La pericoronite è uno stato infiammatorio che colpisce la gengiva durante la fase di eruzione di un dente. È in particolare la fase acuta del processo infiammatorio e nella maggior parte dei casi riguarda i denti del giudizio, che erompono mediamente in arcata tra i 17 e i 24 anni, appunto l’età in cui i giovani “dovrebbero” mettere giudizio.
Perché riguarda così spesso proprio i denti del giudizio?
Semplicemente si tratta di un “difetto evolutivo” legato proprio a questi denti che di fatto non vengono coinvolti nella masticazione, né presentano alcun vantaggio rispetto alla fonazione. Probabilmente ce li abbiamo ancora perché nelle ultime centinaia di millenni la mandibola del sapiens si è rimpicciolita molto velocemente a causa di cambiamenti nella dieta con cibi cucinati e sempre più morbidi, mentre il numero dei denti è rimasto lo stesso, e per questo i denti del giudizio finiscono spesso col non avere lo spazio sufficiente ad erompere nel modo corretto. Non è quindi raro che rimangano parzialmente o completamente inclusi nella gengiva per mancanza di spazio e ciò comporta disturbi tra i quali appunto la fastidiosa Pericoronite di cui ti parliamo qui.
Ma perché si infiamma la gengiva?
I denti, quando sono completamente inclusi nell’osso, sono attaccati ad esso attraverso la radice e invece la corona (la parte superiore del dente) è avvolta in un sacco ripieno di liquido. Il sacco avvolge solo la corona all’interno dell’osso un pò come la placenta avvolge un bambino nel grembo della madre.
Quando per mancanza di spazio il dente erompe solo in parte, il sacco prima menzionato, detto sacco pericoronarico, si rompe e di conseguenza il resto della corona del dente, che si trova sotto la gengiva, non è più avvolto e protetto e forma come una grande tasca. I cibi liquidi e solidi possono ristagnare in tale tasca attorno alla corona dentale infiammando appunto la restante parte del sacco ormai rotto, creando una pericoronite.
Denti inclusi e igiene dentale, un vero problema
L’inclusione totale o parziale di un dente (quale che sia) finisce spesso per causare difficoltà nel lavarsi i denti con lo spazzolino e in generale intralcia la corretta igiene orale. E quando i denti diventano un ostacolo, i batteri hanno campo aperto per moltiplicarsi nei lembi sottogengivali e aggredire i tessuti molli che ricoprono il dente, provocando pericolose infiammazioni che vanno dalla pericoronite alla parodontite conclamata.
Sintomi percepibili della pericoronite
In presenza di una pericoronite causata dall’eruzione di un dente del giudizio, potresti avere la gengiva gonfia, arrossata e per forza di cose dolorante, senza considerare che la situazione sarà ancora peggio ogni volta che mangi. Come se non bastasse, la pericoronite comporta la produzione di pus, cioè una massa di batteri mista a globuli bianchi tipica delle infezioni, che tuttavia all’interno del cavo orale possono provocare un’alitosi fastidiosa per te e per gli altri oltre che una sensazione davvero sgradevole nella bocca.
I principali sintomi della pericoronite sono generalmente tre:
- Otalgia: sensazione di fastidio o dolore irradiato all’orecchio e a volte al collo
- Disfagia: sensazione di fastidio o dolore quando si ingoia
- Serramento: ridotta possibilità di articolare la mandibola a causa dello stato infiammatorio che fa contrarre e dunque stressa i muscoli interessati
Altri possibili sintomi sono:
- Guancia gonfia (edema) in corrispondenza del dente affetto da pericoronite
- Emicrania o cefalea
- Aumento di volume dei linfonodi, abbastanza frequente in presenza di infiammazione, ma potenzialmente rivelatore di un’infezione più ampia
- Evidenza di pus nell’area interessata dalla pericoronite
- Febbre, da non sottovalutare perché può indicare un’espansione dell’infezione
Diagnosi e trattamento della pericoronite
La pericoronite è una condizione frequente nei pazienti dello studio dentistico. La prima cosa che ti suggeriamo in caso tu abbia riscontrato i sintomi descritti nel paragrafo precedente è prenotare subito una visita di controllo per valutare con accuratezza lo stato di avanzamento dell’infezione e il grado di eruzione del dente intorno a cui si è sviluppata.
In caso l’odontoiatra lo ritenga opportuno, effettuerà una radiografia di controllo per avere un dettaglio completo sulla posizione, sulla forma complessiva e sullo stato di salute dei denti coinvolti in arcata. Per avere una diagnosi corretta, il dentista deve escludere patologie che presentano una sintomatologia vicina a quella della pericoronite, come la parodontite, una pulpite e altri dolori anche riflessi che possono essere determinati da problemi diversi a carico dell’articolazione della mandibola. È proprio per evitare di sbagliare la diagnosi che il dentista deve procedere con cautela, utilizzando tutti gli strumenti utili, oltre che la propria (preziosa) esperienza sul campo.
Infine, una volta accertata la presenza di una pericoronite, l’odontoiatra potrà seguire strade diverse a seconda del tipo di paziente e del livello di gravità della situazione.
In caso di infiammazione contenuta, potrà bastare l’utilizzo di un collutorio specifico per gli stati infiammatori, tale da contrastare la proliferazione dei batteri. A tale scopo suggeriamo un collutorio a base di clorexidina, un efficace antisettico. Durante il periodo di trattamento, sarà importante mantenere una condotta disciplinata rispetto all’igiene orale domestica. Uno dei dispositivi fondamentali per cercare di pulire la zona a livello di un dente del giudizio è l’idropulsore. Infatti quest’ultimo permette di pulire la porzione del dente inclusa eliminando possibili residui alimentari ed eventualmente residui di placca che spesso possono essere la causa dell’infezione.
In alternativa ecco altri rimedi per la gengivite.
In caso il dolore sia molto intenso, suggeriamo l’assunzione (sempre sotto prescrizione) di antidolorifici a base di paracetamolo, ketoprofene o ibuprofene, a seconda dei casi o di eventuali allergie. Non viene escluso l’utilizzo di antibiotici per ridurre la carica batterica e con essa i sintomi più fastidiosi, ma ovviamente deve essere il tuo dentista a fornire questa indicazione, non le parole che trovi su questa pagina web.
Nei casi più gravi e fuori controllo, si procede chirurgicamente per asportare la parte di gengiva oggetto dell’infiammazione oppure a seconda del quadro clinico, estrarre il dente del giudizio che non ha modo di erompere nel modo corretto.
In alcuni casi, infine, si procede prima ad estrarre il dente del giudizio superiore. Come mai? Questo capita quando il dente del giudizio superiore letteralmente mastica la gengiva del dente del giudizio inferiore parzialmente incluso. Rimuovendo il dente superiore è possibile migliorare molto lo stato infiammatorio dei tessuti attorno all’ottavo inferiore, che si potrà quindi estrarre in uno stato di elezione (cioè con una gengiva più sana). Questo renderà i postumi dell’estrazione molto più semplici.
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