Tutti (più o meno) sanno che occorre lavare i denti con una certa frequenza. In effetti bisognerebbe farlo dopo ogni pasto, vale a dire che nell’ipotesi in cui si segua una dieta particolare che prevede 5 pasti al giorno, occorrerebbe lavare i denti 5 volte.
Questa regola che, più o meno, viene ripresa sempre negli studi dentistici dovrebbe essere rispettata per avere sempre una corretta igiene orale. E per mostrare ad ogni sorriso denti bianchi ma soprattutto sani. Perché, nello specifico, dobbiamo lavare i denti almeno 3 volte al giorno? Affrontiamo insieme l’argomento e prendiamoci cura del tuo sorriso.
Quante volte al giorno si lavano i denti?
Indice
Sbagliato pensare che sia sufficiente lavare i denti 1 volta al giorno. I denti si dovrebbero lavare dopo ogni pasto, ma il processo di accumulo della placca procede a prescindere dall’assunzione del cibo. Perciò i denti vanno spazzolati almeno tre volte al giorno. Dopo 8 ore la placca – un agglomerato batterico che si deposita attorno ai denti – comincia a calcificare e trasformarsi in tartaro, il quale non è più rimovibile con lo spazzolino.
Per tale motivo, soprattutto nei soggetti predisposti alle carie o alla parodontite, non devono mai passare più di otto ore tra uno spazzolamento e l’altro. Se ci si spazzola i denti solo dopo i pasti principali, avremo che tra la sera e la mattina passano più di otto ore ed è meglio non farlo accadere. Per questo in questi casi l’ideale è spazzolarsi i denti 4 volte al giorno. Al mattino dopo la colazione, il pomeriggio dopo pranzo, la sera dopo cena e prima di andare a dormire. In effetti la pulizia dei denti professionale, il cui scopo principale è la detartrasi, cioè la rimozione del tartaro, va effettuata due volte l’anno (in condizioni normali), e fino ad una volta ogni tre mesi (nei casi parodontali) proprio perché è molto difficile tenere una condotta tale da evitare completamente accumuli di tartaro tra denti e gengive. Tali accumuli, ricordiamolo, possono produrre gonfiore e sanguinamento gengivale, fino ai casi di parodontite e quindi perdita di osso e gengiva attorno ai denti in presenza di fattori ereditari.
Lavare troppo i denti fa male?
In realtà non è corretto dire che lavare troppo i denti fa male, ma è piuttosto il come si lavano a creare problemi. Lavare i denti 5 volte al giorno non è un problema, anche 6 può essere accettato. Il problema subentra quando lo spazzolamento diventa energico e orizzontale. In questo modo si consuma lo smalto dei denti senza ottenere una buona igiene orale.
Puoi avere ottimi risultati, invece, proponendo un movimento verticale dello spazzolino con delle pennellate che vanno dalla gengiva verso il dente in modo da entrare nelle cavità tra i denti e poi pulire le superfici masticanti dei molari e dei premolari. Senza dimenticare le zone interne dei denti: troppo spesso l’attenzione si concentra solo sul lato esterno che risulta sempre molto abraso. Questo può portare anche diversi problemi alle gengive.
Lavare i denti appena svegli: prima o dopo colazione?
Una delle domande tipiche che viene proposta ai nostri collaboratori: conviene lavare i denti prima o dopo aver fatto colazione? Magari penserai prima, per togliere quella sensazione di bocca impastata così spiacevole. La risposta è semplice ed è già stata definita: sempre dopo i pasti, quindi anche nel caso della colazione è importante curare l’igiene orale dopo aver fatto il primo pasto della giornata. Soprattutto quando a colazione mangi marmellata, cibo zuccheroso per eccellenza.
Ultimo dettaglio: è giusto lavare i denti dopo il caffè? Assolutamente si! Soprattutto se assumiamo caffè con lo zucchero.
Dopo quanto tempo si devono lavare i denti?
Dopo aver risposto alla domanda relativa al quante volte lavare i denti in un giorno, è giusto chiarire l’intervallo di tempo tra il pasto e lo spazzolamento. Già pochi minuti dopo lo spazzolamento, i denti cominciano a ricoprirsi di una pellicola, composta da uno strato di mucoproteine salivari. Tale strato viene rapidamente colonizzato dai microorganismi presenti nel cavo orale tra cui:
- Streptococchi (gruppi mutans, salivarius, mitis del quale fanno parte anche oralis, sanguinis e gordonii)
- Spirilli
- Lactobacilli
- Actinomiceti
Tali batteri si depositano sui denti costituendo la cosiddetta placca batterica. La placca, trascorso un periodo di 8 ore comincia a solidificarsi e non può più essere rimossa con lo spazzolino. Il primo passo per un accumulo di tartaro è quindi compiuto! Quindi i denti si devono lavare subito dopo il pasto? No, leggi il prossimo paragrafo.
