Cos’è l’Implantologia: definizione
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L’implantologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti con radici artificiali in titanio ancorate nell’osso. Questo avviene con diversi tipi di impianti dentali: alcuni possono sostenere denti singoli, altri gruppi di denti o fare da supporto per una protesi completa dell’arcata.
Qualora le condizioni di salute generale e l’anatomia locale dei pazienti lo consentano, gli implantologi possono effettuare impianti post-estrattivi (estrazione di uno o più denti e posizionamento contestuale di impianti) e, in certi casi, a carico immediato (posizionamento di impianto e protesi nella stessa seduta).
È possibile inoltre, con tecniche chirurgiche avanzate – tipo la chirurgia guidata – pianificare il posizionamento degli impianti mediante software di massima precisione che permettono di effettuare interventi estremamente poco invasivi, senza aprire un lembo chirurgico e quindi senza suture, limitando il decorso post- operatorio ed aumentando il comfort dei pazienti che hanno paura del dolore, generando opinioni molto positive su questa modalità.
All on 4 o All on 6 sono tecniche perfette per ridurre tempi e stress. Permettono di riabilitare mediante una chirurgia guidata e un carico immediato l’intera arcata con denti fissi in 24 ore, posizionando solo 4 o 6 impianti per arcata permettendo un minor investimento economico. Con l’All-on-4 associato al carico immediato i pazienti possono ricevere in poche ore un’implantologia totale con una protesi provvisoria.
Perché fare un intervento di implantologia dentale?
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Avere denti sani e belli è importante per una corretta masticazione e per parlare bene. Inoltre, un sorriso armonico è importante per le persone che lavorano a contatto con il pubblico: in questi casi l’estetica è una delle carte vincenti. Ma la mancanza di denti può rivelarsi fonte di ansia e imbarazzo.
Inoltre chi non ha i denti incontra problemi durante la masticazione condizionando l’alimentazione, fino a complicare la vita di relazione quotidiana.
Negli anni, perdere i denti crea un progressivo riassorbimento dell’osso alveolare, modificando il profilo facciale che assumerà un aspetto “vecchieggiante”. Per questo esiste l’implantologia dentale. Un implantologo può sostituire i denti persi con gli impianti dentali.
Tempistica per gli impianti dentali
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Gli impianti una volta inseriti si ancorano saldamente all’osso attraverso un intimo legame biologico detto osteointegrazione. Solo ad osteointegrazione avvenuta è possibile caricare gli impianti.
La tempistica per il carico è di 3 mesi all’arcata superiore dove l’osso è più morbido e 1,5 mesi per l’arcata inferiore dove l’osso è più duro. Questi tempi possono anche essere ridotti e dimezzati se si utilizzano impianti con una superficie diversa come la superficie Slactive che permette di caricare gli impianti dopo 1,5 mesi all’arcata superiore e dopo solo 3 settimane a quella inferiore.
La tempistica di carico degli impianti dipende dal tipo di tecnica odontoiatrica utilizzata. Con l’implantologia computer guidata, ad esempio, è possibile eseguire impianti dentali a carico immediato. Cosa significa?
Quando la densità dell’osso lo permette è possibile mettere un provvisorio fisso contestualmente all’inserimento degli impianti. In questo modo il paziente, sottoposto all’intervento di chirurgia guidata implantare, può riavere i denti fissi nell’arco di 2-3 ore e ottenere risultati estetici ottimali. Il tutto con una eccellente integrazione biologica.
Se da un lato l’intervento e l’inserimento della protesi durerà poche ore, dall’altro la progettazione della protesi avrà una durata simile, in termini di sedute, all’esecuzione di impianti e protesi con tecnica tradizionale. Con la differenza che queste sedute si eseguiranno prima dell’intervento.
Bisogna però sottolineare che il carico immediato per quanto sia una tecnica predicibile, se correttamente eseguita ha una percentuale di successo inferiore alla metodica del carico differito. Il motivo del rischio maggiore di perdere un impianto nelle fasi di guarigione con il carico immediato è dovuto ad un concetto basilare.
Un impianto nel periodo di osteointegrazione dopo il suo inserimento non deve mai avere micromovimenti superiori ai 75 micron. Se questo avviene perderemo l’impianto. Per ovviare a questo rischio in caso di inserimento di più impianti questi vengono uniti dalla protesi in maniera tale da limitare i micromovimenti dei singoli impianti e in caso di dente singolo questo viene scaricato dall’occlusione. Ma questo a volte può non bastare. Per questo il rischio di insuccesso è maggiore.
Il detto popolare “chi va piano va sano e va lontano” può quindi essere applicato in questo caso.
All on 4 e All on 6: cosa significa?
