Cos’è l’ortodonzia Invisibile, definizione
L’Ortodonzia Invisibile fissa linguale senza attacchi rappresenta la terapia più innovativa in ambito ortodontico. Rispetto alle classiche terapie con attacchi non cambia nulla per quanto concerne la diagnosi ed il piano di trattamento, ciò che è estremamente innovativo è la tipologia di apparecchiatura.
È la terapia ortodontica più richiesta dai pazienti con forti motivazioni di estetica ma anche di confort essendo un apparecchio, oltre che invisibile, molto sottile, sicuramente il più sottile in assoluto.
Perché questa tecnica è invisibile?
La sua invisibilità è legata alla posizione, i fili ortodontici sono adesi alla superficie dei denti non visibile. Lavora senza i brackets, i classici bottoncini in metallo o ceramica delle conosciute terapie con attacchi. Questo consente di evitare l’imbarazzo e l’ansia che i pazienti vivono indossando tali dispositivi visibili.
La tecnica è documentata nel testo di ortodonzia che la dottoressa Mariniello e il dottor Cozzolino hanno scritto per una casa editrice internazionale: l’Atlante di ortodonzia linguale fissa senza attacchi.
L’adesione dei dispositivi senza attacchi è simile a quella dei dispositivi con attacchi, non è dolorosa e non comporta indebolimento o danno della struttura dentaria e gengivale. Non c’è dolore quando vengono rimossi i fili e il materiale di adesione, la procedura si svolge nel rispetto della salute dentaria.
Differenza con altre terapie ortodontiche
Quando si parla di terapie invisibili ci si riferisce a quelle posizionate sulle superfici dentarie non visibili e anche gli attacchi linguali lo sono. Questi ultimi, essendo spessi ed avendo una forma articolata risultano essere più presenti al contatto con la lingua e questo oltre a provocare delle irritazioni alla stessa possono alterare la fonetica. Tali fastidi sono assenti nelle terapie linguali senza attacchi, eventuali alterazioni della fonetica sono rare e limitate alle prime ore di inizio della terapia.
Per raggiungere la perfezione, desiderio dei pazienti più esigenti e che rincorrono il massimo risultato estetico, è necessario modificare la forma e il colore di alcuni elementi dentari. Questo si può ottenere con un multidisciplinare che prevede la realizzazione di ricostruzioni in composito o di faccette dentali.
Dunque la terapia linguale fissa senza attacchi è invisibile, la più comoda che esista: lavora in assenza di attacchi e quindi di sporgenze che possono irritare la lingua ed alterare la fonetica. Con essa è possibile la risoluzione di tutte le malocclusioni con tempi e risultati simili alle terapie con attacchi.
Per malocclusione intendiamo quelle di I, II e III Classe di Angle, morso profondo (deep bite) , morso aperto (open bite), terapie estrattive, recupero di canini inclusi, sorriso gengivale, diastemi ecc.
Invece quando si parla di allineatori dentali, comunemente denominati anche mascherine, si dovrebbero definire come terapie più estetiche rispetto agli attacchi ma non come terapie invisibili. Gli allineatori si vedono soprattutto all’inizio della terapia quando la dentatura è molto disallineata.
Si vedono per l’effetto di pellicola di plastica che si evidenzia sui denti e perché quasi sempre si devono realizzare dei bottoncini in composito fissi senza i quali alcuni spostamenti non sarebbero possibili. La visibilità si riduce quando la dentatura è molto allineata ed in assenza di attachments.
Applicazioni dell’ortodonzia invisibile in letteratura
Djeu G, Shelton C, Maganzini A (Outcome assessment of Invisalign and traditional orthodontic treatment compared with the American Board of Orthodontics objective grading system) hanno evidenziato che le mascherine trasparenti o allineatori “non trattano le malocclusioni bene come le terapie con attacchi”.
Uribe F, Cutrera A, Nanda R (A segmented appliance for space closure followed by Invisalign and fixed appliances.) asseriscono che le mascherine sono deficitarie nella loro “capacità di correggere ampie discrepanze anteroposteriori e contatti occlusali”. Giancotti A, Greco M, Mampieri G (Extraction treatment using Invisalign Technique) dicono che:
“Con gli allineatori trasparenti le chiusure dello spazio ottenute mediante tipping delle corone e senza correggere l’inclinazione delle radici rendono necessaria una ulteriore fase con apparecchiatura fissa”
Che, secondo Uribe F, Cutrera A, e Nanda R, potrebbe essere necessaria anche a causa dei limiti degli allineatori trasparenti “nell’ottenere movimenti rotazionali e verticali”. Studi condotti da Kuncio D, Maganzini A, Shelton C, e Freeman K (Invisalign and traditional orthodontic treatment postretention outcomes compared using the American Board of Orthodontics objective grading system.) dimostrano che quelli trattati con gli allineatori “recidivano di più rispetto a quelli trattati con le apparecchiature fisse convenzionali”.
