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Studio Dentistico Cozzolino

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Parodontologia

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Parodontologia

La parodontite si può curare

TECNOLOGIA E IMPEGNO:
UN PERCORSO DA FARE INSIEME

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Ferma Parodontite Cura Studio Dentistico Cozzolino

FERMA LA PARODONTITE

Parodontologo e paziente scrupolosi possono controllare e quindi fermare la parodontite

Uso Microscopio Studio Dentistico Cozzolino

USO DEL MICROSCOPIO

Permette la totale rimozione di placca e tartaro sottogengivali, uniche cause della parodontite

No Chirurgia Bisturi Parodontite Parodontologia

SENZA CHIRURGIA

L’uso di manipoli sonici consente di curare la parodontite senza intervento chirurgico

No Sanguinamento Parodontite Cura

MAI SANGUINAMENTO

Le gengive non devono mai sanguinare. Se sanguinano, non sei sotto controllo parodontale

Parodontite: una premessa


La parodontite è una malattia subdola che si manifesta con una perdita dei tessuti (osso e gengiva) che sostengono il dente. Purtroppo, non sempre si ha una chiara percezione della perdita di osso che sta avvenendo intorno ai denti. Infatti, man mano che si ha la perdita di osso attorno ai denti la gengiva si infiamma e si gonfia. La gengiva gonfia e tumefatta visivamente compensa e maschera la reale perdita di osso che dall’esterno risulta invisibile e di conseguenza il paziente spesso sottovaluta il problema.

Anche il sanguinamento gengivale durante lo spazzolamento viene spesso sottovalutato. Una gengiva sana NON sanguina. Si comporta esattamente come un qualsiasi tessuto del nostro organismo. Per tale motivo – proprio come non devono sanguinare le mani dopo averle lavate – le gengive non devono sanguinare se sono sane. Il sanguinamento delle gengive è sempre indice di un problema parodontale (gengivite o parodontite) e ci dice che non non c’è controllo parodontale.

L’assenza di sanguinamento non è un dato sempre affidabile, cioè non scongiura la presenza di parodontite. Ad esempio, nei pazienti fumatori, anche in caso di grosse tasche parodontali attive le gengive possono non sanguinare. In maniera simile, anche il dolore non sempre è presente. Spesso i pazienti hanno una sensazione di malessere alle gengive, ma non un dolore specifico. Per tutti questi motivi è sempre necessaria una visita da un parodontologo, soprattutto se in famiglia genitori o nonni hanno perso dei denti perché si muovevano, e quindi per parodontite. La parodontite infatti è sempre causata dalla presenza di placca o tartaro sottogengivale, ma i tipi di batteri che compongono la placca ed il tartaro in ogni paziente sono in qualche modo ereditati geneticamente.

Parodontite Lavaggio Denti Spazzolino

È importante effettuare una visita di controllo da un parodontologo, non solo per preservare la durata e la salute dei propri denti ma anche per evitare possibili problematiche sistemiche gravi come aterosclerosi, infarto, ictus che oggi sono strettamente correlate a questa patologia quando essa non è sotto controllo. Fortunatamente, oggi è possibile controllare e quindi bloccare il progredire della parodontite.

È necessario l’intervento di un parodontologo preparato e scrupoloso nell’eliminare il più possibile la presenza tartaro e quindi i batteri sotto gengiva. Importante è anche l’azione del paziente che deve pulire i propri denti in modo quasi maniacale 4 volte al giorno, usando anche strumenti accessori come l’idropulsore.

Per contrastare la parodontite la tecnologia ci è venuta in aiuto. Oggi grazie ai manipoli sonici e alle curettes soniche, al microscopio, all’Airflow a base di eritritolo e ad altri presidi è possibile pulire in modo soddisfacente all’interno di tasche anche molto profonde e superiori ai 10 mm, senza intervento chirurgico e quindi a cielo coperto. Una volta pulite correttamente le tasche si ha la chiusura di queste ultime e quindi il controllo della parodontite.

