La riposta è chiara: non bisogna mai fumare dopo l’estrazione di un dente, questo vale anche per quelli del giudizio. Questo è uno dei principali dubbi anche dei nostri pazienti perché chi ha il vizio del fumo – relativo a sigarette, sigari, tabacco o pipa – sente l’esigenza di riprendere il prima possibile a fumare.
Questo, però, è un problema che può portare a conseguenze anche importanti. Ogni dentista dovrebbe avvertire con la massima attenzione il paziente che ha appena estratto un dente. Ma per quale motivo? Ecco cosa bisogna sapere sul fumare dopo estrazione di un dente (del giudizio ma non solo).
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Perché non fumare dopo l’estrazione di un dente?
Tre sono i motivi principali. In primo luogo c’è un rilascio di sostanze chimiche (come il catrame) che può causare contaminazione sui tessuti scoperti. Poi si assiste a un aumento del calore che comporta un chiaro problema rispetto ai coaguli di sangue (non a caso si evitano cibi caldi e si mette ghiaccio sulla guancia).
Infine c’è il movimento di aspirazione del fumo dalla sigaretta che può intralciare la chiusura della ferita spostando il coagulo impedendo così la guarigione.
Problemi causati dal fumo dopo un’estrazione
Iniziamo da una piccola premessa: l’importanza del coagulo. Quello che bisogna sapere è che subito dopo l’estrazione del dente, l’alveolo si riempie di sangue e forma un coagulo che deve rimanere stabile per più tempo possibile per permettere così una corretta guarigione della ferita e la formazione di nuovo osso al post del dente estratto.
Dalla stabilità e dalla integrità del coagulo dipenderà la quantità di nuovo osso che si formerà.
Diversi sono i problemi che possono presentarsi nell’area orale del paziente che ha appena estratto un dente e ha ripreso il proprio ritmo di fumatore con sigaretta o qualsiasi altro derivato del tabacco. Quello che preoccupa di più è l’alveolite ma possono esserci conseguenze differenti. Quali sono?
Guarigione
Le sostanze nella sigaretta, dalla nicotina al catrame, possono danneggiare la guarigione e rallentare i tempi. Avviene anche con altri interventi orali: è possibile fumare dopo un impianto dentale?
No, il fumo di sigaretta o sigaro, pipa e tabacco ostacola il flusso sanguigno e la guarigione. Lo stesso vale per l’estrazione del dente, non solo quelli del giudizio.
Sanguinamento
Un effetto collaterale del fumo è la presenza di sangue. Dopo un’estrazione si consigliano cibi liquidi e freddi per almeno un giorno e si suggerisce l’applicazione di ghiaccio sulla zona operata. Questo perché il caldo scioglie letteralmente il coagulo inducendo sanguinamento e questo avviene anche a causa del calore del fumo.
Alveolite
Una delle principali cause di alveolite post-estrattiva è il fumo. Infatti, dopo aver estratto un dente e in particolare quello del giudizio che è di norma un intervento più complesso, abbiamo le pareti ossee dell’alveolo esposte al contatto con il cavo orale. Se si fuma nelle ore o nei giorni successivi a un estrazione, il catrame contenuto nel fumo può contaminare l’osso esposto inducendo una vera e propria necrosi ossea.
Ne deriva un forte dolore nei giorni successivi con piccole porzioni di osso esposto nel cavo orale. La terapia: consumare lo strato superficiale di osso esposto fino a farlo sanguinare inducendo una guarigione per seconda intenzione. Ovviamente diventa ancor più tassativo il divieto di fumare.
Dopo quanto tempo posso fumare?
Cinque giorni è il tempo da attendere per poter fumare di nuovo dopo un’operazione del genere. L’obiettivo è quello di aspettare che i tessuti sensibili al fumo siano rimarginati. In alcuni casi quando abbiamo aperto un lembo e quindi abbiamo chiuso la ferita perfettamente (guarigione per prima intenzione) potrebbero bastare 72 ore; in altri casi quando l’alveolo è esposto e quindi si deve aspettare la formazione di nuova gengiva a partire dall’osso (guarigione per seconda intenzione) è preferibile aspettare una settimana. In ogni caso, che sia un lavoro di estrazione dente del giudizio o qualsiasi altro elemento, più si aspetta e meglio è per la guarigione della ferita.
Posso fumare la sigaretta elettronica?
Sulla possibilità di riprendere il fumo con lo svapo – la sigaretta con liquido e vapore – o la famosa Iqos che riscalda il tabacco, senza bruciarla, c’è più indecisione.
Perché in alcuni casi si evitano le sostanze nocive che sono presenti nel fumo di sigaretta come il catrame ma c’è sempre il rischio che a causa dell’aspirazione si sposta il coagulo di sangue. E poi si presentano gli stessi problemi rispetto al calore. Di conseguenza, il consiglio è quello di evitare l’uso di sigarette elettriche almeno nelle prime 24 ore.
Dopo le 24 ore se risulta troppo difficile astenersi dal fumare sigarette a combustione si può fumare in alternativa, secondo la mia personale esperienza, sigarette elettroniche con liquido a vapore per sopperire alla mancanza di nicotina.
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