Ad occuparsi del riallineamento dei denti storti e del trattamento delle malocclusioni mascellari è l’ortodonzia, il cui obiettivo non è soltanto ridare al paziente un bel sorriso, ma anche recuperare le corrette funzioni della bocca.
Per fare ciò, il trattamento ortodontico prevede l’uso di apparecchi ai denti che possono essere fissi o mobili a cui, se necessario, devono essere aggiunti mezzi ausiliari come trazioni extraorali o elastici intraorali.
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A cosa serve l’apparecchio ai denti
La terapia ortodontica viene utilizzata per risolvere diverse problematiche come l’affollamento dentale, il diastema, il morso profondo e il morso aperto.
Affollamento dentale
Si determina un affollamento dentale quando lo spazio nella mascella non è sufficiente a contenere correttamente tutti i denti che tendono così a crescere storti. Quindi l’obiettivo terapeutico è quello di creare spazio per allineare tutti i denti. Fino a qualche anno fa nell’età adulta veniva spesso risolto tramite l’estrazione di uno o più denti.
Grazie all’evoluzione della sequenza biomeccanica dei trattamenti ortodontici l’estrazione di elementi dentali è sempre più rara. Ad ogni modo anche per i casi estrattivi è possibile con l’ ortodonzia linguale fissa senza attacchi nascondere sia la presenza dell’apparecchio sia l’assenza dei denti che sono stati estratti.
Diastema
Il diastema è uno spazio presente tra i denti di varia grandezza. Per correggere questo difetto una delle soluzioni possibili è seguire un trattamento di tipo ortodontico.
Morso aperto
Il morso aperto è una malocclusione caratterizzata dalla presenza di spazi dovuti al mancato contatto fra elementi dell’arcata superiore ed elementi dell’arcata inferiore.
Questo tipo di malocclusione può svilupparsi sia per fattori ambientali, come il succhiamento del dito, la respirazione orale e l’interposizione della lingua durante la deglutizione, sia per fattori ereditari, che influenzano le caratteristiche scheletriche del soggetto.
Il morso aperto è una malocclusione caratterizzata dalla presenza di spazi ben visibili dovuti al mancato contatto fra elementi dell’arcata superiore ed elementi dell’arcata inferiore. Questo tipo di malocclusione può svilupparsi sia per fattori ambientali, come il succhiamento del dito, la respirazione orale e l’interposizione della lingua durante la deglutizione, sia per fattori ereditari, che influenzano le caratteristiche scheletriche del soggetto.
Morso profondo
Il morso profondo è una condizione in cui gli incisivi dell’arcata superiore e/o inferiore erompono più del normale, a causa di un’anomalia scheletrica e/o di posizione dentaria, e questo comporta una copertura eccessiva degli incisivi inferiori da parte dei superiori.
Oltre a problematiche di tipo estetico, il morso profondo limita i movimenti della mandibola, costringendola a stare più indietro, e questo può comportare disordini e dolori all’articolazione temporo-mandibolare. Nei casi più gravi in cui i denti arrivano ad urtare alle mucose si possono avere delle problematiche al tessuto di supporto dei denti.
Discrepanze sagittali e/o trasversali
Si tratta di situazioni cliniche, dovute a malposizioni dentarie e/o scheletriche, in cui le arcate dentarie non combaciano in maniera corretta in senso antero-posteriore o laterale.
Se vi è discrepanza sagittale l’arcata superiore può risultare sporgente rispetto all’inferiore (evenienza in Italia più frequente), oppure arretrata. Se vi è discrepanza trasversale l’arcata superiore può risultare più stretta o eccessivamente più larga rispetto all’arcata inferiore.
Apparecchio mobile: cos’è e a cosa serve
L’apparecchio mobile per i denti è quello che può essere messo e tolto autonomamente dal paziente. Viene usato per risolvere alcuni problemi ortodontici in età infantile.
Di solito viene utilizzato per realizzare terapie ortodontiche ortopediche, ossia trattamenti non tanto mirati ad allineare la dentatura quanto piuttosto a modificare in maniera programmata e favorevole la crescita delle ossa mascellari e mandibolari.