Allo studio dentistico Cozzolino giungono di frequente pazienti che si lamentano perché si sono ritirate le gengive dopo la pulizia delle tasche con il precedente parodontologo. In questo caso, l’unico errore commesso dal collega è un difetto di comunicazione. Come si evince dal disegno, dove è presente tartaro sottogengivale si ha una perdita di osso, ma contemporaneamente la gengiva è gonfia e tumefatta. Eliminando il tartaro la tasca si chiude, la gengiva si sgonfia e quindi guarendo si ritira. Da questo momento in poi con le successive pulizie non si avrà più ritiro gengivale, che si ha solo la prima volta. Rimane inevitabilmente quasi sempre un grosso deficit estetico, che può essere risolto ad esempio applicando delle faccette dentali.

parodontite Gengiva Gonfiore Tartaro

Tutto ciò ha un senso se si fa un adeguato mantenimento, eseguendo una corretta igiene orale a casa e sottoponendosi a pulizie dei denti ogni tre mesi. Una pulizia dei denti corretta non è indolore.
Ed è l’unico modo che ha il paziente per capire se una igiene professionale sta eliminando i batteri solo sopragengiva o anche nel solco gengivale.

La Parodontite


La parodontite, detta anche piorrea, è un’infiammazione degenerativa delle gengive che determina la distruzione dei tessuti di supporto del dente (osso, gengiva, cemento e legamento parodontale).

Se soffri di gengivite da molto tempo, è possibile che questa degeneri in parodontite. Questa patologia ha alla base una predisposizione genetica, quindi non sempre la gengivite degenera in parodontite (piorrea). Se però hai paura di perdere i denti perché hai le gengive gonfie e sanguinanti da molto tempo e non vuoi arrivare a sostituire i tuoi denti con un impianto dentale, devi immediatamente contattare un parodontologo.
Quando i denti cominciano a muoversi, molte persone piuttosto che rivolgersi a un dentista specializzato in parodontologia, preferiscono cercare cure o rimedi per la gengivite, intanto i sintomi della piorrea come le tasche paodontali si fanno sempre più evidenti finché diventa difficile recuperare la situazione. Quello che molti pazienti ignorano è che spesso una pulizia dei denti sbagliata non riesce a rimuovere in modo completo ed efficace il tartaro sotto-gengivale, provocando infiammazione alle gengive con il loro conseguente abbassamento e favorendo di fatto la parodontite. Per questo motivo anche la semplice pulizia deve essere eseguita dalle mani esperte di un parodontologo.

Leggendo di seguito, troverai tutte le definizioni, gli approfondimenti e i casi clinici con i quali abbiamo dimostrato che anche nei casi più gravi la parodontite è curabile. Non è vero che si tratta di un processo irreversibile e che porta inevitabilmente alla perdita dei denti e al successivo impianto. La cura della parodontite non è certamente l’implantologia, ma è fondamentale sottoporsi al parere di uno specialista in quanto è possibile salvare i tuoi denti, evitando di perderli. Bisogna sapere, infatti, che un paziente che abbia perso i denti per parodontite avrà sicuramente problemi anche agli impianti dentali qualora non si sottoponesse al parere di un parodontologo.

La Parodontologia


La Parodontologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della cura delle patologie a carico dei tessuti di sostegno del dente come gengive e osso. Queste patologie infiammatorie e degenerative, comunemente denominate piorrea o parodontite, se lasciate incurate, portano alla successiva distruzione dei tessuti circostanti i denti e infine alla perdita di quest’ultimi. Quando l’igiene orale è trascurata, infatti, i batteri che popolano il cavo orale formano la cosiddetta placca dentale, uno strato appiccicoso, nel quale i germi possono moltiplicarsi indisturbati.

Le tossine da essi prodotte portano dapprima alla gengivite che si manifesta con gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti. Se la gengivite perdura più a lungo, l’infiammazione può estendersi dalle gengive all’apparato parodontale (parodontite) e può distruggere le fibre parodontali e l’osso alveolare che sorregge i denti. La parodontite (detta più comunemente piorrea) è un’infezione dei tessuti parodontali con conseguente formazione di tasche parodontali, mobilità dentale, sanguinamento gengivale, ascessi e suppurazioni, fino alla perdita di uno o più denti che rende necessario ricorrere all’implantologia per ripristinare la completa funzione masticatoria.

Tale processo è reversibile se diagnosticato nelle sue prime fasi. Con il progredire della malattia la possibilità di recupero diventa più difficile e richiede trattamenti più complessi come la terapia rigenerativa dell’osso. Il recupero in questi casi è generalmente parziale. Tuttavia, anche nei casi più gravi oggi con un adeguato trattamento e soprattutto con un adeguato mantenimento si può stabilizzare e controllare nel tempo la parodontite impedendone la sua progressione rapida e incontrollata. La parodontite (piorrea) inoltre, pur essendo causata da batteri, non è una patologia contagiosa tra due individui che vengano a contatto (es. bacio, saliva, sangue, etc); tuttavia la predisposizione alla parodontite (ricordiamo che particolari genotipi hanno maggior fattori di rischio) è trasmissibile dai genitori ai figli.

