Affrontare un intervento di implantologia è un percorso impegnativo, ci sono visite specialistiche e un’operazione da affrontare oltre ai costi da sostenere. D’altro canto perdere un impianto dentale è uno dei timori condivisi da molti pazienti. Quali sono le cause che portano alla perdita dell’impianto dentale? Cosa fare se dovesse verificarsi?
Indice
Il rigetto dell’impianto dentale
Vogliamo rassicurare tutte le persone che vogliono mettere un impianto dicendo che il rischio di rigetto in implantologia dentale non esiste. Gli impianti dentali sono realizzati in titanio, una lega inerte che non viene riconosciuta come corpo estraneo dall’organismo, ma che riesce a integrarsi perfettamente con le ossa.
Per questo motivo la perdita di un impianto nei primi mesi dall’intervento è causato o da un errata gestione da parte dell’operatore o del paziente oppure da una condizione critica quando si mette un impianto con poco osso residuo.
Purtroppo la “scusa” del rigetto dell’impianto viene spesso utilizzata da operatori del settore per giustificare la mancata osteointegrazione dovuta probabilmente proprio agli errori commessi dall’implantologo durante l’intervento. Quali sono le reali cause che portano alla perdita dell’impianto dentale?
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Quanto dura impianto dentale
Un impianto dentale mediamente ha una durata che va dai 10 ai 15 anni in più del 95% dei casi. Per raggiungere questo risultato è necessario effettuare regolari visite di controllo, in cui il dentista può esaminare l’impianto.
E può valutare l’igiene orale. Servono anche le sedute di pulizia dei denti professionale per rimuovere in modo efficace i residui di placca e tartaro. Per approfondire leggi l’articolo che spiega quanto dura un impianto dentale.
Cause perdita impianto dentale
Quando si perdono gli impianti dentali? Spesso la perdita dell’impianto nei mesi successivi all’intervento è dovuta alla fibrointegrazione o meglio alla mancata osteointegrazione dell’impianto. Questa può essere dovuta a:
- Un approccio chirurgico non sterile.
- Una preparazione inadeguata all’intervento.
- Al surriscaldamento dell’osso durante le fasi di preparazione del sito implantare.
- Alla contaminazione della superficie dell’impianto con la saliva.
- A un carico eccessivo durante le fasi di guarigione.
- A una scorretta profilassi antisettica e antibiotica prima e dopo l’intervento.
- Un comportamento post operatorio non adeguato da parte del paziente.
La maggior parte di queste cause sono quindi errori tecnici commessi dall’implantologo, come l’eccessivo riscaldamento dell’osso, la contaminazione dell’impianto, l’errata valutazione del tipo di osso o di carico.
Il paziente ha la sua responsabilità nella buona riuscita dell’intervento di implantologia. È indispensabile seguire le indicazioni del dentista e una buona igiene orale domiciliare, limitare ed in alcuni casi eliminare il consumo di:
- Sigarette.
- Alcolici.
Altra causa della perdita degli impianti è la perimplantite, un’infezione batterica che distrugge i tessuti che si trovano in prossimità dell’impianto. Ecco un esempio nell’immagine in basso, ormai si vedono le viti dell’impianto.
Se l’infezione batterica viene individuata nelle fasi iniziali è possibile porvi rimedio con un’accurata igiene dentale professionale, se invece ha già attaccato l’osso che ospita l’impianto è indispensabile un intervento chirurgico.
Questo lavoro, mirato a rigenerare l’osso attorno all’impianto, in alcuni casi potrebbe implicare la rimozione dell’impianto interessato. Così da eliminare l’infezione e rigenerare l’osso che ospiterà il nuovo impianto dentale.
Quali sono i sintomi della perimplantite e come riconoscerla? Nelle fasi iniziali, l’infezione batterica si manifesta con arrossamento e sanguinamento della gengiva. Se ha già raggiunto l’osso è possibile che l’impianto dentale cominci a muoversi proprio come succede nei casi di parodontite.
Cosa fare se un impianto dentale si muove?
Quando si muove, un impianto è sempre perso. Se noti la presenza di uno di questi sintomi – l’impianto perde la corona o dondola – devi rivolgerti al più presto a un dentista per valutare la situazione e mettere in atto la terapia.
Da leggere: paura di sottoporsi a un intervento di implantologia
Perdere un impianto (anche d’estate)
Mettere un impianto dentale costa molti sacrifici e trovarsi a dover fare i conti con i sintomi della perimplantite nel periodo estivo, casomai quando si avvicinano le ferie, può mandare in panico chiunque. Trovare un dentista aperto in agosto che possa effettuare una visita di controllo non è sempre facile, anche se fortunatamente negli ultimi anni sono diversi gli studi dentistici nelle città italiane che decidono di offrire i loro servizi per tutto il periodo estivo.
In questo modo per i pazienti è possibile affrontare tempestivamente le emergenze, come la perdita di un impianto dentale, in ogni periodo dell’anno. Infatti, in questi casi non si deve perdere tempo: bisogna intervenire subito.
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