La parodontite è dovuta a un’infezione batterica. Per questo motivo molto spesso dopo la diagnosi di parodontite di un parente ci si preoccupa che questa possa essere trasmessa agli altri componenti della famiglia tramite la saliva.
Pur essendo una malattia infettiva di origine batterica, la parodontite non è contagiosa. Se inavvertitamente capita di utilizzare lo stesso bicchiere o la stessa posata di una persona con parodontite non si corre il rischio di ammalarsi. I fattori dello sviluppo della malattia parodontale sono altri.
Igiene orale, ereditarietà e altri fattori
Tra le principali cause della parodontite c’è la scarsa igiene orale. In una condizione in cui non ci si lava i denti con regolarità e in modo corretto i batteri responsabili della malattia tendono ad accumularsi in modo eccessivo vicino alla gengiva formando la placca. Se questa non viene rimossa e si mineralizza si trasforma in tartaro, ambiente in cui proliferano e agiscono i batteri parodontopatogeni che facendosi strada al di sotto della gengiva attaccano e danneggiano i tessuti a sostegno dei denti.
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo della parodontite c’è l’ereditarietà, chi ha un genitore che soffre di malattia parodontale ha una percentuale maggiore di soffrire di questa malattia. Per questo motivo se da un lato la parodontite non può essere trasmessa a chi ci sta vicino, dall’altro può essere trasmessa ai figli in modo ereditario. Per tale motivo è consigliabile già dopo la maturità sottoporre i figli di pazienti parodontopatici ad un controllo da un parodontologo. In ogni caso è importante non solo avere una scrupolosa igiene orale, ma fare periodiche visite di controllo con un parodontologo sottoponendosi a pulizia dei denti professionale per eliminare il tartaro sottogengivale.
Infine fumo, stress e patologie sistemiche come il diabete scompensato rappresentano ulteriori fattori di rischio che possono aggravare la parodontite.
Quali sono i sintomi della parodontite
La parodontite è una malattia cronica e indolore che non da segni evidenti della sua presenza fino a quando non cominciano a muoversi i denti. Campanelli d’allarme sono gengive rosse, infiammate e doloranti, gengive ritirate, sanguinamento quando ci si spazzola i denti e si usa il filo interdentale.
Come si cura
Con la corretta terapia la parodontite può essere tenuta sotto controllo evitando l’avanzamento della patologia.
La cura consiste in una o più sedute di ablazione del tartaro, mentre i curettage gengivale e le levigatura delle radici possono essere sostituite da sedute di pulizia sottogengiva mediante manipoli sonici molto più performanti.
Se dopo diverse sedute sono ancora presenti tasche parodontali profonde si passa alla terapia chirurgica.
Nei casi più gravi, ossia quando non è più possibile salvare il dente naturale del paziente si procede con l’estrazione e l’inserimento di un impianto dentale.
Prevenire la parodontite
La parodontite si previene seguendo una corretta igiene orale domiciliare, lavando i denti dopo ogni pasto e usando il filo interdentale o lo scovolino per eliminare residui di cibo tra i denti. Per la pulizia delle tasche diventa fondamentale usare di routine l’idropulsore. Inoltre è importante che la pulizia dei denti professionale sia fatta da un parodontologo e venga eseguita ogni tre mesi nei casi più gravi.
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