Per quanto possa sembrare strano, date le attuali conoscenze nell’ambito delle malattie infettive e la disponibilità di efficaci strumenti di sterilizzazione, ancora oggi può capitare che in uno studio dentistico pazienti e operatori siano esposti al rischio di infezioni crociate. Il pericolo aumenta in modo esponenziale nel caso in cui a esercitare sia un dentista abusivo. Ma quali sono le malattie che puoi prendere dal dentista? Ecco tutto quello che devi sapere.
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Contagio dal dentista: le infezioni crociate
Le infezioni crociate sono quelle che vengono trasmesse da paziente a paziente, da medico a paziente e viceversa quando non vengono eseguite le procedure di detersione e sterilizzazione degli strumenti e dell’ambiente medico.
Per un’ablazione (o pulizia dei denti) le gengive possono sanguinare e piccole particelle di liquido ematico possono depositarsi sugli strumenti utilizzati, sui guanti del dentista o essere nebulizzate nell’ambiente circostante.
Se il cliente è affetto da una patologia infettiva – e non si adottino le norme preventive di igiene, disinfezione e sterilizzazione – è altissimo il rischio che i pazienti trattati con la stessa strumentazione sviluppino la malattia.
Quali malattie si possono prendere dal dentista
Quali sono le malattie che puoi prendere dal dentista? Se in alcuni casi il contagio è relativo a semplici malattie passeggere come l’influenza, in altri riguarda patologie più serie e pericolose con le quali convivere per tutta la vita.
In uno studio odontoiatrico che non rispetta le norme igieniche si può essere esposti al contagio di quelle patologie trasmissibili per via ematica o con saliva. Tra le più pericolose e preoccupanti ci sono epatite B, epatite C, HIV.
Contagio dal dentista: i casi specifici? Le patologie con un maggiore livello di infettività all’interno di un ambiente medico sono le epatiti in quanto il virus riesce a sopravvivere per un tempo più lungo al di fuori del corpo umano. Ad esempio l’HIV sopravvive poche ore, mentre il virus dell’epatite B e C rimane infettivo per oltre una settimana.
Un discorso a parte merita il COVID-19. Durante il periodo di lockdown, detto anche FASE 1 della pandemia COVID-19, era possibile andare dal dentista solo per le emergenze e le urgenze. Per evitare al massimo il rischio di contagi, è stato possibile garantire solo le prestazioni necessarie. Poi le cose sono cambiate.
E sono cambiate anche grazie all’attuazione di un protocollo ufficiale. Le procedure di sanificazione non sono cambiate molto. Già prima dell’emergenza del nuovo Coronavirus erano eseguite in modo efficace dopo ogni paziente. Al momento l’unica disposizione, come suggerisce l’ANDI, è quello delle mascherine:
I pazienti, i lavoratori e i visitatori che accedono agli studi dentistici dovranno, dunque, continuare a indossare la mascherina almeno fino al 30 aprile 2023.
In ogni caso è consigliabile non tossire o starnutire senza coprirsi la bocca. Non coprire la bocca con le mani nude, ma utilizza il gomito o un fazzoletto monouso!
Cosa fare per evitare il rischio di infezioni
In primo luogo è opportuno ricoprire con pellicole monouso tutto quello che il dentista può toccare con i guanti infetti durante una seduta con il paziente per evitare che possa toccare le stesse zone ormai contaminate con il paziente successivo trasmettendo eventuali infezioni. Così è possibile ridurre i rischi di infezione.
Per quanto possano essere rispettati i protocolli di igiene, nessun ambiente medico si può dire a rischio zero per quanto riguarda contaminazione e infezione. Ci sono delle norme igieniche per abbassare questo pericolo.
Protezione con sistemi barriera
Cioè l’utilizzo di tutti quei presidi medici necessari per impedire il passaggio di microrganismi e agenti patogeni da una persona all’altra. I sistemi barriera che non dovrebbero mai mancare all’interno di uno studio dentistico?
Camici, guanti in lattice monouso, mascherine oro-nasali e occhiali protettivi per l’operatore, teli e isolanti superficiali per poltrone e parti della strumentazione (da sostituire per ogni paziente).
Decontaminazione e disinfezione dell’ambiente
È importante per il dentista pulire con attenzione gli strumenti che vengono utilizzati e che non sono monouso. Maniglie e bottoni, in questa particolare situazione, devono essere protette e pulite dopo ogni paziente.