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Quali fattori favoriscono la parodontite?


Vediamo un elenco dei fattori che favoriscono la parodontite:

· Igiene orale inadeguata
· Fumo: i forti fumatori (10 e più sigarette per giorno) hanno un rischio più elevato di contrarre la parodonite che i non-fumatori. La parodontite nei fumatori avanza spesso più rapidamente e ha un decorso più aggressivo e refrattario alle cure. I migliori parodontologi sconsigliano sempre l’uso di sigarette
· Predisposizione genetica: alcuni soggetti soffrono di malattia parodontale nonostante un’igiene orale impeccabile, mentre altri possono vantare strutture parodontali sane a dispetto di elevati livelli di tartaro e placca. Oggi sappiamo che ca. il 30% della popolazione ha un genotipo che predispone alla parodontite.
· Stress: studi scientifici rilevano un nesso fra lo stress e la malattia parodontale, dovuto probabilmente al fatto che lo stress indebolisce la difesa immunitaria.
· Patologie sistemiche: tra tutte il diabete scompensato con elevati valori di glicemia, ma anche certe forme di poliartrite reumatoide nonché le deficienze immunitarie congenite o acquisite (es. AIDS).

A proposito di un’igiene orale non adeguata:

La placca impiega poco tempo per cominciare a calcificare, perciò non devono mai passare 8 ore tra uno spazzolamento e l’altro.

Come evitare la formazione del tartaro: utilizzare frequentemente il filo interdentale e lavarsi i denti almeno 3 volte al giorno. I residui di placca possono essere difficili da eliminare con lo spazzolino già solo dopo 7 ore.

Il tartaro nero è quello sottogengivale e il suo colore dipende dall’ossidazione dell’emoglobina contenuta nel sangue perso a causa della gengivite che spesso accompagna i depositi di tartaro. Il tartaro diventa nero dopo diversi anni.

Tartaro Nero Pulizia Gengive ParodontiteColletto di tartaro, colore nero – ©Studio Dentistico Cozzolino

Il tartaro sottogengivale causa alitosi ed è la principale causa della perdita ossea. Il tartaro negli anni calcifica sempre di più al punto che è possibile osservarlo anche radiograficamente.

Tartaro Sottogengivale Nero Radiografia ParodontiteColletto di tartaro, colore nero – ©Studio Dentistico Cozzolino

Questo può capitare nel caso in cui non ci si sottoponga a sedute di ablazione per diversi anni oppure se le suddette ablazioni sono state eseguite in maniera superficiale senza creare alcun fastidio o dolore al paziente.

Quali sono le conseguenze della parodontite?

In un primo momento vengono a formarsi tasche parodontali e recessioni gengivali (la scopertura dei colletti e delle superfici radicolari) che in primo luogo causano utna compromissione estetica, ma anche ipersensibilità dentinale. In stadio più avanzato si assiste alla migrazione dei denti, e infine alla loro perdita, che richiederà la sostituzione con impianti dentali.

Parodontite e complicanze in gravidanza

Le malattie parodontali sono associate ad un aumentato rischio di nascita di bambini prematuri e/o sottopeso. Oggi, infatti, sappiamo che alcuni processi infiammatori acuti della madre, anche localizzati lontano dal tratto genito-urinario, possono svolgere un ruolo non secondario nella comparsa di alterazioni patologiche della gravidanza.

Parodontite e diabete

Il soggetto diabetico ha un rischio maggiore di ammalare di gengivite e di parodontite. La parodontite grave potrebbe influenzare negativamente il controllo glicemico. Sintomi e segni più seri come gli ascessi parodontali, la migrazione (spostamento) dei denti con apertura di spazi, l’aumento di mobilità degli elementi dentari e l’alitosi si manifestano solo quando la perdita si estende oltre la metà/due terzi della lunghezza dell’attacco, o quando vengono coinvolte le forcazioni di molari e premolari. Quando un dente viene perso, l’unica soluzione è procedere a impiantarne uno artificialmente.

Da cosa si riconosce la parodontite?