Nedwed V e Miethke RR evidenziano come i pazienti accettino più facilmente di essere trattati con le mascherine trasparenti che con gli attacchi linguali, perché considerano la terapia meno fastidiosa.
Riceviamo ogni giorno pazienti che provengono da altre città d’Italia, come Roma, Milano, Torino, Venezia, Firenze, Bologna, Palermo, Cagliari; nonché dall’estero. L’ortodonzia invisibile è stata presentata dalla dottoressa Anna Mariniello a Congressi ortodontici nazionali ed internazionali (World Society of Lingual Orthodontics, European Orthodontic Society, European Society of Lingual Orthodontics, Società Italiana di Ortodonzia, Associazione Italiana Odontoiatri) e presso Master universitari e corsi privati.
Come si realizza la terapia ortodontica linguale senza attacchi
La terapia si esegue utilizzando dei fili molto sottili, spessi circa 1 mm. Quelli maggiormente utilizzati sono i classici fili da splintaggio, ossia quelli che si usano per bloccare i denti con delle contenzioni fisse al termine delle comune terapie ortodontiche con attacchi (retainer passivi).
In questo caso vengono minuziosamente modellati in base all’anatomia dei denti ed agli spostamenti che si devono realizzare. Quindi, come si fa una terapia senza attacchi? Si tratta di una procedura:
- Individualizzata.
- Precisa.
Tali fili devono essere modellati per ottenere lo spostamento dentario desiderato al fine di ottenere un perfetto allineamento dei denti. La modellazione è estremamente precisa ed individualizzata, e consente sia di adattare perfettamente il filo all’anatomia dei denti sia di ottenere lo spostamento desiderato ed utile al raggiungimento di un corretto allineamento. Altri fili comunemente adoperati sono gli archi in Nichel Titanio. Questi elencati sono i fili più comuni ma non sono certamente gli unici.
In sequenza si trattano le superfici interessate all’adesione con un gel che dopo pochi secondi viene aspirato per poi sciacquare con abbondante acqua. Segue quindi l’applicazione di uno strato di adesivo che viene polimerizzato, ossia fissato con una luce, per poi attaccare i fili mediante un materiale composito fluido che sempre grazie all’azione di una luce indurisce e si attacca stabilmente ai denti.
L’accostamenti dei fili ai denti è così preciso ed anatomico che sembra quasi che questi scorrano in solchi scavati nei denti anche se ovviamente non è così poiché essi sono come già spiegato semplicemente appoggiati ad essi e rivestiti da un sottile strato di composito.
Sentirò dolore durante l’ortodonzia linguale senza attacchi?
La procedura di adesione opera secondo le regole tradizionali e oltre a non essere dannosa non è nemmeno dolorosa. Tutto si esegue nel pieno rispetto della salute dei denti e delle gengive. Come per tutte le apparecchiature fisse ci si raccomanda di non mangiare cibi eccessivamente duri.
Cosa accade dopo l’inserimento dell’apparecchio
In quasi tutti i casi i pazienti dopo pochi giorni riferiscono di non sentire più l’apparecchio, di essersi completamente abituati. Sono pochissimi i casi in cui, seppur sentendolo comodo, il paziente continua ad avvertirne la presenza e si tratta comunque di malocclusioni estremamente gravi.
Nei successivi controlli può essere necessaria la riattivazione del dispositivo, mediante il distacco da alcuni denti per poterlo riattivare (procedura sempre indolore per il paziente), oppure la completa sostituzione del filo, proprio come accade nelle tradizionali terapie con attacchi.
Alcune malocclusioni per essere risolte necessitano l’estrazione di uno o più denti. In questi casi è possibile mascherare completamente la loro assenza mediante l’utilizzo di finti denti in resina attaccati ai fili ortodontici. Tali denti sono molto simili per forma e colore ai denti estratti, rendendo davvero impercettibile la loro assenza.
Questo vale per tutte le estrazioni, ad esempio quelle dei primi premolari, oppure del canino da latte per poter recuperare il permanente.
