La parodontite è una patologia infiammatoria degenerativa molto più diffusa di quanto si pensi. Purtroppo se non diagnosticata in tempo o non curata in modo efficace, la malattia parodontale può avere conseguenze estetiche e funzionali disastrose per la salute del cavo orale, portando alla caduta dei denti coinvolti.
Negli anni la ricerca scientifica ha sempre tentato di sviluppare mezzi e strumenti più efficaci per la cura della parodontite, come l’utilizzo di microparticelle di eritritolo spruzzate ad alta velocità per pulire a livello microscopico la superficie radicolare e le curettes soniche che sono andate a sostituire quelle manuali. Le curettes soniche infatti dispongono di un movimento oscillatorio tridimensionale che permette al parodontologo di eseguire un lavoro molto più veloce e accurato.
Tuttavia negli ultimi tempi si è fatto largo negli studi dentistici l’uso del laser per la cura della parodontite.
Esattamente come è successo per il trattamento della carie, il laser viene presentato come la cura migliore per la parodontite con numerosi vantaggi rispetto alla terapia tradizionale. Ma è davvero così?
Indice dei contenuti
Il laser e la parodontite: quale relazione troviamo?
Lo Studio Dentistico Cozzolino adotta le più avanzate ed aggiornate terapie per la cura della parodontite in tutte le sue forme cliniche (cronica, aggressiva, etc). Oggi, secondo le società scientifiche nazionali ed internazionali del settore, come la SidP, Società Italiana di Parodontologia, “L’uso del laser non è sufficientemente giustificato dai dati della letteratura scientifica“.
“Tutti gli studi fino ad oggi pubblicati concordano sul fatto che i benefici ottenuti non sono mai superiori alle procedure convenzionali e che il laser non determina nessun vantaggio aggiuntivo se usato in combinazione con la terapia convenzionale.”
Queste osservazioni condivise dai massimi esperti mondiali, sono state pubblicate sulle migliori riviste di Parodontologia e fanno parte delle linee guida internazionali per la cura della parodontite.
Il laser non apporta miglioramento nella cura della parodontite in termini di riduzione della carica batterica, di guadagno di salute dei tessuti molli gengivali e di rimozione del tartaro.
Per questo motivo presso il nostro studio si praticano terapie parodontali sia di tipo non-chirurgico che di tipo chirurgico rigenerativo e di rimodellamento dei tessuti gengivali ai fini funzionali ed estetici senza l’utilizzo del Laser.
Trattamento “convenzionale” della parodontite
Il trattamento “convenzionale” della parodontite, o meglio l’unica terapia che dovrebbe essere messa in pratica in questi casi per salvaguardare i denti naturali del paziente prevede una o più sedute di ablazione del tartaro, curettage gengivale e levigatura delle radici.
In pratica se eliminiamo tutta la placca e il tartaro intorno ai denti e attuiamo un protocollo di pulizie domiciliari e professionali per impedire l’accumulo successivo possiamo controllare la malattia parodontale impedendone la progressione.
Se dopo diverse sedute sono ancora presenti tasche parodontali profonde e la morfologia ossea lo permette si può passare alla terapia chirurgica rigenerativa o resettiva.
Conclusioni
L’obiettivo della terapia per la parodontite è l’eliminazione dei batteri contenuti nella placca dentale e nel tartaro. I laser non risultano essere efficaci nella rimozione dei depositi di tartaro dalla superficie radicolare e di conseguenza non sono idonei nel trattamento per la malattia parodontale.
Ricordiamo che la parodontite se non curata o non curata nel modo giusto, porta nel tempo alla perdita dei denti che dovranno essere poi sostituiti con protesi mobili o fisse come l’impianto dentale.
L’unico modo sicuro ed efficace per affrontare la malattia parodontale è attraverso procedure cliniche durante le quali venga utilizzata una strumentazione adeguata. Inoltre se l’approccio non chirurgico non produce i risultati sperati è necessario intervenire chirurgicamente per correggere le tasche gengivali persistenti.
Lascia un commento