Lo scopo: ridurre la durata o di evitare la terapia successiva in fase di dentatura permanete, o di migliorare il risultato estetico e funzionale in quanto la possibilità di intervenire sulla crescita delle ossa termina quasi in contemporanea alla fine della permuta dentaria.
Pertanto rappresenta una fase importantissima della terapia ortodontica, in quanto intervenire precocemente consente spesso di avere risultati migliori da un punto di vista scheletrico e quindi estetico e funzionale, anche se spesso è necessario intervenire successivamente con un apparecchio fisso per ottimizzare l’allineamento e la posizione dentaria.
Tipologie di apparecchio mobile
Esistono tre tipi diversi di apparecchio mobile: meccanico, funzionale e di contenzione. L’apparecchio mobile meccanico serve a riallineare i denti storti grazie a una forza esercitata da viti, molle e archi. Questo tipi di apparecchio agisce solo sui denti e non sull’osso e sui muscoli.
L’apparecchio funzionale oltre ad agire sullo spostamento dei denti esercita la sua azione anche sui mascellari, indirizzando la crescita ossea e correggendo già le malocclusioni della bocca durante l’età dello sviluppo.
L’apparecchio di contenzione, detto anche di mantenimento, viene utilizzato solo alla fine di un trattamento ortodontico e serve a mantenere i denti nella posizione raggiunta. Solitamente va indossato durante il periodo notturno per un lasso di tempo che varia da paziente a paziente.
Istruzioni per l’uso dell’apparecchio
L’apparecchio rimovibile, per avere risultati soddisfacenti deve essere indossato dalle 14 alle 18 ore al giorno, ovviamente nei primi tempi per familiarizzare con la sua presenza può essere portato per brevi lassi di tempo.
Per abituarsi all’apparecchio mobile sono necessari pochi giorni, anche se all’inizio sono frequenti un pò di fastidio ai denti, la presenza di irritazioni a gengive, guance e labbra ed un aumento della salivazione. Tutti questi fastidi sono solo iniziali e spariscono velocemente. L’apparecchio deve essere tolto ogni volta che si mangia e prima di indossarlo è necessario lavarsi accuratamente i denti.
Come pulire l’apparecchio mobile
Anche gli apparecchi tendono ad accumulare placca e batteri per questo se non si vogliono correre rischi per la salute della bocca, è importante pulirli in modo adeguato.
Per mantenere pulito l’apparecchio rimovibile è necessario toglierlo e spazzolarlo accuratamente in ogni sua parte una o più volte al giorno. Per igienizzarlo ulteriormente una volta a settimana deve essere immerso in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente con l’aggiunta di una pasticca effervescente per la pulizia di apparecchi mobili.
Cos’è l’apparecchio trasparente
Un tipo particolare di apparecchio removibile è quello formato da mascherine trasparenti, con un impatto estetico migliore rispetto all’apparecchio tradizionale, anche se comunque creano l’effetto ottico di una pellicola trasparente sui denti. Forse non proprio bello da vedere, comunque discreto.
Questo tipo di apparecchio viene realizzato su misura ed esercita una pressione sui denti che a poco a poco li sposta verso la giusta posizione. Per funzionare al meglio e raggiungere l’obiettivo dei denti diritti l’apparecchio trasparente deve essere portato per tutto il giorno, tranne durante i pasti e l’igiene orale, per un periodo che varia da paziente a paziente.
Non sempre l’apparecchio trasparente può sostituire quello fisso, le mascherine rimovibili sono più adatte in caso di leggeri disallineamenti nelle arcate dentarie, mentre risultano meno efficaci in casi di gravi disallineamenti e malocclusioni più complesse.
Apparecchio fisso: a cosa serve
L’apparecchio fisso, a differenza di quello mobile, non può essere rimosso autonomamente dal paziente con il vantaggio che le forze necessarie per raddrizzare i denti agiscono per tutto il giorno esercitando una pressione lieve, ma costante.