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Il paziente con l’intera arcata senza denti può essere riabilitato con la tecnica di implantologia moderna All on 4. La totale mancanza di denti è risolta con il posizionamento di 4 impianti, o in alcuni casi 6 (All on 6), posizionati in punti strategici della bocca.
La tecnica All on 4 consente di riabilitare l’arcata con denti fissi in 24 ore, posizionando un numero ridotto di impianti. Si evitano grosse manovre rigenerative e c’è un minor investimento economico. Con l’All on 4 associato al carico immediato i pazienti possono ricevere subito dopo, in poche ore, un’implantologia totale con una protesi provvisoria.
Quest’ultima – dopo 3 mesi necessari all’osteointegrazione – sarà sostituita da una protesi definitiva in oro-ceramica o in zirconia-ceramica. Ovvero materiali altamente estetici e duraturi capaci di donare un sorriso naturale, armonico.
Meglio All on 4 o All on 6?
Il numero ideale per l’arcata superiore è di sei impianti. La scelta di riabilitare un arcata dentale con 4 impianti nasce per venire incontro alle esigenze economiche del paziente.
Costo degli impianti: prezzi medi delle terapie
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Per determinare quanto costa un impianto dentale bisogna tenere presente gli elementi che lo compongono, i possibili interventi da associare e il numero di denti mancanti da sostituire.
Costo impianto singolo
Il costo medio di un impianto dentale comprensivo di corona varia dai 2.000 ai 3.000 euro per un singolo dente a seconda se si deve associare una rigenerazione ossea, un mini rialzo del seno, un innesto di connettivo per la gestione dei tessuti molli in zona estetica.
Costo impianto arcata superiore o inferiore
Il prezzo medio della riabilitazione di un’intera arcata in implantologia dentaria può quindi partire da 8.000 euro con 4 impianti e una protesi in resina composita avvitata.
Il listino prezzi può arrivare fino a 25.000 euro con sei impianti, chirurgia guidata, carico immediato, protesi provvisoria e protesi definitiva con i materiali di ultima generazione come zirconia ceramica.
Vantaggi dell’implantologia dentale moderna
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L’implantologia dentistica attuale permette di conservare integri i denti vicini allo spazio da colmare. Infatti la protesizzazione con gli impianti non richiede la preparazione, ovvero l’assottigliamento dei denti naturali adiacenti.
E se il tessuto osseo di supporto è ridotto?
Nella maggior parte dei casi si può abbinare al posizionamento di impianti procedure di rigenerazione ossea e/o dei tessuti molli (innesti), con o senza l’ausilio di membrane. Ma uno dei vantaggi degli impianti di ultima generazione è che essendo costruiti in leghe più resistenti fatte di titanio e zirconia è possibile evitare a volte le rigenerazioni ossee. Ad esempio quando ci troviamo di fronte ad un osso molto sottile oggi possiamo sia espandere l’osso con tecniche rigenerative, sia usare semplicemente un impianto più sottile ma ugualmente resistente.
Cosa significa impianto a carico immediato?
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Spesso si parla anche di carico immediato in implantologia. Con questo termine s’intende la possibilità di posizionare impianto e protesi nella stessa seduta dell’estrazione.
Questa tecnica, che dipende sempre da condizioni particolari del paziente, ha il vantaggio di ridurre i tempi per ritrovare il sorriso. Gli impianti a carico immediato (posizionamento di impianto e protesi nella stessa seduta) non devono essere confusi con quelli post-estrattivi che riguardano l’estrazione di uno o più denti e posizionamento contestuale degli impianti.
Quando preferire il carico immediato?
Il carico immediato è la protesizzazione immediata contestuale all’inserimento degli impianti. Si adotta in genere con pazienti totalmente edentuli – cioè senza denti – nei quali gli impianti vengono solidarizzati insieme dalla protesi che avviteremo.
Nei casi in cui ci sia un unico dente nel settore estetico è possibile posizionare un impianto e la corona protesica. Che però sarà svincolata dai carichi masticatori, svolgendo solo la funzione estetica e fonatoria.
Impianti carico immediato:controindicazioni
Il carico immediato, anche se correttamente eseguito, ha una percentuale di successo inferiore alla metodica del carico differito. Il motivo del rischio maggiore di perdere un impianto nelle fasi di guarigione con il carico immediato è dovuto ad un concetto basilare.
Un impianto, nei mesi successivi al suo inserimento, non deve avere micromovimenti superiori ai 75 micron. Se questo avviene avremo una fibrointegrazione e non un osteointegrazione dell’impianto e quindi lo perderemo. Come ovviare a questo rischio?