Essendo la malattia parodontale una patologia cronica e indolore, i primi sintomi non sono molto caratteristici. Un campanello d’allarme può essere il sanguinamento gengivale in fase di spazzolamento, come lo è il gonfiore (edema) del bordo gengivale e l’alitosi. Sintomi e segni più seri come gli ascessi parodontali, la migrazione (spostamento) dei denti con apertura di spazi, l’aumento di mobilità degli elementi dentari e l’alitosi si manifestano solo quando la perdita si estende oltre la metà/due terzi della lunghezza dell’attacco, o quando vengono coinvolte le forcazioni di molari e premolari. Nei casi limite, cioè quando si arriva troppo tardi, non c’è altro da fare che estrarre il dente e sostituirlo con un impianto.

Tartaro Fase Terminale Parodontite Pulizia

Gengive Parodontite Batteri Tartaro

Diagnosi Parodontite: come viene diagnosticata?


La diagnosi è effettuata dallo specialista parodontologo. Gli ausili diagnostici principali sono le radiografie e il sondaggio delle tasche parodontali. Nel nostro studio il sondaggio parodontale viene regolarmente eseguito su tutti i pazienti. Una sonda millimetrata è delicatamente mossa lungo il bordo gengivale misurando per ogni dente la profondità delle tasche gengivali. In gengive sane, la profondità misurata è di 1-2 mm. Valori oltre 4 mm di profondità segnalano spesso una parodontite già avanzata. Analizziamo ora più approfonditamente i processi diagnostici.

Tasca Parodontale Sondaggio PatologicoSondaggio fisiologico – Copyright ©Studio Dentistico Cozzolino
Tasca Parodontale Sondaggio PatologicoTasca parodontale: Sondaggio patologico – Copyright ©Studio Dentistico Cozzolino

Radiografia endorale

La radiografia endorale è un esame diagnostico che permette di visualizzare al massimo tre o quattro denti e serve per valutare nello specifico l’anatomia del singolo elemento. Questo tipo di radiografia è utilizzato oltre che nelle terapie canalari, per misurare la lunghezza dei canali e conoscere forma e numero delle radici, e in conservativa per valutare l’entità dei processi cariosi anche nelle cure parodontali per misurare la quantità di osso persa e la forma delle tasche parodontali.

Ortopantomografia Arcate Parodontologia

È molto più precisa e dettagliata di un ortopantomografia delle arcate.

Test microbiologico

Fornisce dati sulla presenza dei principali batteri presenti nelle tasche parodontali. Viene eseguito inserendo una punta di carta nelle tasche gengivali per prelevare del fluido gengivale, il quale viene successivamente analizzato per verificare la presenza dei batteri patogeni. Questo test serve per stabilire una terapia antibiotica specifica mirata ad eliminare l’infezione in atto. E’ anche vero però che essendo ormai conosciuti i batteri responsabili della parodontite più o meno aggressiva la terapia non varia. Per questo motivo il test microbiologica può anche non essere eseguito non essendo risolutivo ai fini di della terapia e della guarigione dalla parodontite.

Test predisposizione alla parodontite

 

Si esegue prelevando un campione di saliva con un tampone per ricercare la presenza della interleuchina 1alfa, associata alla presenza di lesioni parodontali. La conoscenza di una predisposizione allo sviluppo della parodontite porta a monitorare costantemente l’evoluzione della malattia nel paziente così da poter intervenire quando le lesioni si trovano ancora a uno stadio iniziale. Anche questo test non è necessario se il paziente si sottopone ad una corretta terapia iniziale e a delle corrette terapie parodontali.

Sondaggio parodontale e sanguinamento al sondaggio

 

Il sondaggio parodontale è uno degli esami più importanti e utilizzati per diagnosticare malattie parodontali. Consente di valutare lo stato di salute delle gengive e di verificare la presenza e la localizzazione delle tasche parodontali e se la parodontite è in atto valutando il sanguinamento al sondaggio. Il sondaggio si effettua con una sonda paradontale, uno strumento millimetrato standardizzato, che misura la profondità del solco gengivale intorno a tutto il dente.

La sonda viene inserita delicatamente all’interno del bordo gengivale con la corretta angolazione. In condizioni normali il solco misura fino a 2-3mm , fino a 5 mm attorno agli impianti, superati i quali si è in presenza di una tasca parodontale. Altro indice importantissimo da valutare durante il sondaggio che evidenzia una fase di attvità della parodontite è il sanguinamento al sondaggio. Se ci troviamo di fronte ad un sondaggio elevato e la gengiva sanguina dopo il sanguinamento siamo sicuramente di fronte ad una parodontite non controllata con presenza di tartaro e placca sotto gengiva.