Lo svantaggio sta nell’impatto estetico, un trattamento ortodontico di questo tipo infatti prevede che vengano applicati sulla superficie di tutti i denti dei brackets, cioè degli attacchi metallici o in ceramica collegati tra di loro da un filo ortodontico.
Non tutti i pazienti riescono a portare con disinvoltura un apparecchio fisso vestibolare, anzi la maggior parte di loro provano sensazioni di disagio nei rapporti interpersonali. Nei casi come questi è possibile usare un apparecchio linguale che risulta essere completamente invisibile.
Tipi di apparecchio fisso
Come già accennato l’apparecchio fisso può essere vestibolare, cioè quello classico con i brackets, o linguale applicato sulla superficie interna dei denti. Affrontiamo in primo luogo le caratteristiche che contraddistinguono gli apparecchi fissi in metallo, la classica macchinetta per i denti.
Materiali apparecchio fisso classico
I brackets dell’apparecchio fisso vestibolare possono essere realizzati in diversi materiali e colori. I classici sono realizzati in metallo, in particolare sono fatti con leghe inossidabili di acciaio per uso medico. Per i pazienti allergici al nichel o ad altri metalli sono disponibili i brackets in titanio.
Per migliorare l’impatto estetico degli apparecchi vestibolari sono stati realizzati i brackets in ceramica che ben si mimetizzano con il colore dei denti, tuttavia sono più costosi rispetto a quelli in metallo. Per i più giovani ed esuberanti possono essere utilizzati brackets in metallo o in ceramica legati agli archi mediante elastici colorati.
Apparecchio invisibile linguale senza attacchi
Per evitare l’ansia e l’imbarazzo di portare un apparecchio fisso vestibolare la soluzione migliore è quella data dall’ortodonzia linguale senza attacchi che oltre ad essere totalmente invisibile all’esterno riduce al minimo i fastidi delle terapie con i brackets linguali, come ad esempio le alterazioni fonetiche o le piccole lesioni sulla lingua.
L’apparecchio invisibile senza attacchi infatti è molto più sottile e non presenta sporgenze che possono ferire la lingua. Questa terapia completamente invisibile ed estremamente confortevole consente il trattamento di tutte le malocclusioni.
Igiene orale con l’apparecchio fisso
Chi già porta l’apparecchio ortodontico fisso sa benissimo come sia facile che residui di cibo restino attaccati anche dopo essersi lavati i denti, questa situazione favorisce l’accumulo di placca batterica e l’insorgere di carie e gengiviti.
Per questo è molto importante avere un’igiene orale domiciliare ancora più scrupolosa rispetto al normale. Ma come si fa a mantenere pulita la bocca con l’apparecchio?
Per la pulizia dei denti con l’apparecchio fisso vestibolare servono spazzolino ortodontico, filo interdentale, scovolino, il rilevatore di placca e l’idropulsore.
Spazzolino ortodontico
Lo spazzolino ortodontico ha le setole centrali più basse rispetto alle altre in modo da adattarsi perfettamente alla presenza dei brackets e pulire perfettamente denti e gengive. Per una pulizia ottimale è necessario tenere lo spazzolino in modo obliquo e spostarlo con movimenti circolari e orizzontali in modo da permettere alle setole di arrivare ovunque e rimuovere la placca anche dagli attacchi ortodontici.
Filo interdentale
L’uso del filo interdentale diventa particolarmente difficoltoso con la presenza di un apparecchio fisso per via della presenza delle placche metalliche che potrebbero sfilacciarlo. In questi casi è preferibile usare il superfloss, un filo monofilamento rivestito da uno strato spugnoso con un’estremità abbastanza rigida che ne facilita l’inserimento al di sotto dei punti di contatto dei denti e dei fili metallici.
Scovolino per i denti
Lo scovolino è un alleato importante per l’igiene orale in quanto non è ostacolato dalla presenza delle legature metalliche e pulisce in profondità le fessure tra i denti e le superfici laterali degli attacchi. Come si usa questo strumento per l’igiene orale?
La parte con le setole deve scorrere tra dente e dente, nell’arcata superiore segue un movimento dall’alto verso il basso mentre in quella inferiore il movimento è opposto. E’possibile inoltre pulire intorno agli attacchi e negli spazi presenti tra gli attacchi e l’arco ortodontico.