In caso di inserimento di più impianti, questi vengono uniti dalla protesi avvitata in maniera tale da limitare i micromovimenti. E per il dente singolo? Viene scaricato dall’occlusione e vengono usati impianti che permettono una grossa stabilità primaria quando vengono inseriti. E tutto questo a volte può non bastare. Per questo il rischio di insuccesso è maggiore.
Ecco perché il requisito fondamentale per poter realizzare un carico/funzione immediata è che gli impianti abbiamo una buona stabilità primaria in fase di intervento (intorno ai 50 Newton di torque) cioè che siano molto bene ancorati all’osso in modo da limitare i micromovimenti. Per questo in caso di osso morbido il carico immediato è controindicato.
Solitamente è comunque preferibile e più predicibile attuare un protocollo di carico differito dopo una guarigione di 3 mesi per l’arcata superiore e 1 mese e mezzo per l’arcata inferiore dove l’osso è solitamente più compatto e mineralizzato.
Chirurgia Computer Guidata e carico immediato
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L’implantologia computer guidata è un approccio all’inserimento degli impianti dentali che aumenta la precisione del processo chirurgico e la prevedibilità dei risultati del trattamento.
L’intervento di implantologia guidata è progettato al computer con un software 3D dopo l’esecuzione di una denta-scan in studio (TAC Cone Beam delle ossa mascellari).
Viene utilizzata una mascherina radiologica trasformata in chirurgica per l’inserimento degli impianti dentali – senza aprire un lembo – in modo preciso e guidato. Gli impianti possono essere pianificati e posizionati per tutte le indicazioni, da elementi singoli a casi di riabilitazione di un’intera arcata.
Vantaggi
Questo approccio offre molti vantaggi per i pazienti che hanno paura del dolore e dell’intervento chirurgico per inserire gli impianti. Infatti garantisce una maggiore predicibilità dei trattamenti con una assoluta minore invasività: non è più necessario aprire le gengive scollando ampi lembi per inserire gli impianti; ciò consente di evitare punti di sutura, sanguinamento e discomfort post-operatorio.
La chirurgia guidata poi permette l’inserimento preciso degli impianti in modo protesicamente guidato. Gli impianti verranno posizionati in modo corretto rispetto alla protesi dato che con questa tecnica possiamo simulare via software sia la protesi futura che l’inserimento degli impianti.
Svantaggi
L’unica controindicazione della chirurgia guidata senza apertura di un lembo chirurgico è se non abbiamo osso a sufficienza o se non abbiamo un’adeguata quota di gengiva.
Con l’implantologia guidata nei casi in cui non apriamo un lembo non è possibile eseguire, contestualmente all’impianto, una corretta gestione dei tessuti duri e molli. In pratica non possiamo rigenerare osso e gengiva senza incidere un lembo.
Possiamo in caso di apertura di un lembo avvalerci della chirurgia guidata solo per il posizionamento corretto degli impianti, quindi usare la mascherina a lembo aperto ed in questo caso può essere eseguita una rigenerazione ossea o un aumento dei tessuti molli.
Tutto quello che devi sapere sugli impianti dentali
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Fa male mettere un dente? Avrò fastidi dopo l’intervento per inserire l’impianto? In cosa consiste un intervento di implantologia dentale? Quanto tempo dura un impianto? Conviene togliermi i denti per mettere gli impianti? Ci sono controindicazioni all’implantologia?
I pazienti che si sottopongono a queste terapie hanno sempre molte domande, ecco una serie di risposte che possono aiutare a prendere una decisione.
L’implantologia dentale è dolorosa?
Molti hanno paura del dolore che potrebbe essere causato da un intervento di implantologia. In realtà ogni operazione viene fatta con anestesia locale e il paziente non prova alcun dolore nel momento in cui si effettua l’intervento. Solo in casi particolari è prevista l’anestesia generale.
Oggi se si utilizzano delle accortezze come non surriscaldare l’osso con un’adeguata irrigazione di soluzione fisiologica nella preparazione del sito, usare una sutura divaricante per evitare contaminazione con la saliva, eccetera, anche la guarigione post operatoria sarà semplice e senza grossi fastidi.
Inoltre la chirurgia guidata al computer offre molti vantaggi per i pazienti che hanno paura del dolore e dell’intervento chirurgico per inserire gli impianti. Infatti garantisce una maggiore predicibilità dei trattamenti con una assoluta minore invasività. Non è più necessario aprire le gengive scollando ampi lembi per inserire gli impianti; ciò consente di evitare: punti di sutura, sanguinamento e discomfort post-operatorio.
Quanto dura un impianto?
Le attuali indicazioni parlano di un successo implantare a 10 anni del 98%. Tuttavia, gli impianti hanno un fisiologico riassorbimento dell’osso peri-implantare di 1 millimetro nel primo anno, seguito da 0.5mm negli anni successivi.
