c’è pericolo che le faccette cadano.
Ma è comunque tra i problemi con le faccette dentali. Una delle domande più frequenti che precedono la decisione di farsi applicare le faccette dentali riguarda la loro tenuta. Come evitare che le faccette dentali si stacchino o si consumino?
Con la giusta attenzione, le faccette dentali possono durare più di 10 anni. La durata delle faccette in ceramica dipende dal tipo di materiale utilizzato, da come vengono posizionate, dalle abitudini del paziente e dall’attenzione che verrà messa nella loro cura e manutenzione, che avverrà seguendo i consigli dell’odontoiatra.
Un aspetto molto positivo delle faccette in ceramica è che con il passare del tempo non cambiano colore, non si scuriscono e non si macchiano; inoltre hanno un’elevata resistenza che ne rende molto difficile la rottura.
E se dopo aver messo le faccette non mi piaccio?
Applicare le faccette determina un cambiamento dei denti che si rispecchia sulla fisionomia del volto. Per questo uno dei più grandi timori dei pazienti è quello di non piacersi dopo l’applicazione delle faccette dentali.
Questo problema oggi è superato perché si hanno a disposizione delle simulazioni (mock-up), cioè delle faccette in materiale provvisorio di soli 0.1 mm che appoggiati sui denti prima della eventuale limatura fanno vedere esattamente quale sarà il risultato finale dopo l’applicazione delle faccette definitive.
Detto in altre parole, prima di intervenire sui denti, si lavora su una diagnosi estetica capace di prevedere tutti i fattori che andranno a interessare l’aggiunta delle faccette dentali. In particolar modo, si effettua l’analisi di caratteri estetici come la linea mediana superiore ed inferiore, gli assi di inclinazione dentaria, le proporzioni intra- ed inter-dentali, la curvatura ed i margini incisali. In questo modo diventa facile prendere una decisione.
Meglio mettere le faccette o incapsulare i denti con le corone?
Corone e faccette dentali sono entrambe protesi dentarie che vengono utilizzate di volta in volta e in base a specifici casi per correggere difetti come denti gialli, rotti, consumati o colletti dentali scoperti.
Oggi incapsulare un dente non è più traumatico come fino a qualche anno fa, quando occorreva limare molto i denti fino a farli diventare dei fragili monconi, in quanto le corone dovevano avere uno spessore notevole per essere sufficientemente resistenti. Con i moderni materiali, lo spessore delle capsule (corone, come le full veneers) si è assottigliato talmente tanto da consentire l’incapsulamento di un dente dopo averlo limato pochissimo.
Le full veneers, che hanno la tenuta di una capsula ma lo spessore di una faccetta, si sono affermate come la soluzione protesica al momento più conservativa. Le faccette sono ideali quando si tratta di risolvere problemi come piccole fratture, discromie o usure: solitamente si ricorre alle faccette dentali per risolvere scheggiature da trauma e anomalie congenite (malformazioni e spazi aperti).
La corona (capsula) è indispensabile quando bisogna ricoprire completamente il dente rovinato per traumi o carie. Quindi la scelta dipende dal tipo di operazione che deve svolgere il dentista.
Come risolvere la discromia dentale con le faccette
La discromia dentale non è altro che l’alterazione del colore naturale del dente a causa di diversi fattori come l’assunzione di particolari cibi, bevande e farmaci. Nei casi più lievi, la discromia può essere risolta semplicemente con una pulizia dei denti accurata e uno sbiancamento dei denti professionale. Nel caso queste soluzioni non siano sufficienti, si ricorre all’applicazione di faccette dentali in ceramica.
Ho i denti consumati, posso mettere le faccette dentali?
Con l’avanzare dell’età è normale che i denti si consumino, ci sono però una serie di condizioni legate allo stress e alla tensione che portano all’abrasione dentale o all’assunzione di sostanze acide che causano erosione dentale anche in pazienti giovani; ad esempio, il bruxismo è una di queste. Digrignare i denti durante il sonno produce continui sfregamenti che consumano notevolmente lo smalto, favorendo l’abrasione dei denti.
Anche cattive abitudini come mangiarsi le unghie o mordicchiare i tappi delle penne a lungo andare portano allo stesso risultato. In casi come questi, l’uso delle faccette dentali può restaurare la forma originaria del dente.
Le faccette vengono posizionate in modo da non staccarsi a causa dei movimenti masticatori o quelli legati allo stress; in ogni caso è necessario correggere le cattive abitudini che, se portate avanti, con il tempo possono causare la perdita delle faccette.
Denti storti: bastano le faccette dentali?