Rilevatore di placca
Il rilevatore di placca è una pastiglia che si scioglie in bocca e colora le zone dove è necessaria una pulizia più approfondita perché sono ancora presenti i residui di placca.
Molti prodotti si presentano anche in forma liquida, come dei normali colluttori, ma devono essere applicati con un batuffolo di cotone sui denti. Il sapore spesso è influenzato da aromi che rendono il prodotto di gusto gradevole. L’intensità del colore indica la quantità di placca presente sui denti.
Idropulsore dentale
L’idropulsore dentale (conosciuto anche come idrogetto o doccia dentale) è un getto di acqua forte che aiuta a rimuovere i residui di cibo e gli accumuli di placca. Può essere utilizzato dopo aver spazzolato i denti in associazione allo scovolino o al filo interdentale.
Molti dentisti sconsigliano l’uso dell’idropulsore dentale a casa perché, pur avendo la stessa valenza del filo interdentale, potrebbe portare a un’irritazione del solco gengivale e a piccoli traumi. Prima di affrontare questa spesa ti consigliamo di consultare il tuo dentista per la scelta del modello e il suo utilizzo casalingo.
Per quanto tempo si porta l’apparecchio ai denti
La durata di un trattamento ortodontico varia da paziente a paziente in base al problema da risolvere. Generalmente si può portare l’apparecchio da un minimo di 5 mesi fino ad alcuni anni, di solito 2 nell’adulto. Il problema del tempo può riguardare i bambini ma soprattutto adolescenti e adulti che provano imbarazzo a mostrarsi con questa soluzione correttiva.
Oggi però le terapie ortodontiche non sono come quelle di una volta. O meglio, ci sono tante soluzioni esteticamente accettabili. Senza dimenticare la presenza dell’ortodonzia linguale senza attacchi che, in molti casi, permette di raddrizzare i denti senza mostrare ferri e ganci all’occhio. In ogni caso il genitore deve essere in grado di far capire che questa è una soluzione provvisoria per la salute e per l’estetica del proprio sorriso.
Apparecchio con trazione extra orale
L’apparecchio con trazione extra orale, più comunemente detto baffo, è decisamente poco estetico, ma molto funzionale per la risoluzione delle malocclusioni di seconda classe (arcata superiore sporgente rispetto all’inferiore) in età evolutiva.
L’apparecchio extra orale sfrutta un ancoraggio esterno alla bocca da portare nelle ore notturne più qualche ora durante in giorno quando si è a casa. Questo è il tipico apparecchio che bambini e adolescenti vogliono evitare: è ingombrante, molto visibile e motivo di scherno. D’altro canto è una soluzione ideale per risolvere malposizioni che potrebbero causare problemi di malocclusione non trascurabili.
Cosa fare per mantenere i denti diritti
Una volta finito il trattamento ortodontico i denti tendono a tornare nella loro posizione originaria. Infatti la principale paura di chi ha portato un apparecchio ortodontico per diversi anni è che alla fine del trattamento i denti possano tornare storti. Per mantenere i denti diritti è necessario seguire una fase post- trattamento indossando un apparecchio di contenzione.
Ci sono due tipologie di apparecchio di contenzione, quello rimovibile e quello fisso. Il primo è realizzato o con una placca in resina oppure con una mascherina trasparente, e va indossato per i primi 1-3 mesi tutto il giorno e successivamente solo la notte. L’apparecchio di contenzione fisso si realizza comunemente con un retainer passivo, ossia un filo attaccato alla superficie linguale dei denti del settore frontale (normalmente da canino a canino).
La durata del periodo di contenzione va stabilita in base alla malocclusione di partenza ed alla eventuale presenza di abitudini viziate sfavorevoli al mantenimento del risultato. Di solito si aggira intorno ai 2 anni.