Vengono sottoposte a disinfezione attraverso l’utilizzo di sostanze chimiche tutte le superfici che non vengono direttamente a contatto con la bocca del paziente come i mobili, le poltrone o la bacinella usata per i risciacqui. La disinfezione per quanto possa essere approfondita non riesce a eliminare tutti i microrganismi patogeni.
Sterilizzazione: procedure e macchinari
Gli strumenti che entrano in contatto con bocca, saliva e sangue del paziente, come specchietti, turbine, manipoli e pinze, devono essere sterilizzati in modo da impedire la sopravvivenza degli agenti patogeni.
Le apparecchiature che possono essere utilizzate per il processo di sterilizzazione sono diverse, la più utilizzata è l’autoclave che probabilmente è tra le più sicure ed efficaci in ambito odontoiatrico. Prima di procedere alla sterilizzazione in autoclave vengono eseguiti alcuni passaggi per garantire elevati standard di igiene e pulizia:
- Decontaminazione degli strumenti con immersione in soluzioni chimiche.
- Rimozione di ogni residuo presente sugli strumenti.
- Risciacquo sotto l’acqua corrente.
- Asciugatura perfetta degli strumenti.
- Controllo della presenza di ulteriori agenti contaminanti.
- Confezionamento degli strumenti in buste integre.
- Sterilizzazione.
- Conservazione che permette di mantenere la sterilità per 30 giorni.
Ogni ciclo di autoclave deve essere monitorato al fine di verificare che sia andato a buon fine con test specifici che vanno poi catalogati in un registro. Esistono test annuali che devono essere eseguiti da ditte specializzate.
Lavarsi le mani dal dentista
È possibile prevenire malattie e infezioni dal dentista anche con qualche attenzione in più da parte dei pazienti. In primo luogo seguendo uno dei punti essenziali per tutelarci e tutelare: lavare bene le mani.
Ecco perché nel nostro studio è presente un dispenser con del sapone disinfettante alcolico per invitare gli utenti alla pulizia delle mani. I pazienti, prima e dopo le attività, possono lavarsi le mani per almeno 20-40 secondi. Anche se può sembrare superflua, ecco una guida suggerita da Wikipedia.
Posso andare dal dentista in caso di sintomi influenzali?
Posso andare dal dentista con se ho la febbre? Bisogna sempre rispettare la regola base suggerita dal Ministero della Salute: nel caso di febbre e raffreddore o tosse (tutti sintomi anche del Covid-19) è consigliabile rimanere a casa, chiamare il medico di base per indicazioni e rimandare il controllo dal dentista.
Come faccio a sapere se il dentista rispetta procedure di pulizia
Per i pazienti non è semplice sapere se il proprio dentista segue tutte le norme necessarie per minimizzare il rischio di infezioni e contaminazioni sia perché non conosce le strumentazioni, sia perché non può vedere e controllare quello che succede all’interno dello studio fino a quando non si siede sulla poltrona per iniziare la terapia.
La perfetta sterilizzazione dello strumentario dipenderà dal buon senso dell’odontoiatra. In ogni caso ci sono dei particolari a cui il paziente può fare caso per capire se il dentista è attento e rispetta le norme igieniche:
- Predisposizione di tutti gli strumenti necessari su un apposito vassoio: questo passaggio è indispensabile da evitare di aprire cassetti in corso d’opera per non rischiare di contaminare i materiali che vi sono contenuti.
- Apertura degli strumenti sterilizzati davanti al paziente, rivestimento di parte delle apparecchiature e della poltrona con pellicole e teli protettivi, deposito di tutto il materiale monouso negli appositi contenitori.
- Utilizzo di materiali monouso quando possibile. I prodotti sanitari usa e getta, così come tutte le strumentazioni per la sterilizzazione, hanno un prezzo in alcuni casi abbastanza elevato che influenzano la parcella del dentista, di conseguenza il paziente dovrebbe dubitare di un medico che propone cure low cost.
Gli attuali protocolli consentono di mantenere gli standard di sicurezza necessari per affrontare al meglio le terapie odontoiatriche. Ma è sempre importante la prevenzione: si consiglia di rimandare il dentista nel caso in cui non sussistono problemi individuali come febbre al di sopra dei 37,5 gradi, raffreddore, tosse, difficoltà respiratorie.
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