Sondaggio Elevato Gengiva SanguinaSondaggio fisiologico – Copyright ©Studio Dentistico Cozzolino

Questo indice è molto importante per valutare il controllo della progressione della parodontite. Infatti è importante sapere che le gengive non devono mai sanguinare ad esempio dopo lo spazzolamento.

Durante questo esame vengono anche misurati il grado di compromissione delle forcazioni, quello di mobilità di ogni elemento e le recessioni.

Il sondaggio parodontale spesso non considerato va eseguito durante OGNI prima visita, e ci permette di fare delle valutazioni altrimenti non possibili.

Esame radiografico

L’esame radiografico d’elezione nella diagosi parodontale è la radiografia endorale eseguita per ogni settore della bocca. L’insieme di radiografie endorali è detta sistematica radiografica.

La sistematica radiografica risulta essere composta da almeno 16 radiografie e ci permette di valutare in modo preciso l’andamento e l’eventuale perdita di osso attorno ai denti.

L’Ortopantomografia o radiografia panoramica (OPT) ci permette di avere un idea generale ed indicativa ma per una valutazione più precisa sull’andamento dell’osso dobbiamo ricorrere alle radiografie endorali.

La Tac (Tomografia assiale computerizzata) non è invece un esame utile per fare una accurata valutazione parodontale.

L’esame radiografico endorale in ogni caso da solo non può permetterci di fare diagnosi di parodontite. Deve essere sempre associato ad un sondaggio parodontale.

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 Prevenzione


 Terapia


 Chirurgia Rigenerativa


 Fase di Mantenimento


 Chirurgia Mucogengivale


Prevenzione


Dentisti, igienisti dentali e ricercatori sono concordi nel ritenere che la parodontite non possa insorgere in una bocca correttamente pulita. Allo stesso tempo è evidente come alcuni individui, specialmente se appartenenti a nuclei familiari suscettibili alla patologia, richiedano un’igiene molto più accurata di altri al fine di evitare l’insorgenza della parodontite. La prevenzione è effettuata spazzolando in modo corretto tre volte al giorno e usando il filo interdentale giornalmente.

Nonostante l’assenza di dolore, è importante non sottovalutare manifestazioni infiammatorie gengivali, bensì sottoporle all’analisi di uno specialista.

Igiene Dentale

L’igiene dentale è quella branca dell’Odontoiatria che si occupa delle manovre professionali e domiciliari volte al ripristino ed al mantenimento dell’igiene e della salute della bocca.

Le manovre di igiene orale si avvalgono di procedure meccaniche (detartrasi, spazzolamento, impiego del filo interdentale) e di presidi chimici (collutori, gel, antisettici topici) il cui impiego è mirato al controllo ed alla riduzione dell’accumulo di placca e tartaro e, conseguentemente, alla diminuzione della carica batterica nel cavo orale, responsabile, tra l’altro, dell’alitosi.

La Profilassi comprende le procedure e le attività motivazionali volte alla prevenzione dell’insorgenza di patologie orali (carie, parodontite, tumori), alla modifica delle abitudini di vita errate (igiene orale insoddisfacente, alimentazione scorretta) ed alla riduzione dei fattori di rischio responsabili delle principali malattie della bocca.

Lo studio dentistico Cozzolino pubblica informazioni sulla pulizia dei denti professionale, che deve essere eseguita almeno due volte l’anno.

Terapia


Il primo obiettivo è sicuramente quello di ripristinare una corretta igiene orale rivolgendosi a uno specialista parodontologo. La terapia consiste in una o più sedute di ablazione del tartaro, curettage gengivale (scaling) , levigatura delle radici (root-planing), motivazione all’igiene orale, comprensione ed esecuzione delle metodiche corrette di prevenzione.

Nei casi più gravi può essere necessario un intervento chirurgico volto a pulire i tessuti coinvolti più profondi, ed eventualmente a rigenerare l’osso riassorbito. Nella parodontite aggressiva è necessario il supporto di una terapia farmacologica, con combinazioni di antibiotici.

L’utilizzo di antibiotici topici non è assolutamente in grado da solo di risolvere la parodontite. Tali gel hanno un azione antinfiammatoria sui tessuti e possono essere utilizzati in associazione allo scaling e al root-planing per migliorare e velocizzare la guarigione. Per avere una guarigione parodontale è sempre necessario rimuovere gli agglomerati batterici più o meno calcificati (tartaro e placca ) che sono la causa della parodontite stessa.