Apparecchio denti per i bambini
Capita spesso che i bambini presentino malocclusioni e denti storti che possono facilmente essere corretti con l’utilizzo di un apparecchio ortodontico. Ovviamente ci sono casi specifici da affrontare con terapie differenti: non tutte le situazioni sono simili e bisogna affrontare ogni patologia con l’apparecchio adeguato. Ecco un breve elenco delle soluzioni utili per aiutare il bambino a crescere con i denti dritti.
Dentini da latte storti
Spesso i genitori quando vedono che i denti da latte iniziano a crescere storti si allarmano e chiedono consulti medici. In realtà bisogna aspettare che il bambino abbia compiuto almeno due anni e mezzo in modo che l’eruzione dei denti da latte sia completa. Se i dentini sono ancora disallineati allora sarà opportuno contattare un pediatra e successivamente se opportuno un odontoiatra pediatrico.
Anche se non sembrano esserci problemi è comunque opportuno fare una prima visita odontoiatrica intorno ai 3 anni in modo da controllare eventuali disallineamenti, l’assetto e l’evoluzione della bocca, la presenza di eventuali carie, evidenziare la presenza di abitudini viziate che possono sfavorire la crescita mascellare e l’allineamento dentario. Non da meno vi è il vantaggio di consentire al piccolo paziente di familiarizzare con la figura del dentista.
Quando mettere l’apparecchio
A che età mettere l’apparecchio nei bambini? L’età giusta in cui iniziare una terapia ortodontica di solito è intorno agli 8/ 11 anni. Raramente, e solo per casi molto gravi, si interviene prima di questa età, anche perché si rischierebbe di intervenire prematuramente, ad esempio poiché gli incisivi centrali e laterali del bambino sono ancora fase di eruzione
A 8 o 9 anni invece c’è un periodo in cui i molari decidui e quelli permanenti convivono ed è già a partire da questo periodo che una terapia ortodontica, di solito con apparecchi mobili, può cominciare a dare buoni risultati. In linea di massima si tende a mettere l’apparecchio ai bambini che hanno ancora i denti da latte quando hanno problemi morfologici della mascella o della mandibola. Per raddrizzare i denti, invece, si aspetta la comparsa dei definitivi.
Come fare a capire se il bambino ha bisogno di un apparecchio?
L’unico che può decidere se e quando mettere un apparecchio ai denti è l’odontoiatra dopo un’accurata visita preliminare. La prima visita dovrebbe avvenire già verso i 3 anni, in questo modo si può controllare la buona salute del bambino e considerare già elementi che potrebbero configurarsi come campanelli di allarme. In ogni caso la situazione sarà più chiara negli anni successivi.
Apparecchio ortodontico adulti
La maggior parte delle persone ha ancora l’idea che la terapia ortodontica sia possibile soltanto in età adolescenziale. In realtà non è mai troppo tardi per mettere un apparecchio e correggere denti storti e malocclusioni. Anzi, spesso è proprio questo il concetto da evitare: pensare di essere vecchi per portare l’apparecchio vuol dire costringere il proprio corpo a sofferenze, problemi e danni collaterali non solo dal punto di vista fisico.
Avere i denti disallineati da grandi può essere fonte di ansia nei rapporti con gli altri, ma questo imbarazzo è anche quello che frena la maggior parte delle persone a intraprendere un trattamento per correggere questo difetto.
Proprio perché è ancora diffusa l’idea che l’apparecchio ai denti è qualcosa che riguarda solo ragazzi e adolescenti e portarlo in età adulta può provocare non pochi disagi. In realtà è possibile riallineare i denti senza fastidi ricorrendo semplicemente all’ortodonzia linguale senza attacchi.
Quali sono i motivi dei denti storti negli adulti?
Fondamentalmente chi arriva all’età adulta con i denti disallineati è perché nell’età evolutiva non ha potuto intervenire per correggerlo oppure nonostante si è terminata una terapia ortodontica non è stata eseguita una corretta fase di contenzione. Come già anticipato, però, non c’è motivo per rimanere con questo problema, soprattutto se il freno riguarda l’aspetto estetico: ci sono soluzioni poco invasive per raddrizzare i denti, e altre completamente invisibili. Queste sono indispensabili anche per chi fa un lavoro di bella presenza e deve essere sempre impeccabile.
