Per riparare un dente cariato o fratturato si procede facendo un’otturazione. Se, fino a poco tempo fa, per questo tipo di operazione venivano usati materiali come l’amalgama d’argento, oggi per esigenze di natura estetica si preferisce utilizzare otturazioni in materiale composito, che permettono di ottenere una colorazione uguale a quella dei denti del paziente, ottenendo così un effetto che sia il più naturale possibile.
Per le otturazioni in composito, infatti, esistono tanti tipi di colori che possono essere adattati alle più disparate esigenze estetiche, così da passare inosservate anche nei casi in cui bisogna intervenire sui denti frontali. L’amalgama, invece, pur avendo un’ottima durata nel tempo ed una buona resistenza, è esteticamente poco gradevole per via del suo colore metallico.
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Cosa sono i materiali compositi dentali
I materiali compositi usati in odontoiatria sono composti da una resina fluida sintetica per una quantità che varia tra il 15% e il 30% e da particelle riempitive (vetro, quarzo, silicio) per il 70% / 85%.
Quando si usano i materiali compositi?
Le otturazioni in composito si utilizzano per riempire le cavità cariose dopo aver rimosso il tessuto malato, ricostruire denti fratturati, chiudere i diastemi o per sostituire vecchie otturazioni fatte in amalgama. Vengono utilizzate anche per chiudere i classici scalini che si formano tra corona e gengiva, dovuti ad uno spazzolamento dei denti sbagliato. Un dente molto consumato può, invece, essere incapsulto o trattato mediante l’applicazione di faccette dentali, in base al grado di erosione.
L’applicazione del composito in genere richiede tempo, in quanto la procedura prevede diverse tappe per far si che il materiale aderisca perfettamente ai tessuti duri del dente. Dopo aver rimosso la carie dal dente, si procede con l’applicazione di adesivi, in modo da creare un collegamento tra il dente e il materiale composito.
A questo punto, si esegue la fase di otturazione vera e propria, con l’apposizione in diverse fasi del composito che viene indurito con speciali lampade ad un’intensità precisa. L’ultima fase è quella della rifinitura superficiale del materiale, che consente di raggiungere le caratteristiche estetiche volute e un maggior comfort da parte del paziente.
Quanto durano le otturazioni in composito?
Uno dei dubbi principali riguardanti le otturazioni in composito da parte dei pazienti, riguarda la loro durata. È vero che le otturazioni in amalgama durano di più rispetto a quelle in composito? Fino a poco tempo fa era effettivamente così, dato che l’usura dei materiali compositi di prima generazione dovuta alla masticazione era rilevante; oggi, invece, con i compositi di ultima generazione l’usura nel tempo è paragonabile a quella dello smalto naturale.
Quanto costano?
Le otturazioni bianche in composito, solitamente, hanno un costo leggermente più elevato rispetto a quelle classiche in amalgama. Tuttavia, il lieve sovraprezzo è del tutto compensato dalla elevata qualità estetica di questo tipo di otturazione. Come abbiamo già detto, visivamente il dente otturato sarà in tutto e per tutto uguale a quello naturale, cosa che non succede quando si utilizzano materiali come l’amalgama o l’oro.
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Qual è il miglior tipo di otturazione?
Per otturare un dente possono essere usati diversi materiali: oltre al composito ed all’amalgama, si possono utilizzare altre sostanze come l’oro o la ceramica, ognuno con le proprie peculiarità e differenze in termini di costi. In generale, non esiste un tipo di otturazione in assoluto migliore di un’altra; la scelta sarà fatta dal dentista in base alla zona della bocca, alla dimensione del danno ed alle eventuali allergie a specifiche sostanze.
Otturazioni in composito e allergie
Pur essendo estremamente biocompatibili, anche le otturazioni in composito posso provocare reazioni allergiche; tuttavia, tali evenienze sono molto più rare delle allergia alle leghe metalliche o all’amalgama.