Parodontologia Prima Dopo

Parodontite Prima Dopo

Chirurgia Rigenerativa


Il ricorso a manovre di rigenerazione dei tessuti parodontali viene preso in considerazione soltanto qualora permangano delle tasche profonde dopo la prima fase di pretrattamento conservativo. L’obiettivo della chirurgia parodontale è l’eliminazione delle tasche gengivali ed ossee nonché la levigatura delle radici e il curettage sotto controllo visivo diretto. Le metodiche rivoluzionarie di GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata) rendono possibile rigenerare e ricostruire il tessuto perduto evitando al paziente di dover impiantare denti artificiali. I difetti ossei vengono riempiti di sostituti ossei sintetici e coperti di membrane riassorbibili. Protetto dalla membrana, il materiale riempitivo si trasforma in osso proprio. Oggi con l’aiuto del microscopio è possibile eseguire interventi di rigenerazione ossea intorno al dente in modo miniinvasivo con la tecnica MIST e MIST modificata (“Minimally Invasive Surgical Technique”).

Da alcuni anni è inoltre possibile ricorrere all’uso di fattori di crescita (nome commerciale Emdogain) che, applicati sotto forma di gel proteico bioattivo sulla radice opportunamente levigata e detossificata, inducono la riformazione dell’osso e dei tessuti parodontali. Gli interventi chirurgici parodontali così come le sedute di curettage sono normalmente eseguiti in modo indolore sotto anestesia locale.

Intervento Miniinvasivo Rigenerazione Ossea MistIntervento miniinvasivo di rigenerazione ossea MIST
Intervento Miniinvasivo Rigenerazione Ossea Mist ParodontiteIntervento miniinvasivo di rigenerazione ossea MIST
Intervento Miniinvasivo Rigenerazione RadiografiaIntervento miniinvasivo di rigenerazione ossea MIST
Guarigione Tasca ParodontiteGuarigione della tasca

Minimally Invasive Periodontal Surgery

Advanced periodontal disease

Esiste poi una categoria di denti definiti “hopeless” cioè senza speranza.
Sono denti che fino a poco tempo fa non erano in alcun modo recuperabili. Denti con una mobilità enorme e con una perdita di osso massiccia e circonferenziale.
Oggi proprio grazie alle tecniche avanzate di microchirurgia sotto microscopio ed alle pulizie con manipoli sonici è possibile dare una chance a questi elementi.
Bisogna ovviamente sottolineare che sono terapie non predicibili e che non garantiscono il risultato.
Un esempio è questo elemento dentario vitale che presentava una mobilità di grado 3 (massimo grado) orizzontale e verticale. Dopo devitalizzazione e totale pulizia della radice ha ripreso una discreta stabilità al punto tale da essere anche incluso in un trattamento ortodontico.

Hopeless Gengiva Radiografia Parodontite PrimaHopeless tooth prima
Hopeless Gengiva Radiografia Parodontite DopoHopeless tooth prima dopo
Sondaggio Hopeless Dente ParodontiteHopeless tooth

Mantenimento


Al termine della fase attiva di terapia, il paziente passa alla cosiddetta fase di mantenimento dello stato di salute parodontale raggiunto. Questa fase si basa su periodiche visite di controllo e sedute d’igiene orale. La frequenza dei richiami può variare, secondo la gravità della situazione parodontale, da 2 a 6 mesi.

Chirurgia Mucogengivale


La chirurgia muco-gengivale si occupa del ripristino dei livelli gengivali al fine di risolvere gli inestetismi legati alla scopertura delle radici dentarie (recessioni) e ridare un sorriso armonioso ai pazienti.

Recessione Prima Chirurgia GengivaRecessione (prima della chirurgia)
Recessione Gengiva Prima ParodontiteRecessione (prima della chirurgia)
Recessione Gengiva Chirurgia Dopo ParodontiteDopo la chirurgia

Le recessioni gengivali possono essere conseguenza della malattia parodontale, ma più spesso originano da abitudini di spazzolamento scorretto; per tale motivo sono spesso associate a erosioni dello smalto e del cemento radicolare. Tali recessioni possono essere corrette con raffinate manovre chirurgiche mini-invasive, associate a ricostruzioni in composito nei casi di erosioni cervicali.

Ricopertura Recessione Dopo Lembo Riposizionamento CoronaleRicopertura della recessione dopo lembo e riposizionamento coronale
Ricopertura Recessione Dopo Lembo Riposizionamento Coronale ParodontiteRicopertura della recessione dopo lembo a riposizionamento coronale

Il caso riportato qui sotto mostra un intervento mucogengivale per il trattamento di recessioni gengivali multiple. È possibile visionare un video, con tutte le fasi chirurgiche e anche delle foto esemplificative di seguito. Tuttavia, la visione del video è sconsigliata ai soggetti più sensibili anche perché girato col microscopio e quindi con inquadrature particolarmente ravvicinate.