È fondamentale sottoporsi a periodici controlli trimestrali per poter eseguire le adeguate manovre di igiene professionale. Placca e tartaro colpiscono gli impianti in ugual misura rispetto ai denti, causando mucositi e peri-implantiti che portano alla perdita degli stessi.
Leggi di più sulla durata degli impianti dentali.
Può esserci rigetto degli impianti?
È importante sottolineare che il rigetto degli impianti non esiste essendo il titanio di cui sono composti un materiale bio-inerte.
In cosa consiste un intervento di implantologia?
L’Inserimento di un impianto in condizioni di elezione quindi in presenza di un’adeguata quantità di osso e gengiva è una procedura molto semplice per il paziente.
L’inserimento di un impianto prevede un taglio di pochi millimetri della gengiva, l’esecuzione di un foro nell’osso con una fresa rotante a basso numero di giri, l’avvitamento dell’impianto all’interno del foro e quindi l’applicazione di un paio di punti di sutura.
Se da un lato per il paziente è una procedura molto semplice per l’odontoiatra è una procedura molto complessa. Basta l’inserimento con un inclinazione sbagliata di pochi gradi ad esempio o il surriscaldamento dell’osso per compromettere l’intero risultato.
Posso fare un impianto dentale se ho poco osso?
Grazie agli impianti sottili – costituiti da una lega titanio zirconia più resistente come la lega Roxolid prerogativa della Straumann – e agli impianti corti di soli 4 mm è possibile a volte, in condizioni di scarsa quantità ossea, evitare interventi di rigenerazione.
Questa lega, composta da titanio e zirconia e più resistente del titanio di grado 4 con cui sono fatti normalmente gli impianti, permette la realizzazione di impianti più sottili e piccoli ma ugualmente resistenti.
Gli impianti corti sono indicati all’arcata inferiore quando abbiamo poco osso rispetto alla posizione del nervo alveolare inferiore. Infatti permettono di non dover ricorrere a complicate manovre rigenerazione ossea. Gli impianti sottili sono indicati quando abbiamo uno scarso spessore osseo perché permettono di non dover ricorrere a manovre di espansione ossea.
Quando scegliere un impianto dentale bianco?
L’impianto in ceramica è una soluzione estetica che consente di trattare i pazienti con esigenze specifiche, e che esprimono la volontà di volere una soluzione metal-free.
Gli impianti in ceramica pur avendo elevata predicibilità, resistenza e buona estetica grazie al materiale color avorio non sono così resistenti come gli impianti in titanio. Inoltre i risultati estetici sono ancora inferiori a quelli che si possono ottenere con l’impianto dentale in titanio. Pertanto la ceramica è consigliata solo se ci sono esigenze e richieste specifiche da parte dei pazienti per una soluzione priva di metallo.
Gli impianti dentali sostituiscono i denti naturali?
L’impianto dentale sostituisce denti mancanti e non denti malati.
Si ricorre all’opzione degli impianti nei casi in cui degli elementi dentali siano mancanti in arcata per pregresse estrazioni, avulsioni traumatiche, agenesie, fratture, etc.
I denti cariati, in pulpite, necrotici, precedentemente devitalizzati, con danni parodontali anche gravi, possono essere curati e salvati anche nei casi peggiori.
È una prerogativa fondamentale dei migliori implantologi salvare i
denti naturali, invece che procedere in maniera indiscriminata all’estrazione per sostituire il dente con un impianto.
Bisogna diffidare di chi propone l’implantologia odontoiatrica come la panacea, come soluzione per non avere problemi in futuro. I vantaggi offerti dalla cura di un dente naturale sono notevolmente maggiori rispetto a quelli di un impianto.
Un impianto oggi è un ottima soluzione per sostituire un dente perso ma non un dente che può rimanere in bocca al paziente.
Bisogna diffidare di chi propone l’implantologia odontoiatrica come la panacea, come soluzione per non avere problemi in futuro. I vantaggi offerti dalla cura di un dente naturale sono notevolmente maggiori rispetto a quelli di un impianto.
Un impianto oggi è un ottima soluzione per sostituire un dente perso ma non un dente che può rimanere in bocca al paziente.
Ci sono controindicazioni all’implantologia?
Oggi possiamo tranquillamente affermare che non esistono controindicazioni all’implantologia. Ad esempio non esiste l’allergia al Titanio e anche i casi di grossa atrofia ossea possono essere risolti con interventi di prelievo osseo extraorale.
Oggi l’unica vera controindicazione all’implantologia può essere il fattore economico essendo ancora una procedura molto costosa.