La maschera di Delaire – nome che deriva dal suo inventore, il dentista francese Jean Delaire – è un apparecchio ortopedico facciale che consente di aumentare lo sviluppo mascellare superiore nei casi in cui questo stia crescendo meno rispetto alla mandibola.
Questa anomalia che si cura anche con apparecchio ortodontico esterno può verificarsi sia a causa di una predisposizione genetica sia per abitudini viziate, come per esempio la respirazione orale.
Indice
Come è fatto un apparecchio esterno
Questo particolare tipo di maschera facciale è formata da tre componenti di base: 2 appoggi esterni che consentono di fissare la maschera al viso (uno alla fronte e uno al mento) e gli elastici.
Come funziona la maschera di Delaire
L’azione correttiva viene svolta dagli elastici legati da un lato ai ganci presenti a livello di un apparecchio intraorale, di solito fisso, e dall’altro alla maschera stessa. La trazione degli elastici:
- Stimola la crescita del terzo medio del viso, delle ossa zigomatiche e del mascellare superiore.
- Non ha alcun effetto sulla crescita della mandibola nonostante l’appoggio sul mento.
- Facilita la respirazione nasale, la quale è fondamentale al corretto sviluppo del palato.
- Favorisce la rotazione delle ossa temporali migliorando il rapporto delle ossa craniche.
Per quanto tempo devo portare la maschera
L’apparecchio dovrebbe essere portato almeno 14 ore al giorno, compresa la notte. Questo perché, come per tutti gli apparecchi mobili, la durata effettiva dell’azione è data dalla differenza tra le ore in cui non si calza il dispositivo e le ore in cui viene utilizzato. Ad esempio, indossando l’apparecchio ortodontico per 14 ore le ore reali di attività saranno solo 2 considerando che le ore della giornata sono 24.
Per quanti mesi bisogna portare la maschera? Dipende dagli esiti del trattamento e dai risultati legati all’apparecchio dentale esterno. La risposta terapeutica dipende essenzialmente da 3 fattori:
- Età del paziente.
- Numero di ore in cui si indossa l’apparecchio.
- Dalla predisposizione genetica.
La terapia su bambini e ragazzi in età evolutiva si concluderà con successo grazie all’apparecchio ortodontico esterno. Mentre sarà del tutto inutile quando la crescita scheletrica è conclusa.
Controindicazioni e alternative alla Delaire
Per quanto necessaria per la risoluzione della malocclusione, la maschera di Delaire non è sempre ben tollerata da chi deve indossarla. I problemi principali legati a questo tipo di apparecchio sono i decubiti su fronte e mento che gli appoggi al viso possono creare. Con conseguente comparsa di irritazioni e arrossamenti. In questi casi é necessario sospendere l’applicazione della maschera fino alla guarigione.
La limitazione di questa apparecchiatura: scarso controllo su muscolatura e rieducazione funzionale. L’azione muscolare e la corretta funzione (respiratoria, di deglutizione) determinano il giusto sviluppo scheletrico. Favorendo la risoluzione della malocclusione e la stabilità di un risultato terapeutico. Per questo oggi sono utilizzati apparecchi alternativi alla Delaire per un controllo muscolare e funzionale.
Anche se è impossibile generalizzare perché ogni caso va valutato in base a un preciso e individualizzato esame clinico e radiografico, le apparecchiature ortopediche più utilizzate non presentano alcuna maschera esterna al viso. E le componenti sono quasi sempre tutte intraorali.
In questo modo oltre a limitare i fastidi fisici dovuti agli appoggi viene esclusa anche quella sensazione di disagio che provano i pazienti nel dover portare apparecchi ortodontici così ingombranti. Senza dimenticare che è difficile capire all’inizio come dormire con la maschera di Delaire.
Maschera di Delaire in età adulta
Sottoporsi a un intervento chirurgico non è mai una cosa piacevole. Per questo molti chiedono se sia possibile risolvere una malocclusione di III classe in età adulta, ossia quando la crescita scheletrica è praticamente conclusa, con l’applicazione di un apparecchio come la maschera di Delaire.
In età adulta, però, la maschera non ha alcun effetto terapeutico. Tuttavia gli attuali sviluppi in campo ortodontico, come l’utilizzo delle miniviti di ancoraggio scheletrico, consentono il trattamento di molti casi un tempo possibile solo con la chirurgia-maxillo facciale, riducendo gli interventi.
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