Curare i denti quando si allatta al seno il proprio bambino non è un passaggio così immediato come sembra. Siamo abituati ad andare dal dentista secondo appuntamenti fissi, una volta ogni sei mesi. O quando compare un problema. Ma anestesia dentista e allattamento sono sempre compatibili?
Le cure odontoiatriche durante questa fase devono essere pianificate con estrema attenzione anche se spesso si arriva addirittura a sospendere l’allattamento per proseguire con l’attività delineata dal dentista.
Sappiamo che è molto importante prendersi cura della parodontite in gravidanza: questo vale anche per carie, estrazioni denti, devitalizzazione con relativa anestesia dal dentista e allattamento?
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Nessun rischio per la mamma che allatta
Che sia un discorso di anestesia denti e allattamento al seno materno o di necessità di effettuare una radiografia in questa fase non ci sono problemi: si tratta di una vecchia convinzione, un falso mito.
In linea di massima non ci sono controindicazioni all’anestesia locale odontoiatrica durante la gravidanza o l’allattamento e se questa viene praticata con le dovute accortezze non ci saranno rischi per la futura mamma e per il bambino.
Non ci sono problemi evidenti dunque a effettuare la giusta anestesia in allattamento, con le dosi consigliate dal dentista. Questo chiarimento consente di curare i denti in allattamento e prevenire sofferenze.
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Le quantità di farmaco sono trascurabili
Il punto sul quale concentrarsi è quello dell’irrilevanza di ciò che riguarda la cura dei denti per l’allattamento. Il focus è su due aspetti: i farmaci e gli anestetici non sono dannosi per il bambino soprattutto perché abitualmente le quantità di cui parliamo sono irrilevanti.
I farmaci si diffondono attraverso il sangue nel corpo. Cosa significa? Maggiore sarà la quantità assunta, superiore è la presenza nel flusso ematico che raggiunge anche la ghiandola mammaria responsabile dell’allattamento.
Non c’è alcun rischio con l’anestesia locale del dentista rispetto all’allattamento. Quindi si può procedere con le dovute cure. È evidente che ogni decisione in tal senso deve essere presa dal dentista.
Valutare con cura alcuni farmaci specifici
Ci possono essere delle controindicazioni rispetto all’assunzione di medicinali da evitare in fase di allattamento. Parliamo di farmaci molto rari e presi per tempi prolungati, bisogna solo comportarsi in modo da evitare improvvisazioni. Per anestesia dal dentista e allattamento non ci sono problemi.
Si tratta di un’assunzione localizzata e che si smaltisce in poco tempo senza incidere sull’assunzione del latte da parte del bambino. Lo stesso vale per altri farmaci di uso comune nel trattamento dei problemi odontoiatrici e ortodontici. In ogni caso, bisogna sempre avvisare il dentista del proprio status di mamma in fase di allattamento di un neonato. Perché deve prescrivere, in caso sia necessario, solo farmaci compatibili con lo status di allattamento neonati. Ad esempio in caso di febbre si può usare il Paracetamolo, per antinfiammatorio si punta anche su Ibuprofene e Flurbiprofene.
Ci sono di sicuro anche farmaci da evitare, come l’Aspirina che contiene l’acido acetilsalicilico. In ogni caso con la giusta terapia e la supervisione del medico si può continuare la terapia odontoiatrica e a fare l’anestesia dal dentista senza smettere l’allattamento. Che è importante per la mamma e per il piccolo.
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Anestesia dentista e allattamento, continuare?
In primo luogo perché, come suggerito, non c’è rischio di trasmettere il medicinale o l’anestetico al piccolo durante l’allattamento. Gran parte dei medicinali sono innocui anche perché le percentuali che possono passare sono minime. Però c’è da aggiungere un punto: sospendere l’allattamento può essere un problema per la salute del bambino che trova nel latte materno il giusto equilibrio alimentare. D’altro canto interrompere le cure vitali per la mamma non rappresenta una soluzione percorribile:
Non si dovrebbe ritenere che l’assunzione di farmaci in allattamento sia in linea di principio incompatibile con la tutela della salute del lattante. Difatti la malattia della madre se non curata potrebbe rappresentare un rischio per il bambino e non dovrebbe essere differita. Esempi sono la cura di un problema dentario o di un attacco di emicrania/cefalea.
Il documento PDF del Ministero della Salute chiarisce questo punto e continua sottolineando che bisogna trovare il giusto equilibrio tra la cura della madre e la scelta delle cure adeguate, con il minor impatto possibile. E un bravo dentista è capace di suggerirti al meglio. Sia per le radiografie che per i farmaci, gli antidolorifici, gli anti-infiammatori e anestesia dentista durante l’allattamento.
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