Non è difficile ritrovarsi, durante una visita di controllo, di fronte a denti rovinati dai piercing. Questi elementi decorativi si applicano alle labbra o alla lingua, in alcuni casi si può inserire anche un brillantino sullo smalto. Ma tutto questo può provocare anche seri danni alla bocca.
E in particolar modo ai denti. Il motivo principale: il metallo di questi elementi decorativi risulta un elemento estraneo nel cavo orale e la presenza di questi elementi può portare a uno sfregamento continuo. O a traumi improvvisi. Ma cosa succede ai denti rovinati dai piercing?
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Perché si mettono i piercing in bocca?
Quella delle modifiche del corpo con l’innesto di corpi estranei è una tradizione che affonda le radici in culture ancestrali. Da sempre l’uomo ha modificato il proprio corpo per motivi culturali, social ed estetici. Tra le popolazioni africane, infatti, ci sono etnie che limano i denti per renderli simili a quelli degli animali feroci. Altre invece seguono la pratica del disco labiale.
Vale a dire uno spessore che si inserisce in un foro situato sul labbro superiore o inferiore che indica importanza e/o appartenenza social. Oggi, chiaramente, nella nostra società queste modifiche del corpo perdono il valore culturale delle diverse etnie e diventano fenomeno di moda. Che può lasciare anche danni evidenti ai denti che puoi scoprire nei prossimi paragrafi.
Quanti tipi di piercing si possono inserire?
Oltre al classico brillantino ai denti, che comunque ha i suoi rischi e controindicazioni, tra i piercing comuni oggi abbiamo quello alle guance, alla lingua e alle labbra che possono essere inferiori o superiori.
La differenza riguarda anche la posizione che può essere centrale o laterale. Nell’immagine, presa sempre da Wikipedia, è possibile avere uno schema chiaro di queste soluzioni.
Tra i piercing più comuni abbiamo il famoso Medusa, vale dire situato al centro del labbro superiore, o labret che si pratica sempre al in area centrale ma sull’elemento inferiore.
Questi, inoltre, possono essere dilatati per inserire il disco labiale o il Tembetá, una sorta di tappo di dimensioni ridotte rispetto al precedente che viene chiamato anche plug tra gli appassionati di piercing.
Altro elemento molto comune, oggi, è lo smiley. Vale a dire un piercing effettuato attraversando con una barra o un anello il frenulo labiale superiore. Ovvero quel lembo di tessuto molle che unisce la gengiva con l’area interna del labbro. Come suggerisce il nome, questo piercing si nota solo quando si sorride. Chiaramente potrebbero esserci altre soluzioni che non sono state inserite nella lista ma di sicuro questi sono i principali elementi per decorare il cavo orale.
Denti rovinati dai piercing: in che modo?
Aggiungere un altro anello o una barra: può essere una buona idea? In primo luogo bisogna tener presente che questa può essere considerata una vera e propria attività chirurgica.
I primi problemi potrebbero arrivare da infezioni e malattie trasmesse a della scarsa igiene del luogo in cui viene fatto il piercing. Ma dipende sempre dal luogo e dall’attività presso la quale si effettua l’operazione. Quali sono i problemi che potrebbero causare sofferenza ai denti?
Recessione gengivale
Si tratta di un processo che porta le gengive a ritirarsi a causa di un contatto continuo e prolungato con il metallo chirurgico del piercing. Anche se è fatto con un materiale asettico, l’anello o la barra rappresenta un elemento estraneo nella bocca. Quindi, labret e piercing medusa rovinano i denti nel momento in cui toccano le gengive e ne provocano il ritiro.
Lesioni ai denti
Qui possiamo elencare tutto ciò che comporta fratture, erosioni e scheggiature che si possono verificare sullo smalto. I denti rovinati dai piercing possono presentarsi con lesioni evidenti a causa di un urto violento, come ad esempio cadute o impatti non preventivati. Le labbra vengono usate per proteggere i denti da queste situazioni (sono una sorta di paradenti naturale).
Ma se ci sono dei piercing ci possono essere dei traumi. Lo stesso vale anche per tutto ciò che riguarda l’erosione costante del metallo sullo smalto: anche se non si presentano denti scheggiati, il piercing può rovinare lentamente lo smalto fino a provocare danni evidenti.
Terapie per i denti rovinati dai piercing
In primo luogo, il dentista può suggerire di togliere il piercing per eliminare l’elemento che genera traumi ai tessuti molli e allo smalto. Inoltre si possono attivare varie terapie per risolvere problemi che possono andare dall’inserimento di faccette dentali per ovviare problemi estetici (tipici di uno sfregamento metallico) fino a vere e proprie ricostruzioni.
Con denti scheggiati o fratture si possono attivare terapie canalari per devitalizzare. Nel caso in cui si presenti una recessione gengivale grave il dentista può procedere con una ricostruzione, in ogni caso il primo obiettivo è quello di eliminare il piercing per evitare che il problema si aggravi.
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