Intervento Recessione Gengivale PrimaRecessione gengivale prima dell’intervento
Intervento Recessione Gengivale Dopo Nove MesiDopo l’intervento – controllo a 9 mesi
Intervento Muco Gengivale PrimaRecessione gengivale prima dell’intervento
Intervento Muco Gengivale Dopo Nove MesiDopo l’intervento – controllo a 9 mesi

La chirurgia muco-gengivale si occupa anche dei casi in cui vi sia la presenza di tessuto gengivale in eccesso, i cosiddetti “sorrisi gengivali” (gummy smile). In tali casi vi è un notevole effetto antiestetico legato al fatto che durante il sorriso e le normali funzioni stomatognatiche le gengive risultino eccessivamente esposte rispetto al labbro superiore; è inoltre frequente che queste ricoprano un’eccessiva parte dei denti che di conseguenza appaiono troppo corti. Questo tipo di inestetismi può essere ugualmente corretto con tecniche chirurgiche mini-invasive, a volte associate a terapie protesiche minimali come faccette e corone.

Recessione Gengivale MultiplaRecessione gengivale multipla
Recessione Gengivale Multipla Dopo Intervento RecuperoRecupero totale dopo l’intervento

Sotto, una fase di pianificazione in cui si individua la dimensione delle recessioni gengivali e un’immagine post-chirurgica, con l’intervento riuscito bene.

Posizione Gengiva Effettiva Rosso Dimensione RecessionePosizione della gengiva effettiva (rosso) e dimensione della recessione
Fase Sutura Post Intervento Recupero RecessioneFase della sutura post-intervento e recupero della recessione

Domande Frequenti


È possibile che io soffra di parodontite, benché io non senta alcun disturbo? 
Al contrario della carie, la parodontite decorre, per lo più, in maniera asintomatica, cioè essa non causa sintomi dolorosi o vistosi. Spesso ci sono, però, segni poco caratteristici come il sanguinamento gengivale. Ma non si tratta di sintomi affidabili. Nei fumatori, per esempio, delle volte, la ridotta irrorazione sanguigna fa sì che le gengive non sanguinino neppure in caso di grave piorrea. La malattia parodontale può diventare dolorosa soltanto allo stadio avanzato, quando si possono formare ascessi. Anche l’aumento di mobilità dei denti può causare dolori alla masticazione. Spesso purtroppo precede di poco la loro caduta, rendendo necessario l’impianto dentale.
Posso avere la parodontite nonostante io non presenti segni visibili di recessione gengivale? 
La parodontite porta alla distruzione dell’apparato parodontale, cioè di osso, fibre e gengiva. Tuttavia, il gonfiore (edema) dei tessuti gengivali per la concomitante infiammazione può mascherare eventuali recessioni che diventano visibili soltanto in fase avanzata.
La cura della parodontite è molto dolorosa? Ho sentito parlare di grossi interventi. 
Tutte le terapie parodontali, dalla fase iniziale alla chirurgia, sono eseguite sotto anestesia locale e in modo assolutamente indolore. Grazie alle moderne tecnologie, oggi in molti casi possiamo fare a meno di interventi chirurgici, riuscendo a curare con semplici sedute di curettage anche tasche superiori ai 5mm. In questo modo si evitano gli impianti, come conseguenza della caduta dei denti a seguito della patologia.
La parodontite è curabile? 
Grazie alle metodiche moderne di cui disponiamo, siamo di solito in grado di fermare il processo distruttivo scatenato dalla parodontite. È opportuno sapere che bisogna sottoporsi costantemente a controlli periodici e sedute di igiene orale di mantenimento dello stato di salute raggiunto tramite la terapia iniziale. Risolvere situazioni molto gravi in partenza, non significa poter trascurare il proprio stato di salute orale saltando le normali manovre di igiene orale. Il rischio di perdere i denti permane nei soggetti predisposti.
Ho spesso l’alito cattivo. Può avere a che fare con la parodontite? 
In più del 80% dei casi l’alitosi deriva dal cavo orale. La malattia parodontale gioca un ruolo determinante in questo contesto, in quanto i batteri nelle tasche parodontali emettono dei gas solforici maleodoranti. I pazienti che soffrono d’alitosi dovrebbero perciò consultare dapprima il medico dentista.