O ancora per continuare con gli esempi di un centrale inferiore.
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Allineatori dentali trasparenti
Quando si parla di ortodonzia invisibile spesso ci si riferisce agli allineatori trasparenti, detti comunemente mascherine di allineamento. Gli allineatori hanno una ridotta visibilità rispetto agli attacchi vestibolari in metallo o ceramica e creano l’effetto ottico di una pellicola trasparente visibile sui denti. Numerosi sono gli studi presenti in letteratura che sono stati condotti sugli allineatori trasparenti.
Alcuni riferimenti bibliografici
Djeu G, Shelton C, Maganzini A (Outcome assessment of Invisalign and traditional orthodontic treatment compared with the American Board of Orthodontics objective grading system) hanno evidenziato che le mascherine trasparenti o allineatori “non trattano le malocclusioni bene come le terapie con attacchi”.
Uribe F, Cutrera A, Nanda R (A segmented appliance for space closure followed by Invisalign and fixed appliances.) asseriscono che le mascherine sono deficitarie nella loro “capacità di correggere ampie discrepanze anteroposteriori e contatti occlusali”.
Giancotti A, Greco M, Mampieri G (Extraction treatment using Invisalign Technique) dicono che con gli allineatori trasparenti le “chiusure dello spazio ottenute mediante tipping delle corone e senza correggere l’inclinazione delle radici rendono necessaria una ulteriore fase con apparecchiatura fissa” che, secondo Uribe F, Cutrera A, e Nanda R, potrebbe essere necessaria anche a causa dei limiti degli allineatori trasparenti “nell’ottenere movimenti rotazionali e verticali”.
Studi condotti da Kuncio D, Maganzini A, Shelton C, e Freeman K (Invisalign and traditional orthodontic treatment postretention outcomes compared using the American Board of Orthodontics objective grading system.) dimostrano sul loro gruppo di pazienti che quelli trattati con gli allineatori “recidivano di più rispetto a quelli trattati con le apparecchiature fisse convenzionali”.
I lavori di Nedwed V e Miethke RR evidenziano come i pazienti accettino più facilmente di essere trattati con le mascherine trasparenti che con gli attacchi linguali, considerano la terapia meno fastidiosa.
L’assoluta evoluzione è rappresentata dalla terapia invisibile fissa senza attacchi (brackets) che nasce dalla necessità di eseguire terapie non visibili, eliminando i fastidi recati dalle comuni terapie con i brackets linguali, tipo piccole lesioni alla lingua ed alle mucose o le alterazioni fonetiche.
L’apparecchio senza brackets è realizzato con dei fili sottili poco più di 1 mm ed oltre ad essere invisibile i pazienti riferiscono di non sentirlo più fin dalle prime ore dalla sua applicazione.
Per far aderire questi dispositivi ai denti si utilizzano degli adesivi simili a quelli adoperati per le classiche terapie con i brackets, i quali non danneggiano la superficie dentaria (importante soprattutto per i denti anteriori) che, una volta rimossi, torna ad essere identica alla fase pre-trattamento.
Differenze tra le due tipologie di apparecchi
Mentre le mascherine sono mobili, cioè si possono togliere, l’ortodonzia linguale senza attacchi è una tecnica invisibile che prevede l’utilizzo di un apparecchio fisso. Solitamente le mascherine rimovibili sono più adatte in caso di leggeri disallineamenti nelle arcate dentarie, mentre l’apparecchio fisso è indispensabile in caso di malocclusioni o disallineamenti di tipo più grave.
Il vantaggio di portare un apparecchio fisso di tipo invisibile senza attacchi non è solo estetico, riduce molto l’ansia di avere difficoltà nel mangiare o nel parlare. Così come l’imbarazzo di mostrarsi in pubblico con un apparecchio comunque trasparente e non invisibile, quindi del tutto visibile.
Una problematica riscontrata nell’apparecchio rimovibile composto da mascherine trasparenti, è che spesso dopo averlo tolto, i denti si disallineano nuovamente, quindi nella posizione finale tornano storti.
Questo può dipendere dal tipo di disallineamento, dalle disattenzioni successive alla fine del trattamento, ma spesso dal fatto che gli apparecchi mobili per loro natura non riescono sempre a risolvere i problemi che invece richiedono un apparecchio fisso. Ogni caso è una storia a sé e dovrebbe essere sempre l’ortodonzista ad esprimersi sulle necessità terapeutiche attraverso una buona diagnosi.