La risposta dipende dal singolo caso. Il dentista deve valutare e proporre la soluzione migliore per il paziente ma spesso per raddrizzare i denti storti è indispensabile una cura ortodontica (soprattutto per i bambini). A questo punto si può scegliere una soluzione meno invasiva, tipo l’ortodonzia linguale senza attacchi. Poi ci può essere l’applicazione delle faccette che serve a ottimizzare spazi e ridurre piccoli inestetismi.
Ho il diastema, devo mettere apparecchio o vanno bene le faccette?
Il diastema è il tipico spazio vuoto (“finestrella”) tra due denti che caratterizza il sorriso di alcune persone. Se per alcuni è un segno distintivo che dona dolcezza e simpatia al volto, per molti altri il diastema è un vero e proprio problema estetico da correggere.
Risolvere il diastema è sempre possibile e lo si può fare attraverso diverse soluzioni. In alcuni casi l’applicazione delle faccette dentali è più che sufficiente ad eliminare lo spazio fra i denti. Va detto però che non sempre le faccette dentali rappresentano la soluzione ottimale per questi tipo di problema, in quanto modificano la forma dei denti ingrandendoli allo scopo di riempire lo spazio interdentale.
In casi in cui l’utilizzo delle faccette non è indicato, il diastema si risolve con l’apparecchio linguale fisso senza attacchi, discreto perché invisibile, comodo perché riduce al minimo ferite e alterazioni fonetiche.
Dente scheggiato, capsule o faccette?
Un dente scheggiato ha conseguenze decisamente sgradevoli da un punto di vista estetico e funzionale. Quando un dente si rompe a causa di un trauma e la scheggiatura è leggera, una soluzione può essere quella di ricostruire solo la parte lesionata attraverso l’applicazione di resine composite.
Se il trauma è importante, è necessario valutare in base al caso se è meglio procedere con l’applicazione di una faccetta o di una corona dentale. Solitamente viene preferita sempre la soluzione più conservativa e meno invasiva.
Fa male mettere le faccette?
L’applicazione delle faccette non è dolorosa ma c’è bisogno di più appuntamenti dal dentista per completare il lavoro. Si deve procedere alla preparazione dei denti per l’applicazione, poi si prende l’impronta e infine si cementano le faccette. Come abbiamo già detto è possibile inserire le faccette dentali senza limare il dente, quindi le controindicazioni relative al dolore sono minime.
Colletti scoperti devo operarmi per forza?
Altri problemi con le faccette dentali? Non solo quanto durano e paura di perderle. Quando la gengiva si ritira a causa della parodontite o perché ci si spazzola i denti in modo sbagliato, lascia il colletto del dente scoperto.
Per risolvere il problema della recessione gengivale e del colletto scoperto, si può operare per via chirurgica, riportando la gengiva all’altezza che aveva prima, o optare per una soluzione meno invasiva e traumatica, come l’applicazione delle faccette dentali. La faccetta applicata sul dente crea un minimo spessore che va a coprire il colletto che era rimasto scoperto.
Salve, la mia domanda è molto semplice. Mi interesso di mutazioni corporee tra cui body piercing e tatuaggi. La limatura dei denti a scopo estetico può essere praticata in odontoiatria anche quando si vogliono raggiungere forme particolarmente appuntite? O per caso un dentista può rifiutarsi di effettuare un trattamento simile in quanto danneggerebbe troppo lo smalto?
Secondo me è veramente inquietante, ma al di là del gusto personale, penso che mutilarsi i denti sani per somigliare alla donna gatto sia un vero schiaffo alla miseria verso tutti quelli che soffrono davvero di problemi di denti. Mi auguro che nessun dentista voglia assecondare vaneggiamenti del genere. Spero ci si ricordi del giuramento di Ippocrate e non si proceda contro gli interessi del paziente solo per soddisfare un vezzo. Quando poi ti passerà la voglia di ululare alla luna e schivare pallottole d’argento, ti ritroverai i denti maciullati. Ne sarà valsa la pena?
Tecnicamente, questo procedimento è realizzabile e si definisce “odontoplastica”.
Normalmente, questa tecnica viene adottata per modificare la forma di elementi dentari dismorfici (di forma anomala) e solo con finalità terapeutica.
Personalmente, non condivido la modifica “iatrogena” dei denti, ossia operata dal dentista per una mera richiesta del paziente ma senza alcuna finalità di cura. Limare tessuti sani senza sostituirli con materiali da restauro significa comunque indebolire la struttura dentaria e non può essere considerato un intervento deontologicamente corretto.