Autore Fabio Cozzolino


Fabio Cozzolino Implantologo

Odontoiatra implantologo e parodontologo iscritto all’ordine il 23/06/1997, con N° TO 1968. Autore di articoli su riviste scientifiche, di un Atlante di ortodonzia invisibile con la dottssa Mariniello e lecturer al Master Internazionale di II livello dell’Università degli Studi di Siena.


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    fumo-parodontite

    Fumo e parodontite, quali sono i rischi?

    8 Aprile 2021 //  by Fabio Cozzolino//  Leave a Comment//  Ultimo aggiornamento: 8 Aprile 2021

    La parodontite può peggiorare con il fumo di sigaretta? E ci sono problemi per l’insorgenza di questa patologia nel momento in cui fumo tante sigarette in un giorno? Le domande sono tante ma la risposta è chiara: chi fuma aumenta i rischi di parodontite.

    Fumo e parodontite, quali sono i rischi?Leggi

    covid e parodontite

    Parodontite: le gengive infiammate peggiorano l’esito del Covid-19

    15 Febbraio 2021 //  by Fabio Cozzolino//  Leave a Comment//  Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2021

    C’è grande attenzione rispetto alle ultime novità per quanto riguarda la relazione tra parodontite (nota anche come piorrea) e gli effetti del Covid-19 sul corpo umano. L’ipotesi in campo: chi soffre di gengive infiammate rischia di più, sia in termini di decessi che di ricoveri.

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    spazzolino elettrico

    Spazzolino elettrico, cos’è e come si usa

    7 Dicembre 2020 //  by Fabio Cozzolino//  Leave a Comment//  Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre 2020

    Lo spazzolino elettrico è uno degli strumenti per lavare i denti in modo ottimale. Per questo può risultare un ottimo strumento per prevenire carie, placca e altri disturbi del cavo orale. Ma basta per giustificare l’acquisto di uno spazzolino elettrico? Si può ottenere un risultato simile con uno spazzolino manuale? Gli studi dimostrano che l’efficacia …

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    Chi cura la parodontite? Il parodontologo!

    26 Novembre 2020 //  by Fabio Cozzolino//  Leave a Comment//  Ultimo aggiornamento: 26 Novembre 2020

    Avere la parodontite non vuol dire per forza perdere i denti. L’importante però è non prendere decisioni precipitose ed affidarsi a qualcuno che di mestiere cura la parodontite: il parodontologo.

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    Gengive ritirate: come curare i colletti dei denti scoperti

    25 Maggio 2020 //  by Fabio Cozzolino//  //  Ultimo aggiornamento: 8 Giugno 2020

    I colletti dei denti scoperti sono uno dei problemi tipici dei nostri pazienti. Questa condizione  si presenta soprattutto su canini e incisivi dell’arcata superiore e inferiore, anche se questo problema può presentarsi in qualsiasi posizione. Da cosa dipende? Che sia iniziato un processo che condurrà a perdere i denti a causa della parodontite? Chiaramente è …

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    Rigenerazione ossea dentale, cos’è

    27 Marzo 2020 //  by Fabio Cozzolino//  Leave a Comment//  Ultimo aggiornamento: 8 Giugno 2020

    Di solito la rigenerazione ossea è un intervento preliminare o contestuale al posizionamento di un impianto dentale per permetterne l’inserimento. In altri casi è un intervento volto a rigenerare l’osso perso attorno al dente a causa della parodontite. Nel primo caso alcuni pazienti non hanno la quantità d’osso minima indispensabile per posizionare gli impianti dentali garantendone …

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    Conseguenze del diabete sui denti

    19 Marzo 2020 //  by Simona De Stefano//  Leave a Comment//  Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio 2021

    Quando si pensa ai denti e ai problemi che li riguardano, si tende a considerarli come avulsi dal resto dell’organismo, come se le patologie che li interessano dipendessero esclusivamente dalle condizioni relative alla bocca. In realtà quest’idea molto diffusa è profondamente sbagliata, dal momento che se spesso la gengivite e le carie dipendono dalla cattiva …

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    Filo interdentale, guida per usarlo al meglio

    12 Marzo 2020 //  by Piero Cavaliere//  Leave a Comment//  Ultimo aggiornamento: 8 Giugno 2020

    Quali sono i passaggi da conoscere per avere denti puliti grazie al filo interdentale? Leggi la nostra guida per usare e scegliere questo supporto.

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