Il microscopio ottico è una tipologia di microscopio che sfrutta la luce con lunghezza d’onda dal vicino infrarosso all’ultravioletto, compreso tutto lo spettro visibile. I microscopi ottici sono storicamente quelli più vecchi e sono anche tra i più semplici.
Spesso ci si sente dire che l’utilizzo del microscopio non è rilevante per una terapia ortodontica o implantare.
In realtà questo è uno degli strumenti operativi e diagnostici che non dovrebbe mai mancare in uno studio dentistico. Se pensi a come scegliere uno studio dentistico ricordati che la presenza o meno di un microscopio può fare la differenza in termini di qualità e precisione delle terapie eseguite.
La presenza di un microscopio può essere considerato un fattore determinante nella scelta del professionista a cui affidarsi.
Le caratteristiche principali del microscopio che aiutano il dentista nel suo lavoro sono gli ingrandimenti, la luce coassiale e la visione stereoscopica.
Gli ingrandimenti sono fondamentali durante una terapia odontoiatrica perché permettono di evidenziare dei particolari anatomici che altrimenti passerebbero inosservati a occhio nudo.
La visione stereoscopica permette di vedere la stessa immagine con tutti e due gli occhi, ciò vuol dire che il dentista può determinare con maggiore precisione la dimensione e la profondità dell’oggetto che sta osservando e di conseguenza riesce ad avere un maggiore controllo sia degli strumenti che delle manovre da effettuare.
La luce coassiale infine consente di focalizzare il fascio luminoso in un unico punto mostrando così particolari altrimenti non visibili.
Quando viene usato il microscopio ottico?
L’utilizzo del microscopio operatorio non è limitato ad un unico campo, anzi le sue caratteristiche lo rendono ideale per essere sfruttato in diversi campi.
Ad esempio gli ingrandimenti ottenuti con il microscopio operatorio sono molto utili anche in fase di diagnosi per valutare una microfrattura o per rilevare il tartaro sottongengivale.
Uno dei rami dove questo strumento trova grande applicazione che è l’endodonzia soprattutto quando si trattano casi complessi, in cui è importante avere una visione chiara e precisa dei canali del dente che in alcuni casi possono avere un’anatomia complessa o presentare degli ostacoli derivanti da terapie precedenti.
Per quanto riguarda le protesi, il microscopio è molto utile per controllare la preparazione dei monconi, per chiudere con maggiore precisione la corona sul dente e evitare imprecisioni tra il moncone e la protesi scongiurando la possibilità che si formino colonie batteriche e carie.
Nel campo della parodontologia, infine, il microscopio è fondamentale nel trattamento rigenerativo e chirurgico delle tasche parodontali (piorrea) come nella Mist (Minimally Invasive Surgical Technique) o nella ricopertura delle recessioni gengivali.