I bambini non sono adulti in miniatura. Questa è la prima cosa che un dentista dovrebbe sapere quando visita un bambino. Un pedodontista, cioè un dentista specializzato nel suo lavoro con i bambini, sa bene che questi a differenza delle persone adulte tendono a rivivere fisicamente un trauma che li ha colpiti in passato.
Capita spesso che i più piccoli, se risentono di odontofobia, si facciano prendere dal panico sulla poltrona del dentista. Come risolvere questi problemi e risolvere la paura del dentista nei bambini? E per i genitori si può affrontare questo discorso: come convincere un bambino ad andare dal dentista?
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Cosa causa la paura del dentista nei bambini?
Solitamente un trauma precedente, un brutto ricordo legato a un’esperienza vissuta in prima persona o da un parente. Per evitare che si verifichi una situazione del genere, il dentista deve stare molto attento a quello che dice e a quello che non dice. È infatti una pratica scorretta tenere il bambino all’oscuro di quello che gli sta per succedere. Occorre piuttosto usare i termini giusti, quindi il trapano diventerà un pulitore speciale e una siringa diventerà un tubicino magico.
Grande influenza in questo meccanismo arriva, ovviamente, dai genitori. Se si dipinge il dentista come una persona che dovrà fare qualcosa di doloroso si rischia di traumatizzare il bambino e di insinuare la paura prima ancora di iniziare la terapia. Al tempo stesso è sbagliato tranquillizzare prima ancora di arrivare in studio: il bambino si chiederà perché tutto questo, alimentando il timore. E poi la paura del dentista.
A questo punto, anche il più piccolo fastidio sarà vissuto come un dramma. Per evitare tutto questo è utile vivere anche la prima visita dal dentista come un evento di routine, qualcosa di piacevole con un premio finale che verrà elargito al bambino alla fine del trattamento. D’altro canto anche il dentista deve accogliere il bambino e fare in modo che si senta a suo agio.
Il cinema e l’odontofobia infantile
Un altro responsabile della paura del dentista nei bambini è sicuramente il cinema che da sempre ci ha trasmesso un’immagine dello studio dentistico più vicina a una stanza delle torture medioevale che a un luogo in cui risolvere problemi e recuperare il sorriso. Nel film d’animazione Alla ricerca di Nemo, il protagonista viene catturato da un dentista cattivo che lo mette nell’acquario insieme ad altri pesciolini traumatizzati dalle urla dei pazienti dello studio. Non possiamo sorprenderci più di tanto se poi i nostri figli crescono nel terrore di fare un semplice controllo.
Come evitare tutto questo? In primo luogo può essere utile evitare scene di bambini dal dentista che piangono, o che in qualche modo sono spaventati da questo medico. Non è facile assicurarsi che il proprio figlio sia sempre al sicuro di queste scene, ma è meglio tutelare quando possibile.
Anestesia (senza ago) e sedazione cosciente
Il momento dell’anestesia è sicuramente il più delicato. Una volta effettuata il bambino non sentirà dolore, però il terrore dell’ago è sempre forte. Per questo spesso si parla di anestesia con sedazione cosciente, tecnica per rilassare il paziente e renderlo capace di controllare il dolore.
Se è vero che la sedazione cosciente tramite protossido di azoto può risultare molto efficace, soprattutto per il dentista per bambini disabili, bisognerà comunque stare molto attenti a non traumatizzare il bambino mostrandosi troppo o troppo poco sicuri e a non risvegliare ricordi traumatici attraverso il linguaggio. In caso di utilizzo di tecniche di sedazione cosciente è consigliabile sempre la presenza dell’anestesista.
Una buona pratica adottata da molti dentisti è spiazzare le attese del bambino rompendo lo schema mentale che aveva costruito in sala d’attesa. Non sarà ad esempio il bambino a sedere sulla poltrona operatoria ma lo stesso dentista, che non fisserà mai i denti del piccolo paziente, ma quelli dei genitori o dei suoi assistenti.
Superare la paura del dentista: ipnosi o fiducia?
Esistono anche tecniche ipnotiche che altro non sono che tecniche di linguaggio che funzionano in modo tale da concentrare al massimo l’attenzione del bambino sulla voce del dentista, distogliendola da tutti gli elementi interni alla sua percezione legati a possibili fattori traumatici, o esterni, legati alla sala operatoria in sé.
Il bambino, leggermente disorientato seguirà indicazioni che gli arriveranno e sarà meno preso dalla paura della situazione in cui si trova. Tutto questo con il benestare dei genitori che spesso hanno questo problema: “mio figlio non vuole andare dal dentista, è possibile avere anestesia senza ago o altri metodi per non spaventarlo?”. Dipende, in realtà ciò che conta veramente è il rapporto che si crea tra dentista e paziente.
Il bambino deve potersi fidare, per questo motivo non va mai ingannato, ma assecondato. Mai usare la forza o costringerlo a togliere un dente o anche solo a sedersi sulla poltrona per un controllo ortodontico se non vuole. Un valido rinforzo può essere dato dal mostrare al bambino di 7 – 9 anni, un altro bambino più piccolo mentre si sottopone serenamente allo stesso tipo di intervento. Questo genere di interventi rassicurano tantissimo i piccoli pazienti e li rendono collaborativi.