I motivi per scegliere l’ortodonzia invisibile
Tra i vantaggi dell’ortodonzia linguale senza attacchi troviamo un approccio invisibile sia nell’arcata superiore che inferiore, nessun fastidio e nessuna alterazione fonetica a causa di un corpo estraneo.
A differenza degli attacchi linguali, che consentono un trattamento invisibile, i fastidi alla lingua e le alterazioni fonetiche sono eventi rari e comunque limitati solo alle prime ore dall’applicazione dei dispositivi.
Questo perché l’apparecchio è molto più sottile e non presenta sporgenze che possono ferire la lingua. Questa terapia completamente invisibile ed estremamente confortevole consente il trattamento di tutte le malocclusioni (I, II e III classe di Angle, morso aperto, morso profondo…etc).
Casi Clinici di ortodonzia invisibile con prima e dopo
Alcuni casi clinici di malocclusioni dentarie trattati presso lo studio dentistico Cozzolino dalla dottoressa Anna Mariniello mediante la tecnica dell’ortodonzia invisibile linguale fissa senza attacchi.
Caso 1: Malocclusione caratterizzata da grave morso aperto anteriore
La paziente adulta desiderava risolvere la mancanza di contatto e la sporgenza della sua dentatura. Un classico apparecchio visibile con attacchi (brackets) le avrebbe provocato notevole imbarazzo e l’applicazione di un dispositivo linguale con attacchi , seppur non visibile, la rendeva ansiosa per la paura di fastidiose irritazioni alla lingua ed alterazioni fonetiche. La terapia è stata pertanto realizzata mediante un ortodonzia linguale senza attacchi, ad oggi l’apparecchio fisso più sottile che esista.
Caso 2: Malocclusione di II Classe di Angle, caratterizzata da affollamento dentario
La terapia è stata eseguita mediante un apparecchio invisibile linguale fisso senza brackets e l’applicazione di elastici intermascellari che il paziente indossa autonomamente.
Gli agganci per gli elastici, attaccati alla superficie esterna dei denti, in modo da rendere molto semplice la loro applicazione da parte del paziente, lì dove presenti in zone più visibili, sono realizzati in materiale ceramico in modo da mimetizzarsi completamente.
Caso 3: Malocclusione di III Classe canina caratterizzata da affollamento dentario
L’apparecchio ortodotico fisso invisibile è associato all’uso di elastici intermascellari che il paziente indossa da solo. Con l’allineamento delle arcate dentarie si realizza la correzione del rapporto di classe canino.
Caso 4: Malocclusione di II Classe di Angle caratterizzata da affollamento dentario trattata mediante estrazioni
Per la risoluzione della malocclusione sono necessarie le estrazioni dei premolari superiori. La terapia viene eseguita con apparecchio ortodontico fisso invisibile linguale senza attacchi e le estrazioni dentarie non saranno mai visibili grazie alla presenza di denti finti in resina attaccati all’apparecchio linguale. Tali denti verranno consumati fino ad essere completamente eliminati quando lo spazio liberato dalle estrazioni verrà colmato dai restanti denti che si allineano.
Caso 5: Malocclusione caratterizzata da canino in inclusione ossea
Caso clinico in cui un paziente adulto presenta in arcata un canino da latte, mentre il canino permanente è incluso nell’osso. La terapia è stata eseguita in modo dal tutto invisibile mediante un’apparecchiatura linguale senza attacchi. L’estrazione del canino da latte e l’aggancio del canino incluso sono stati eseguiti mediante anestesia locale, facendo in modo che il paziente non sentisse dolore.
Lo spazio procurato dall’assenza del canino da latte è stato mascherato dalla presenza di un finto canino in resina, tenuto in situ finché non è stato recuperato in posizione il corrispettivo dente permanente. Eventuali difetti di forma preesistenti possono essere ridotti mediante l’utilizzo di faccette dentali.
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Caso 6: Fasi di procedura clinica nell’applicazione dei retainers attivi
Caso clinico di una giovane ragazza di 28 anni con affollamento dentario maggiore all’arcata inferiore, con il canino di destra in posizione ectopica e la linea mediana inferiore deviata verso destra.
La richiesta del paziente era quella di una ortodonzia invisibile e confortevole, senza alterazioni fonetiche e problematiche ai tessuti molli.
La malocclusione è stata trattata mediante una ortodonzia linguale fissa senza brackets. Dopo l’applicazione dei retainer all’arcata dentaria superiore ed inferiore il paziente è stato controllato ogni 3-4 settimane.