Fa male portare l’apparecchio ai denti?
Uno dei dubbi più frequenti sull’apparecchio ai denti è se questo faccia male quando venga messo oppure tolto. In realtà il paziente non prova alcun dolore, l’unico fastidio che si può provare è un leggero indolenzimento nei primi giorni successivi all’applicazione dell’apparecchio.
Quindi è normale che per i primi 3-4 giorni i denti facciano un po’ male e si avverta una sensazione strana. Sembra quasi che si muovano. Non è un problema, ma se questa situazione persiste puoi sempre chiedere chiarimenti al tuo dentista di fiducia. Per alleviare il dolore dell’apparecchio ai denti puoi, in un primo momento, mangiare cibi morbidi, liquidi o comunque poco impegnativi come zuppe, purè e frullati.
Puoi usare anche antidolorifici da banco, ma anche in questo caso consulta prima il dentista. Per evitare i primi fastidi da sfregamento puoi acquistare la cera ortodontica (o cera protettiva) e prevenire così ferite e ulcere alla bocca.
Problemi e falsi miti sull’apparecchio ai denti
Può capitare che durante una terapia ortodontica vestibolare possano presentarsi alcuni problemi con l’apparecchio come l’allentamento o la perdita di un attacco, l’ingestione di una parte dell’apparecchio. Poi ci sono i falsi miti, come quelli legati al bacio o allo sport.
Chi porta l’apparecchio fisso può tranquillamente praticare ogni tipo di attività sportiva, anche quelle che prevedono un contatto fisico come la box o il karate in quanto si può tranquillamente indossare un normale paradenti per proteggersi senza preoccuparsi che questo rovini in qualche modo l’apparecchio fisso o vada a spostarne alcuni elementi.
L’importante è indossare il giusto paradenti: la plastica si modella intorno alle necessità individuali, ma ci sono anche dei modelli specifici per chi porta l’apparecchio ortodontico, senza dimenticare che puoi creare un modello specifico con il dentista di fiducia. Questa soluzione è utile per chi pratica sport da combattimento ma anche rugby.
Baciare con l’apparecchio ai denti
Ma veniamo alla spinosa questione del bacio, che è la problematica più sentita per la maggior parte degli adolescenti alle prese sia con la vita sentimentale che con una terapia ortodontica. Contrariamente a quando si possa pensare, non c’è alcuna controindicazione a baciare con l’apparecchio.
Costo dell’apparecchio ai denti
I costi delle terapie ortodontiche sono variabili, tutto dipende dalla tipologia di apparecchio, dal materiale in cui è realizzato ma sopratutto dal problema che bisogna andare a correggere.
Nel prezzo totale della cura ortodontica, oltre ai costi reali dell’apparecchio, rientrano anche quelli relativi alla diagnosi, alla programmazione della terapia e alle costanti visite durante tutta la terapia.
Salve, ho paura che il mio apparecchio si rompa da un momento all’altro e il mio dentista è in vacanza fino alla settimana prossima. Ci sono centri convenzionati per le emergenze ortodontiche o devo trovare un altro dentista?
Salve, ho il diastema nell’arcata superiore e penso anche il morso profondo; il mio dentista ha detto solo che ho un problema di occlusione ma non ha specificato quale. Ho pensato a mettere l’apparecchio fisso pero ora che ho letto i vostri articoli ho visto che si possono riparare anche con l’apparecchio invisibile linguale senza attacchi. Cosa mi consigliate? E sapete dirmi quanto potrebbe costare all’incirca quello invisibile?
Salve Roxana, sono la dottoressa Anna Mariniello, specialista in ortodonzia.
Sicuramente con la terapia linguale senza attacchi è possibile risolvere anche la sua malocclusione, ma è necessaria una visita per stabilire tempi e costi. Se desidera prenotare una visita o richiedere ulteriori informazioni può contattarci al numero di telefono 081 245 18 05
Lapparecchio linguale si puo mettere con alcuni denti mancanti?
Sì si può applicare cara Lisa.
Dr Mariniello