Attendi almeno mezz’ora prima di lavarti i denti
Parlando di come ci si lava i denti, abbiamo già affrontato il tema della differenza tra spazzolino elettrico e manuale. Un primo consiglio che vorremmo darti e di non avere fretta, sia per quanto riguarda lo spazzolamento, sia rispetto al tempo da far intercorrere tra la fine del pasto e il momento di lavarsi i denti.
È opportuno infatti attendere almeno 20 o 30 minuti come afferma il dottor Howard R. Gamble, presidente della US Accademia di Odontoiatria Generale, durante un’intervista al New York Times. Il dott Gamble sostiene che spazzolare i denti prima che sia trascorso un certo tempo, specialmente dopo aver bevuto bibite gassate o aver mangiato cibi acidi, può danneggiare seriamente lo smalto, andando a bruciare o corrodere il livello sottostante chiamato “dentina”. Insomma, quando al mattino fai le corse per arrivare prima di tutti in ufficio, cerca di ricordarlo.
Come si rimuove la placca?
L’unico modo efficace per rimuovere la placca batterica da denti e gengive, prima che ne comprometta la salute, è utilizzare pazientemente e nella giusta maniera spazzolino da denti, filo interdentale, idropulsore e colluttorio. L’uso dello spazzolino è particolarmente raccomandato dopo i pasti principali ed in particolare prima di andare a dormire, perché nelle ore del riposo i batteri della placca sono facilitati nella loro azione nociva, in quanto all’aumento del livello di glucosio si associa una riduzione della salivazione.
Ci si deve lavare i denti almeno ogni 8 ore, quindi almeno tre volte al giorno per evitare il più possibile che la placca batterica sedimenti fino a diventare tartaro.
Utilizzo dello scovolino
Lo scovolino è un dispositivo per l’igiene orale concepito per ottenere una profonda pulizia tra dente e dente, attraverso la rimozione dei depositi di placca dagli interstizi tra i denti, dove lo spazzolino non può arrivare. Come il filo interdentale, lo scovolino viene fatto scorrere delicatamente tra dente e dente in modo da rimuovere i residui di cibo, placca e batteri anche dagli spazi interdentali inaccessibili allo spazzolino.
Nel caso in cui né lo scovolino né il filo interdentale vengono utilizzati, i batteri nascosti nella placca tra i denti proliferano indiscriminatamente anche in caso di un corretto utilizzo dello spazzolino elettrico o tradizionale.
Utilizzo dell’idropulsore
Tra gli altri presidi che andrebbero utilizzati per l’igiene orale c’è di sicuro l’idropulsore. Tale apparecchio sfrutta un getto d’acqua e/o collutorio ad alta pressione che rimuove i residui di placca accumulati tra i denti, risultando quindi particolarmente utile nei pazienti portatori di apparecchi ortodontici e/o protesici (come corone e ponti), per i quali è più complicato, se non impossibile, utilizzare il filo interdentale per pulire fra dente e dente.
L’uso dell’idropulsore diventa fondamentale nei pazienti parodontopatici per pulire anche all’interno delle tasche e quindi rimuovere la placca che si può depositare sotto la gengiva. L’idropulsore va utilizzato dopo ogni spazzolamento.
Un consiglio pratico è di utilizzarlo con le labbra chiuse sul beccuccio per non schizzare ovunque nel bagno. Va utilizzato puntandolo contro i denti e le gengive sia all’esterno di questi ultimi che all’interno.
Filo interdentale e colluttorio
Questi strumenti sono indispensabili per pulire i denti e scongiurare la formazione della placca. Il filo interdentale, in particolar modo, aiuta a pulire le superfici vuote tra i denti e dovrebbe essere passato una volta al giorno. Ma attenzione alla tecnica che utilizzi: il filo dovrebbe abbracciare il dente e detergere tutta la superficie del dente nascosta all’azione dello spazzolino. Va utilizzato quindi due volte per ogni spazio interdentale. Il filo interdentale lavora in uscita. Una volta deve aderire verso la superficie più anteriore del dente e la seconda volta verso la superficie più posteriore.
A dare man forte arriva il collutorio che deve essere usato in base alle indicazioni proposte dall’etichetta.
Non bisogna dimenticare che molti collutori come quelli a base di clorexidina usati dopo gli interventi o nei pazienti parodontopatici, vanno utilizzati per brevi periodi.
In ogni caso, per avere maggiori informazioni sull’uso di spazzolino e altri strumenti per l’igiene orale (ma anche per avere indicazioni sulla corretta igiene orale) puoi chiedere al tuo dentista di fiducia.