L’allineamento dentario è stato raggiunto dopo circa 10 mesi, con piena soddisfazione per la paziente. I retainers attivi sono poi stati sostituiti da retainers passivi (qui puoi leggere l’articolo completo).
Caso 7: Ortodonzia invisibile trattamento di un caso di affollamento dell’arcata inferiore
Caso di un paziente con morso profondo e affollamento dentario inferiore. Il paziente desiderava effettuare l’allineamento dell’arcata inferiore ma chiedeva una terapia non visibile e poco fastidiosa. Questa è stata effettuata mediante una tecnica linguale senza attacchi con l’ausilio dei retainers pre-attivati.
Ad un mese di distanza si comincia a notare la riduzione dell’affollamento. Il paziente viene controllato ogni 3-4 settimane. Quando l’allineamento è completato il retainer attivo è sostituito da uno passivo.
Grazie all’ausilio di questa tecnica innovativa, il paziente resta soddisfatto per l’assenza di fastidio a lingua e guance, e per l’invisibilità del dispositivo ortodontico. Un passaggio ulteriore e l’applicazione di faccette dentali per risolvere problemi di scheggiatura su più denti, causati dallo stesso affollamento.
Caso 8: Caso di affollamento dentario e denti superiori sporgenti
Paziente motivato ad allineare i propri denti ma tramite una terapia ortodontica estetica ed invisibile. Il paziente presentava affollamento dentario superiore ed inferiore e forte sporgenza degli incisivi superiori.
È stato pertanto applicato un retainer attivo ad entrambe le arcate da canino a canino. il paziente è stato controllato ogni 3-4 settimane e il filo è stato di volta in volta staccato nel tratto che si doveva attivare.
L’allineamento superiore è stato raggiunto in circa 2 mesi, l’inferiore in 6 mesi, per un risultato estetico e funzionale eccellente. Leggi l’articolo completo su Zerodonto.
Caso 9: Caso di affollamento dentario e denti superiori sporgenti
Caso molto complesso di un paziente di 62 anni, con marcato affollamento all’arcata inferiore, con pregressi problemi parodontali che sono stati trattati e stabilizzati.
Nonostante le frequenti sedute di igiene il paziente non riusciva a mantenere pulito il settore frontale inferiore a causa della malposizione dentaria.
Rifiutava inoltre un trattamento ortodontico visibile e fastidioso. Gli è stata pertanto proposta una terapia ortodontica invisibile mediante l’utilizzo di retainers attivi (puoi leggere il caso su Zerodonto).
L’allineamento è stato raggiunto dopo circa 10 mesi di terapia, realizzando spostamenti lenti e frequenti sedute di ablazione del tartaro. Il risultato finale è eccellente considerando la grave situazione iniziale.
Caso 10: Ortodonzia invisibile in caso di severo affollamento dentario inferiore
Caso di paziente con severo affollamento all’arcata inferiore e notevole difficoltà nell’effettuare le comuni manovre di igiene orale. La richiesta di un trattamento invisibile e poco fastidioso effettuata dalla stessa ci ha spinti a realizzare una terapia linguale fissa senza attacchi.
La paziente è stata controllata ogni 3 settimane , e la terapia è durata circa 1 anno. Ad allineamento ottenuto è stato applicato un retainer passivo. Qui puoi leggere l’articolo completo su Zerodonto.
Caso 11: Malocclusione caratterizzata da deep bite (morso profondo)
L’apertura del morso è ottenuta mediante un apparecchio ortodontico linguale fisso senza attacchi applicato ad entrambe le arcate dentarie. Leggi l’articolo dedicato al caso su Zerodonto.
Caso 12: Malocclusione caratterizzata da cross bite dentario e affollamento superiore ed inferiore
L’allineamento della dentatura e la risoluzione del cross bite (morso crociato) dell’incisivo laterale superiore di sinistra sono stati risolti mediante un apparecchio ortodontico linguale fisso senza attacchi applicato ad entrambe le arcate.
Domande Frequenti sull’ortodonzia invisibile
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Autore Anna Mariniello
Odontoiatra ortodontista, iscritta all’ordine il 21/02/2005, con N° TO 2608 e membro di SIDO (Società Italiana Di Ortodonzia). È specialista in Ortodonzia ed esperta di Ortodonzia Invisibile senza attacchi. Autrice dell’Atlante di Ortodonzia Linguale fissa senza attacchi.